capitolo 27

2.7K 72 6
                                    

*luglio 2021*

"Che cazzo vuol dire che devi andare al Beccaria" urla Amine.
Sono nelle braccia di Anas, deve tornare dentro senza un vero motivo, ieri degli agenti sono entrati in casa sua facendo spaventare sua madre. Non capisco veramente cosa vogliono da questo povero ragazzo, non ha fatto nulla di male.
"Quando devi entrare?" Chiede Sami che in questo momento guarda il vuoto.
"Appena dopo mangiato" sorride amaramente il ragazzo.
Nascondo la testa nel suo petto, non voglio lasciarlo, gli voglio un bene dell'anima e ora con la scusa del covid non possiamo andarlo a trovare se non vedendolo dalla finestra che si affaccia sulla strada.

"CIAO AMICI" urla Anas lanciandoci un bacio, se ne va con il suo sorriso, quel sorriso che non si è mai spento.
Io e Amine stiamo piangendo, Amine è davvero legato a Anas, sono davvero fratelli.

"Andiamo piccola" mi prende per mano Sami
"Dove andate" chiede Vale
"Devo fargli delle foto" ho intrapreso questo percorso, avevo studiato fotografia a scuola, ma, come sapevo non mi avrebbe assicurato posto sicuro nel mondo del lavoro e io ne avevo davvero bisogno, ora diciamo che come situazione economica stiamo meglio io e mia madre.

"Ho fame" Amed si massaggia la pancia, siamo a casa mia e mamma sta cucinando qualcosa per tutti, le avevamo detto che avremmo ordinato ma lei ha insistito che doveva cucinare.

"Ciao amore, stai attenta, non aprire a nessuno se non ai ragazzi" mamma sta andando a lavoro, deve fare il turno di notte e i ragazzi sono andati a casa propria, per poi uscire più tardi.
"Ci vediamo domani mattina
" lascio un bacio sulla sua guancia.


Mi arriva una chiamata da Yosef
"Pronto?" Rispondo
"Martina possiamo venire a casa tua" ride
"Che cazzo è successo e perché ridi come un coglione"
"Comunque si venite" continuo
"A tra poco" ride ancora di più.
Attacca la chiamata.

Vado ad aprire la porta.
Yosef, Mattia, Aziz e Vale ridono ed entrano in casa quasi cercando di coprire Sami, che non ha spiaccicato parola.

Sono in sala.

"Che cazzo è sucesso" alzo di poco la voce
"Sai no che dovevamo farci un giro a caso" inizia Mattia, faccio segno di continuare.
"Ero sulla moto e Omar ha impennato, io ero d'accordo, ma per sbaglio ci siamo sbilanciati troppo all'indietro e siamo caduti" parla Sami
"Avevate il casco?" Chiedo
"Si, non ci siamo fatti male" continua.
"E voi per che cazzo ridevate?!"
"Perché sono riuscito a fare il video" ride di nuovo Yosef
Guardo Sami, il suo braccio sta grondando di sangue.
"Non ci siamo fatti male" lo imito indicando il braccio, ride.
"Vuoi vedere si o no sto video" chiede Vale.
"Che domande ovvio, ma che non succeda più perché ti stacco il cazzo" mi rivolgo a Sami, tutti iniziano ridere compreso lui che si accomoda sul divano facendomi sedere sopra di lui, mi lascia dei baci sulle guance.

Sono nel letto con Sami, ha deciso di non farmi dormire da sola. Gli ho medicato il braccio e la gamba, quei poveri jeans bianchi sono praticamente da buttare.

"Quanto ti amo" mi bacia.
"Ti amo anche io" mi stacco.
"Ti voglio nel mio futuro" continua. Lo bacio. Non sarei riuscita a rispondere.

*spazio autrice*
Che classe farete a settembre?

la prima volta // sackyWhere stories live. Discover now