Capitolo 4

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Mi sudano le mani

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Mi sudano le mani.

Ho fatto tante cose nella mia vita e non sempre buone, mai una volta però, neanche nelle situazioni peggiori, mi ricordo di aver avuto le mani sudate per l'ansia, il panico o la paura.

Mai.

E ora, cazzo, sono fermo da venti minuti buoni a guardare una porta come se potesse aprirsi da sola, senza che debba necessariamente bussare e mi sento un ragazzino in preda al panico, pronto a farsela addosso da un momento all'altro.

Ho le mani sudate dalla paura di fare qualcosa di sbagliato. Di rovinare un qualcosa che ancora deve cominciare.

Sono sicuro che ovunque sia adesso, mio fratello mi stia prendendo per il culo alla grande.

Busso alla dannata porta, sento dei passi dopo appena un minuto e poi lei mi apre la porta.

Ha i capelli legati in una coda alta –che vorrei tirare, magari mentre è sotto di me, come ho già fatto in passato–, una maglietta nera e aderente, che mette in evidenza le sue tette –che sono fantastiche– e un jeans chiaro.

Smettila di pensare con il cazzo.

Ma è quasi impossibile, il mio corpo reagisce al suo senza che debba neanche necessariamente toccarla o lei debba toccare me. È così e basta.

«Ciao, Caiden ti stava aspettando.» dice, guardandomi con i suoi occhioni chiari e vispi.

«Ho avuto...» paura di farmela sotto come un poppante, «Un problema con la moto.»

Lei annuisce soltanto, poi mi volta le spalle e inizia a camminare. Entro, mi chiudo la porta dietro e la seguo.

Sta camminando davanti a me e cazzo, il mio sguardo cade proprio sul suo culo fasciato dai jeans troppo aderenti.

Probabilmente dovrei rivolgere lo sguardo altrove, perché conoscendola, se si accorgesse del fatto che le sto guardando il culo senza ritegno, me ne direbbe quattro. Ma il panorama mi è mancato troppo per poter distogliere lo sguardo così velocemente.

Non appena mi vede, Caiden salta giù dal divano.

«Tatuaggi!» mi sorprende il fatto che nonostante la parola venga fuori un po' strana, io riesca comunque a capirlo.

L'ha presa seriamente la storia dei tatuaggi.

«Sì, te li ho portati.» dico e il suo visetto si illumina di gioia.

«Caiden, dovresti salutare prima.» lo rimprovera dolcemente Avalyne e onestamente me ne fotte ben poco dei saluti in questo momento.

«Ciao!» esclama, facendo ciao anche con la manina, «Tatuaggi.» chiede ancora una volta, questa volta con un sorriso furbo che ad alcuni potrebbe ricordare il mio.

CAIROWhere stories live. Discover now