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KAYDEN

Le feste di August sono tutte uguali. Ha il vizio di invitare quasi tutta la scuola e il risultato è un mix di persone a dir poco incompatibili. Mi prendo un'altra birra e mi guardo intorno in cerca di mio fratello. É uscito di casa dopo di me, ha trovato qualcuno con cui venire e sono curioso. 

Vorrei che mia madre capisse quanto vorrei vivere come un adolescente normale, Kennie ne paga le conseguenze e mi dispiace. Ma io gli guardo le spalle, anche se non se ne rende conto. 

Glielo devo per tutto quello che lui ha fatto per me. Mi appoggio al muro e osservo le cheerleader bere e fumare sul divano dall'altro lato della stanza, Chelsea struscia il seno contro il braccio di Gus e lui non si tira indietro. Gus pensa che io non sappia che a volte scopano e la cosa dovrebbe infastidirmi, in realtà non sento niente.

Mi accendo una sigaretta e tengo lo sguardo su Chelsea. Ha le tette strizzate in un top e riesco a vederle le mutandine sotto la gonna da qui; sono rosa e coprono a malapena il triangolo in mezzo alle sue gambe. 

Gus le poggia una mano sul culo e lo strizza, lei sembra fare le fusa come una gatta in calore. La musica continua a pompare a tutto volume e strizzo gli occhi per mettere a fuoco qualche volto. Kennie non è ancora arrivato, se non verrà mamma non mi lascerà in pace per le prossime ore. 

Sto per scrivergli un messaggio quando la porta d'ingresso si apre e mio fratello fa il suo ingresso. Al suo fianco c'è Willa. Ma. Che. Cazzo.

Kennedy la guida nel salone con una mano sulla schiena nuda. Willa indossa un top che sembra una striscia di alluminio tenuta insieme da una catenella d'acciaio dietro al collo e sulla schiena. Non indossa il reggiseno. Ha un paio di jeans e i suoi immancabili anfibi. 

Non c'entra niente con tutte le ragazze qui dentro, sia perché è la più in carne e sia per il look. Un po' come Kennedy che si è presentato in camicia e pantaloni scuri. Mi avvicino e mi stampo sulle labbra un ghigno.

«Ehi, Kennie».

Mio fratello solleva due dita.

«Sei qui da tanto? Per il ritorno...»

«Io mi fermo a dormire qui».

Kennedy annuisce con espressione contrariata e lascia perdere il discorso. So che dormirà qui con me e un po' mi sento in colpa.

«Perché ti sei portato dietro lei?».

Willa solleva lo sguardo dallo schermo del suo cellulare.

«Ciao anche a te, idiota» esordisce.

«Cos'è, sei così in cerca di popolarità che ti accontenti di mio fratello?» la provoco.

Kennedy avvampa, ma non interviene. Willa invece ha le fiamme negli occhi, sbatte il cellulare nella borsetta e fa un passo avanti.

«Come diavolo puoi parlare così di tuo fratello?»

«Attenta a come parli» la avverto.

Mi ignora e fa un altro passo avanti, solleva una mano mi pianta un dito nel petto.

«Oh, che paura! Kayden mi sta minacciando! L'hai sentito, Kennie?»

Mio fratello fa un passo avanti e afferra il suo braccio, lo abbassa e mi lancia uno sguardo duro.

«Lascia stare, Willa. Prendiamo qualcosa da bere, non ne vale la pena».

«Sì, prendiamo qualcosa da bere» concordo. «Vieni a salutare Gus, Kennie».

Lui sbuffa, ma annuisce.

«Ci mettiamo due secondi» promette.

Willa ha l'espressione di una che preferirebbe rotolarsi su un pavimento di lamette.

Per me inizia il divertimento. Raggiungiamo il divano dove sembra che August e Chelsea stiano girando un filmino hard. Kennedy sembra voler sprofondare e voglio dare a Willa un motivo per sentirsi davvero in imbarazzo. 

Chelsea è a cavalcioni su Gus che sta spingendo la mano sulla sua coscia oltre la gonna, l'intera sala ha un biglietto in prima fila per le sue mutandine. Gus la sta toccando, le sue dita hanno superato l'orlo delle mutandine e io scelgo quel momento per intervenire. 

Mi siedo accanto a lui e osservo Chelsea sgranare gli occhi. Non me ne frega un cazzo se si fa toccare da un altro, quindi non spreco una parola. L'afferro per la nuca e la bacio mentre si muove sulla mano di Gus e mi geme sulla lingua. 

Le scopo la bocca con forza e vado avanti fino a quando non la sento mugolare, so che sta per venire quindi decido di allontanarmi e di puntare gli occhi nei suoi.

«Porca puttana» sbotta Gus.

«Volevo avvisarti che è arrivato mio fratello, Gus».

Sposto lo sguardo su Willa che mi fissa con espressione disgustata prima di alzarmi e passarle accanto. Ho intenzione di toglierle quell'espressione di superiorità dalla faccia, perché dio solo sa quanto la odio.


***

Ecco il secondo capitolo di oggi! Quanto è fastidioso Kayden?

 Come sempre aiutatemi a far crescere la storia con i vostri commenti, voti e consigli. Aggiornerò di nuovo nel weekend, proviamo ad arrivare a 1K letture? Conto su di voi! Seguitemi sui social come sempre!

Love, Thea

DEAR WILLAWhere stories live. Discover now