Come fratelli

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Ormai erano passate due settimane e in questo arco di tempo avevo legato molto con James, in qualche modo anche lui si sentiva legato a me come se fosse Harry e sentiva di potersi fidare. James d'altronde vedeva ogni mattina il mio dolore , non sapeva cosa mi fosse successo durante l'attacco dei mangiamorte ma si poteva vedere benissimo che ero traumatizzata, e la cosa brutta è che ha ragione, quindi cercava sempre di distrarmi e farmi ridere. 

Quel giorno scesi per colazione con James, Fleamont ed Euphemia erano usciti e sarebbero tornati solo dopo 3 giorni.

J: senti Hermione, io ne ho già parlato con i miei genitori, e volevo invitare qui i miei amici per qualche notte giusto per non stare soli poi Sirius rimmarrà fino al primo settembre... ovviamente se non ti dispiace- mi chiese con leggera timidezza

H: No certo che non mi da fastidio, dal tronde questa è casa tua-

J: Avanti Herm se di famiglia ormai! sei come una sorella, e poi ho parlato molto di te ai miei amici, piacerai molto anche a loro- mi sentivo un po' a disagio e quindi decisi di evitare l'argomento famiglia

H: Va bene, quando arrivano?

J: Tra un paio d'ore.. io devo preparare tutto quanto, te avevi qualche programma per oggi?

H: Ho iniziato a leggere un libro di favole dei maghi a cui mi sono appassionata moltissimo, sai a me sono sempre state raccontate fiabe e favole babbane dato che i miei genitori erano babbani. Credo che passerò la mattinata in biblioteca- gli raccontai mentre facevamo colazione

J: Ok ho capito, ti piace leggere, ma oltre a questo che fai nella tue giornate quotidiane? Non hai qualche altra passione?- Mi chiese cercando di conoscermi di più

"Oh, salvare il culo ad Harry, risolvere gli enigmi di Silente, capire perché vogliono morto il tuo migliore amico è una passione?" pensai ironica

H: ...

J: Ok ho capito- scoppiò a ridere -Non avevi amici? insomma, non sei mai venuta ad Hogwarts da quanto ho capito e suppongo tu abbia ricevuto un'educazione privata

H: Si la mia migliore amica si chiamava Ginny, sareste andati molto d'accordo ora che ci penso- mi misi a ridacchiare tra me e me giocherellando con la collana  - poi Harry si metteva sempre nei guai "ma non lo faceva apposta" parole sue; poi infine c'era Ron, è il fratello di Ginny, litigavamo molto per ogni minima cosa ma li volevo tanto bene

J: E che fine hanno fatto?- mi chiese cauto guardandomi negli occhi

H: Sono morti qualche mese fa in un incidente d'auto mentre venivano a Parigi per passare qualche giorno assieme- mi scesero delle calde lacrime che cercai subito di asciugare, non era da me piangere davanti a qualcuno. James mi strinse in un abbraccio pieno di affetto come farebbe un fratello con la propria sorella incitandomi a sfogarmi e non reprimere il mio dolore

J: E i tuoi genitori?- mi chiese sussurrando mentre mi abbracciava e mi accarezzava i capelli

H: Gli ho obliviati, avevo paura che venissero uccisi- soffocai in un singhiozzo. Piangevo, ero stanca di dire bugie, volevo urlargli in faccia che sono una bugiarda ma mi trattenni. 

Non sopportavo più questa agonia, non dovevo essere io quella tra le braccia di James ma Harry. Mi sentivo in colpa, egoista e quindi me ne andai in biblioteca cercando conforto tra le pagine di qualche libro


Infrangere le regole - Hermione Granger in Old GenerationWhere stories live. Discover now