Capitolo 10

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Dall'incontro intimo ravvicinato con Cairo che la mia migliore amica chiama più sfacciatamente "sesso con i vestiti" sono passati un paio di giorni, giorni in cui io non ho fatto altro che studiare per gli esami in vista, non sono uscita molto e so che potrebbe sembrare che lo sto evitando, è quello che sto facendo e non è solo per l'imbarazzo ma anche perché ho avuto bisogno di pensare, di mettere insieme tutte le cose che mi frullano nel cervello e dare una motivazione a ciò che successo. Cosa ne ho dedotto? Sono irrimediabilmente attratta da Cairo e non sono fisicamente, lui mi attrae in tutto e per tutto, la cosa mi spaventa in modo che non credevo fosse possibile, perché non è il genere di persona con la quale sono abituata a rapportarmi, strano però come con lui esca la parte più vera di me.

«Sento i tuoi unici neuroni rimasti sani dopo il sesso con i vestiti, chiedere pietà.» la voce di Kenny mi desta dai miei pensieri, è accanto a me da quando Brose è andato a parlare con il resto del club di non so esattamente bene cosa, «Smettila di pensare Avie, ti ho portata qui per fare l'esatto contrario.» continua, facendomi alzare gli occhi perché so cosa intende con "per fare l'esatto contrario".

«Non sto pensando, Kenny.» le rispondo beccandomi uno sguardo da "si, certo, come no".

«A cosa staresti pensando Avie?» non mi ero neanche accorta di avere accanto Aiden, persa com'ero nei miei pensieri.

«Niente d'importante Speedy.» rispondo subito dopo aver lanciato un'occhiata omicida alla mia migliore amica per intimarla a tener chiusa la bocca.

«Sai che se hai problemi con qualcuno non devi fare che dirmelo, si ritroverà senz'ossa in meno di due minuti.» le sue parole mi fanno sorridere, so che non esiterebbe neanche un momento a farlo.

«Ti ringrazio ma preferirei che non facessi niente di violento.» rispondo, poi mi guardo intorno, i miei occhi traditori non possono fare a meno di cercarlo ed è proprio su di lui che si posano.

Cairo mi guarda, è tutto ciò che fa, non si avvicina, non mi provoca come fa di solito, se ne sta con i membri del suo club e Goldy seduta accanto a lui, sembra una piovra, ha la gamba su quella di lui.

Poi però qualcuno occupa il mio campo visivo, alzo lo sguardo portandolo sulla faccia della persona che mi si è parata davanti, ovvero Bobo.

«Tua sorella sta facendo la stronza con persone con cui non dovrebbe farla, ti sto facendo un favore dicendotelo.» non so esattamente di cosa stia parlando, basta però che dica "tua sorella" e scatto in piedi come una molla.

«Grazie Bobo, dov'è adesso?» gli chiedo preoccupata.

«L'ho portata nella sala privé uno per farla calmare un po'.» risponde ed io gli sono davvero grata.

«Grazie.» lo ringrazio ancora.

«Smettila di ringraziarmi ragazzina e vai da tua sorella.»

Ed è ciò che faccio, dico a Kenny e Aiden di aspettarmi, poi mi dileguo velocemente e la raggiungo al privé, la prima cosa che noto quando entro nella stanza è che fortunatamente è sola, sobria e ha la testa poggiata sulle ginocchia, non ne sono sicura però credo stia piangendo e il mio primordiale istinto da sorella orsa esce del tutto fuori.

«Che succede Tara?» le chiedo avvicinandomi a lei, mi piego sulle ginocchia per arrivare alla sua altezza dato che è seduta, resta per qualche secondo in silenzio ed io inizio a preoccuparmi sul serio, poi però parla.

«Lo so che mi hai detto di non cercarla e io ci provo, però mi manca Avie, mi manca tanto e l'ho cercata sui social.» dice e so che si riferisce a nostra madre.

Le ho consigliato di non cercarla non per obbligo ma solo per proteggerla, in passato ho sofferto proprio per questo, perché cercandola sui social ho visto cose che mi hanno distrutta, non voglio che lei si senta in quel modo, che stia male per una persona che non se lo merita affatto.

CAIROWhere stories live. Discover now