Capitolo 5

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I seguenti cinque giorni sono passati in una tranquillità inaudita, non mi aspettavo questa calma, Tara si è comportata meglio del solito, Milton è partito per lavoro, starà via una settimana più o meno, questo vuol dire più libertà per me. Ora mi trovo al Barney's con Tara e Kenny, un ristorante gestito da un amico d'infanzia, più che amico conoscente in realtà.

Le ragazze non smettono di parlare neanche per un secondo, Kenny sta raccontando ciò che è successo due sere fa con Ambrose, in sintesi ha speso mezz'ora per dire che hanno limonato, alla fine al motociclista ci sta arrivando.

«Merda, Jhonny è nei guai.» sia io che Kenny ci voltiamo verso Taranee per capire cosa voglia dire, ha lo sguardo fisso dietro di noi.

«Perché?» chiedo infatti confusa, gli occhioni marroni di mia sorella sono velati di preoccupazione.

Johnny in realtà è Jonathan Barney, il proprietario di questo ristorante, suo padre è l'avvocato John Barney, conosciamo entrambi per via di Milton ovviamente.

«Sono appena entrati nel ristorante Cairo, Denny e Brose.»

È impossibile per me e Kenny non voltarci per appurare che sia vero, vediamo con i nostri occhi che lo è, loro sono qui.

«Dio no.» sono le uniche parole che mi vengono in mente di dire alzando gli occhi al cielo.

Ce l'hai con me per caso?

«Dio si.» strilla euforica Kenny, gli occhi le brillano quasi.

Ambrose è praticamente l'uomo su cui ha messo gli occhi adesso, perciò andrà così per un bel po'.

«Sapevo che sarebbe successo.» mormora Taranee studiando la situazione, ovviamente sa qualcosa che noi invece non sappiamo.

E forse in realtà non sono neanche interessata a saperlo.

«Sarebbe successo cosa?» le chiede Kenny curiosa come sempre, io mi limito a bere un bicchier d'acqua per calmare il mio cuore accelerato.

Quell'uomo è un tormento.

«Jhonny si è messo a spacciare droga nel club dei Thunderstorms.» quasi non mi affogo con l'acqua che stavo bevendo.

«Jhonny? Quel Jhonny? Ma se da piccolo aveva paura di prendere le caramelle gratis nei negozi.» dire che sono stupita, sbalordita e tanti altri aggettivi che finiscono in ita è poco.

«E ora sono qui per pestarlo?» chiede stupita quanto me McKenna, mia sorella fa spallucce come per dire "non saprei".

Lo scenario imminente non piace neanche un po'.

«Loro non fanno cose illegali, ogni posto che posseggono è in regola, va avanti così da qualche anno ormai.» ci spiega Tara sorprendendomi ancora una volta.

Non dovrei essere così sorpresa però, mia sorella frequenta quelle persone, quell'ambiente, è normale che sappia questo genere d'informazione.

«Picchiare Jhonny lo reputi legale?» le chiedo, lo sbalordimento è percepibile nella mia voce.

«Non credo che siano venuti a picchiarlo, non in tre almeno.» dice, dopo di che si alza sotto al mio sguardo confuso.

Il suo vestito fucsia attira l'attenzione eccome, per non parlare degli orecchini enormi scoperti dalla coda alta.

«Dove vai?» le chiedo pur conoscendo già la risposta, per sfortuna.

«Vado a vedere la situazione.» risponde infatti facendomi alzare gli occhi al cielo.

«Tara, siediti, non sono affari nostri.» dico, Kenny mi sorprende alzandosi dopo di lei.

Di male in peggio direi.

CAIROWhere stories live. Discover now