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WILLA

La casa di Gus è l'inferno. Ci sono adolescenti ubriachi in ogni stanza, senza contare quelli che si stanno prodigando in performance sessuali per le quali la metà della gente pagherebbe un abbonamento mensile. 

Arriccio le labbra in una smorfia disgustata e cerco di cancellare dalla mente lo spettacolino al quale Kayden mi ha costretta ad assistere. Kennedy ha passato l'ultimo quarto d'ora a scusarsi per il comportamento di suo fratello. Sua madre deve aver partorito un angelo e un demone.

Seguo Kennie nel seminterrato e tiro un sospiro di sollievo, qui c'è meno gente e l'aria non è pregna di fumo e gemiti soffocati. Prendo la bibita che Kennie mi porge e lo ringrazio, è una Coca Cola e me ne accerto sentendone l'odore. 

Superiamo il bar del seminterrato e ci addentriamo nella sala cinema, è grande quanto il mio appartamento e ci sono una fila di poltroncine disposte in ordine davanti a uno schermo enorme.

«Mi dispiace per Kayden, sul serio».

Mi volto verso Kennedy e leggo sincero imbarazzo nei suoi occhi.

«Non ti devi scusare per lui, Kennie. Non siete mica la stessa persona».

Lui scrolla le spalle e prende un sorso della sua soda.

«Lo so, ma sono consapevole di quanto è stronzo».

«Non tratta bene nemmeno te».

Rimane in silenzio e distoglie lo sguardo. Non ho mai visto Kayden usare gentilezza verso nessuno, lui al contrario è la persona più buona del mondo e per suo fratello farebbe qualunque cosa.

«Quella è Tara?»

Mi riscuoto alla voce di Kennedy e seguo il suo sguardo. Sta fissando il fondo della sala dove la mia amica ha appena varcato la soglia accompagnata da Logan, uno dei membri della squadra di football.

«Sì, è lei».

«Sta con Logan?» indaga.

«Tara non sta mai davvero con qualcuno».

Lui sospira e tracanna metà della sua soda tutta d'un fiato, mi fa così pena che vorrei proporgli una birra ma poi penso che ci voglia qualcosa di meglio.

«Aspettami qui, arrivo subito» esclamo.

Sgrana gli occhi e mi afferra per un braccio.

«Dove vai?»

«Torno subito, non sto scappando» lo rassicuro.

È il Lancaster buono e ha bisogno di un amico.

Salgo le scale per raggiungere la cucina e sento dei passi alle mie spalle.

«Dove stai andando?»

Mi volto alla voce di Tara, lei mi segue. La cucina è più affollata di prima e ci sono super alcolici in abbondanza, ecco cosa si può ottenere quando hai un mucchio di soldi. Afferro due bicchieri e una bottiglia di tequila che sembra sigillata, poi mi dirigo di nuovo verso le scale.

«Sistemo qualcosa che tu hai rotto» rispondo.

«Parli di Kennedy? Avanti, non è innamorato di me».

«Invece lo è e passerò la serata ad ascoltare i suoi piagnistei per te. Ci berremo sopra».

«Ma voi due non bevete mai» mi fa notare.

Scaccio le sue parole con un gesto della mano e rientro nella sala cinema.

«Willa, quella è tequila».

DEAR WILLAWhere stories live. Discover now