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KAYDEN

Siamo al primo mese di scuola e Gus ha già organizzato la sua seconda festa. Io e Chealsea siamo stati distanti questa settimana, io ho fatto di tutto per evitarla e lei si è accontentata di girarmi intorno e delle attenzioni che Gus le ha riservato. 

Mi lascio cadere sul divano della veranda sul retro e osservo i ragazzi in piscina, Chelsea è nella jacuzzi all'angolo e Gus è seduto dall'altro lato della vasca con una bottiglia in mano. 

Mi porto il bicchiere di birra alle labbra e faccio un tiro dallo spinello che Gus mi ha procurato a inizio serata. Non fumo spesso, solo quando sono particolarmente stressato. Kennedy non mi ha più rivolto la parola da quando è successo quel casino della festa, si è limitato a dirmi di lasciare in pace Willa e di non stargli addosso.

Stasera è qui con lei. Superano la portafinestra che dà sul retro e mio fratello tiene la porta aperta per farla passa. Willa indossa una gonna di jeans e una maglietta dei Rolling Stones consunta, ai piedi i suoi immancabili anfibi. 

Kennedy, invece, non indossa gli occhiali e non si è pettinato, ma l'abbigliamento è più nel suo stile dato che indossa una camicia bianca e un paio di jeans. Rimango immobile sul divano e li guardo chiacchierare e servirsi da bere. 

Lei una bibita, lui birra. Willa scoppia a ridere per qualcosa che ha detto mio fratello e rovescia la testa all'indietro. Kennedy accanto a lei si apre, i suoi occhi si accendono e le sue spalle si rilassano. 

Prendo un tiro dallo spinello e la mia attenzione viene attirata da Chelsea che esce dalla jacuzzi e si butta addosso un accappatoio per raggiungermi. Sale a cavalcioni su di me e mi stampa un bacio sulle labbra.

«Vieni in acqua».

«Sto bene qui» replico.

Lei mette il broncio e preme il suo seno contro il mio petto, mi toglie lo spinello dalla mano e fa un tiro.

«Che ti succede ultimamente?»

«Pensi che non sappia che ti scopi Gus?»

Le sue guance si tingono di rosso, ma le risparmio la scena nella quale cerca di inventarsi una scusa per dirmi che non ho ragione.

«Non ti scusare, non me ne importa niente. Vado a salutare mio fratello» taglio corto.

La sposto sul divano e mi alzo, scendo gli scalini e raggiungo Kennedy che è ancora attaccato al culo di Willa come se fosse la sua ombra. Gli do una pacca sulla spalla e mi guadagno il suo disappunto.

«Non credevo che ti fossi convertito alle feste».

«Le persone cambiano, Kayden».

«Deduco che dormiremo qui visto che stai bevendo» borbotto.

Willa riduce gli occhi a fessure e mi punta un dito contro, sembra sempre furiosa quando provoco mio fratello.

«Mi prendi per il culo, Kayden Lancaster? E comunque io ho la mia auto, puoi prendere la sua e lui resta qui con me» sbotta.

«Sto parlando con mio fratello».

Lei mi ignora.

«Avresti dovuto evitare di bere se sapevi di non voler restare qui per la notte, perché pretendi che Kennedy si comporti come se fosse il tuo autista?»

Kennedy ha le guance paonazze, credo che non sia abituato a vedere qualcuno combattere le sue battaglie così spesso come sta facendo Willa, è diviso tra l'ammirazione e l'imbarazzo.

«Va tutto bene, Willa» la rassicura.

Bevo un sorso di birra, sto per dirle che dovrebbe dare più retta a mio fratello quando parla, ma Chelsea mi piomba addosso facendomi barcollare. 

Mi allaccia le braccia al collo e mi bacia con forza, affonda la lingua nella mia bocca e la intreccia alla mia gemendo sfacciatamente. Mi allontano e mi pulisco le labbra col dorso della mano, poi le strizzo il culo e la attiro al mio fianco.

«Giochiamo a sette minuti in paradiso» annuncia.

«Siamo alle medie?» esclama Willa.

Le mie labbra fremono e devo sforzarmi per non ridere. «Perché non giocate anche voi?» chiedo.

Indico il cortile dall'altro lato dove un po' di gente si è radunata per giocare e dove c'è la migliore amica di Willa stretta al fianco di Logan.

«Gioca anche Tara» pronuncio.

Kennedy sussulta e si volta di scatto verso di lei, Willa mi fulmina con lo sguardo.

«Stronzo manipolatore» sibila.

Mi abbasso perché possa sentirmi solo lei.

«Non piangere, Willa Woods».

Lei mi ignora e prende Kennedy a braccetto, si allontanano e io resto vicino a Chelsea che sembra schifata dalla loro presenza.

«Perché diavolo li hai invitati a giocare?» sbotta.

«Kennedy è mio fratello, non devo chiedere il permesso per farlo stare con noi».

Raggiungo gli altri e mi siedo intorno a quello che dovrebbe essere un falò, in realtà è una candela mezza consumata con accanto una bottiglia di vetro. Sappiamo tutti come si gioca: la bottiglia gira, si ferma su una persona e quella si alza. 

La bottiglia gira di nuovo e si ferma su una seconda persona che dovrà seguirla nello spogliatoio esterno di Gus. È una specie di cabina grande quanto un armadio a muro e c'è ben poco che si possa fare lì dentro, credo che nessuno si sia mai spinto oltre a una pomiciata, ma alle ragazze piace raccontare storie di ridicole acrobazie sessuali con gli atleti. 

Chelsea ruota la bottiglia e quella si ferma su Melanie, sarà la prima a girare la bottiglia e chiudersi lì dentro con qualcuno. Le coppie che si formano sembrano studiate a tavolino. Fino a quando la bottiglia non si ferma su di lei. 

Alza gli occhi al cielo e la fa ruotare di nuovo, poi si alza in attesa di vedere a chi tocca. La bottiglia ruota un po' di volte su se stessa prima di fermarsi su di me.

«Oh mio dio» borbotta Chelsea. «Che schifo».

Mi alzo e Willa scuote la testa.

«Assolutamente no, io con te non vengo da nessuna parte».

Sulle labbra mi si apre un ghigno, la afferro il gomito e mi abbasso fino a sfiorarle l'orecchio con le labbra.

«Hai paura, Willa?»

«Io non ho paura di te, Kayden».

«Allora non avrai nessun problema a trascorrere sette minuti con me».

Willa si divincola dalla mia stretta e mi segue con le braccia allacciate sul petto, camminiamo in silenzio fino allo spogliatoio e quando apro la porta in legno ecco che mi rivolge di nuovo la parola.

«Toccami anche solo con un dito e ti prendo a calci nelle palle, chiaro?»

Sorrido e la spingo nel piccolo spazio buio, poi chiudo la porta dietro di noi e siamo nell'oscurità più totale.


***

Ciao fiorellini, ecco un nuovo capitolo! Come sempre, commentate e votate!

Love, Thea

DEAR WILLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora