Capitolo 4

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Avere a che fare con persone che hanno il doppio e in alcuni casi anche il triplo della mia età mi viene naturale ormai, il fatto che abbia partecipato a cene di beneficenza e cose simili per tutta la vita, ha fatto sì che mi ci abituassi. Parlare di cose che non mi interessano con persone superficiali tanto quanto Milton, ai quali in realtà non importa molto della beneficienza in se ma la usano come scusa per raggrupparsi e fare a gara a chi ha più soldi, non è una delle cose che amo ma fare, appartiene più alla lista delle cose che sono obbligata a fare. Non che sia qualcosa di terribile, non tutti loro sono uguali, alcuni uomini sono davvero interessati alla beneficenza, alcuni mi conoscono da tutta la vita e conversano con me di cose gradevoli, alcune donne non sono lì solo per mettersi in mostra, per accalappiarsi uomini pieni di soldi, alcune sono gentili.

Ma il mondo è pieno zeppo di persone frivole come quelle da cui sono circondata in questo momento, venire a questa serata di beneficenza era l'ultima cosa che avrei voluto fare oggi, mi guardo per la millesima volta intorno, c'è gente che beve champagne ovunque, un'orchestra che suona musica calma e rilassante, cerco di evitare l'ennesima conversazione che finirà solo per annoiarmi più di quanto non stia già facendo.

Il cellulare nella mia borsetta comincia a squillare, lo prendo subito notando così che mi sta arrivando una videochiamata da McKenna.

«Scusatemi.» dico ai due uomini che mi stavano parlando di politica o forse medicina sperimentale, non ne ho la più minima idea.

Mi dirigo velocemente nel bagno delle signore, nel frattempo Kenny chiude la chiamata è quando provo a richiamarla, fa prima lei, perciò mi limito a rispondere.

«Ti sei fatta bella per qualcuno in particolare?»

«Ciao anche a te, Kenny.» le rispondo sarcastica, poi mi rendo conto del casino che si sente intorno a lei e mi acciglio, «Dove sei? Si sente un baccano enorme.»

«Emh... Ti avevo detto che sarei uscita con Ambrose.» dice, subito dopo il cellulare viene mosso e sento Kenny strillare un "ridammelo", in meno di un minuto nello schermo appare la faccia di Aiden che mi sorride «Avie ti stai perdendo una grande festa» prima d'ora solo Kenny  mi ha chiamato Avie, non mi dispiace però che lo faccia anche Aiden.

«Non ne dubito, Aiden.» rispondo con un sorriso, spero gentile.

«Sei davvero molto elegante.» quello a parlare è Ambrose che spiaccica la sua faccia accanto a quella di Aiden.

«Ragazzi, ridatemi il cellulare.» la mia migliore amica si fa spazio in mezzo ai due e si riappropria del suo cellulare, «Dicevo, puoi venire a prendermi? So che sei a una serata di beneficenza e so che ti stai annoiando, perciò una scusa in più per lasciare quella festa noiosa dove l'uomo più giovane ha settant'anni.»

«In realtà ci sono Spencer, Terence e Reginald, loro hanno poco più di ventidue anni.» le dico con un sorriso leggero, sapendo che in realtà i tre uomini che ho appena nominato sono vecchi dentro quasi più dei settantenni.

«Si, all'anagrafe.» risponde infatti McKenna con uno sbuffo che mi fa sorridere.

«Kenny, perché sei andata lì in auto e da sola se sapevi che avresti bevuto?» non posso fare a meno di chiederle, perché è una cosa incosciente da fare.

«È questo il punto, non lo sapevo.» risponde sincera, «Dovresti vedere ciò che succede qui, ho dovuto darmi all'alcol per forza, non credevo ai miei occhi.» dalla faccia sembra davvero un po' sconvolta e io conoscendola so che ci vuole tanto per farlo.

«Ti prego dimmi che non stai assistendo a una specie di orgia.» sono terrorizzata dall'idea e non sono neanche presente.

«È come un nightclub, quelli dei film, capisci? Cioè non proprio, però ci sono le spogliarelliste e tutto il resto.» risponde e sono decisamente sollevata, tirando le somme direi che un nightclub è meglio di un'orgia in diretta.

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