Capitolo 3

25.7K 1.1K 1.8K
                                    

Ci sono ferite che crediamo guarite, sanate dal tempo

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Ci sono ferite che crediamo guarite, sanate dal tempo. Poi però le tocchiamo e ci accorgiamo che sono ancora lì, che fanno ancora male e che probabilmente continueranno a fare male per sempre.

La prima notte nell'appartamento nuovo è passata da un pezzo ed io non sono riuscita a chiudere occhio, credevo di crollare da un momento all'altro sfinita dalla stanchezza del viaggio e di tutto ciò che è successo dopo.

Ma così non è stato...

Sono quasi tre anni ormai che faccio fatica a dormire la notte, sono quasi tre anni che capisco la frustrazione, il dolore e il senso di impotenza che provava Aiden quando cercava di dormire e non ci riusciva, perché la notte i ricordi lo tormentavano sottoforma di incubi e non glielo permettevano.

Sono quasi tre anni che la notte rivivo lo stesso identico momento in loop, che sento l'esplosione nelle orecchie, la puzza di bruciato, il fumo nei polmoni. Che mi sveglio all'improvviso tossendo, madida di sudore e con le urla trattenute in gola, perché c'è Caiden ed è come se il mio corpo lo sapesse e agisse di conseguenza, permettendomi di non spaventarlo.

Scaccio via i miei pensieri e mi guardo intorno in cerca di mia sorella. Poi la vedo, stretta in una minigonna a vita alta e aderente, che le fascia le curve mozzafiato e una camicetta carinissima, ha i capelli legati in uno chignon morbido.

La trovo cambiata ma al tempo stesso sembra la  stessa ragazzina di diciotto anni che ho lasciato qui due anni e sette mesi fa, non una giovane donna di ventuno anni che ha appena aperto la sua attività.

«Amore della mia vita!» strilla non appena si accorge di me e Caiden, ovviamente riferita a quest'ultimo.

Strilla proprio, tanto che tutti si voltano a guardarci e mi dà la certezza del fatto che non è cambiata per niente. Ci corre incontro e non traballa neanche per un istante, pur indossando i tacchi alti.

Si china appena per prendere Caiden in braccio, che preso alla sprovvista e trovando buffa la vocina con cui gli sta facendo mille complimenti Tara, ride.

«Ma sei diventato un gigante, quasi non riesco a tenerti.» fa finta di essere affaticata e gli bacia una guancia, poi si gira verso di me con gli occhi lucidi, «Sorellona, mi sei mancata da morire.» avvolge anche me nella sua morsa stretta.

«Anche tu.» ricambio il suo abbraccio, «Questo posto è davvero bellissimo, sono orgogliosa di te, Tara.» le dico, non appena mi allontano per riprendere fiato.

Mi guardo intorno, le luci illuminano bene l'ambiente che mi circonda, è tutto rosa e bianco, alla Victoria Secret, ma il Butterfly –così ha chiamato il negozio mia sorella–, non vende solo capi intimi. Vende capi femminili di tutti i tipi.

Ci sono fiori e piante sparpagliate ovunque, l'odore nell'aria sa di rose rosse e qualche altra fragranza strana. C'è un tavolo messo a posta per l'evento per stasera, ovvero l'inaugurazione. Sopra ci sono spumanti, pasticcini e stuzzichini.

CAIROWhere stories live. Discover now