7.

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WILLA

C'è Kennedy nel mio vialetto.

Corro a infilarmi gli anfibi, prendo la giacca della divisa e mi precipito fuori di casa. È lunedì, sono passati due giorni dalla festa. Da quella sera io e Kennie abbiamo parlato ininterrottamente. Tara sostiene che ha una cotta per me invece che per lei, ma non è così. Raggiungo la sua auto e spalanco lo sportello, mi stampo un sorriso in faccia e cerco di capire come mai sia nel mio vialetto.

«Ehi» esclamo.

Kennedy mi sorride e si passa una mano tra i capelli biondi, sono spettinati e non indossa gli occhiali da vista. È un piccolo cambiamento, ma che lo porta ad assomigliare pericolosamente a Kayden. Se non sapessi che hanno un anno di differenza, potrei anche scambiarli per gemelli. +

Mi chiedo come mai le ragazze della scuola non abbiano perso la testa per questo Lancaster, la mente delle adolescenti è un pericoloso labirinto di cose inspiegabili.

«Che ci fai qui?» indago.

«Sono venuto a prenderti. Ti serve un passaggio?»

Lancio uno sguardo all'auto nel vialetto e mi mordo il labbro.

«Penso che accetterò la tua offerta» esclamo, salendo a bordo.

Kennedy sorride e una fossetta compare sulla sua guancia sinistra, odio che mi venga in mente quella di suo fratello. Il modo in cui si è rivolto a me ieri è semplicemente disgustoso. 

Scaccio quel pensiero dalla testa e mi allaccio la cintura mentre lasciamo il mio vialetto, lancio uno sguardo al ragazzo al volante e mi schiarisco la voce.

«Dov'è Kayden?»

Non che mi interessi, ma di solito è lui a portarlo a scuola, quel ragazzo non fa un passo senza Kennedy.

«Ha preso l'auto di nostra madre».

«E ieri com'è finita?»

Quando sono tornata al tavolo per prendere le loro ordinazioni erano andati via. Kennie mi ha scritto un messaggio per scusarsi per essersene andato via senza salutarmi, ma non mi ha raccontato nulla.

«Sono tornato a casa e ho fatto i compiti per tutto il pomeriggio».

Sollevo le sopracciglia.

«Hai parlato con tua madre? Kayden sembrava molto preoccupato» ammetto.

Non mi piace quel ragazzo, ma ho visto il sollievo nei suoi occhi quando l'ha trovato. Ero dietro al bancone ad asciugare alcuni bicchieri e lui è apparso all'improvviso, non ho potuto fare a meno di notare ogni singola espressione sul suo volto. 

Ho capito che c'è un rapporto piuttosto strano tra i due fratelli Lancaster, penso che il problema principale sia la madre che non permette a Kennedy di essere indipendente.

«Mia madre pensa che io stia prendendo una brutta strada».

«Ma è ridicolo, hai solo bevuto un po' a una festa».

Kennie scrolla le spalle e svolta nel parcheggio della scuola, lascia l'auto accanto a quella di Tara e le sue guance diventano più rosse delle strisce sulle nostre cravatte. Ridacchio e gli do una pacca sul braccio.

«Tara ci aspetta al mio armadietto, deve darmi il libro di scienze che ho dimenticato a casa sua».

«Oh, d'accordo».

Scendiamo dall'auto e mi basta sollevare la testa per rendermi conto che tutti ci stanno guardando. Kennedy sembra non farci caso, o forse vivendo di luce riflessa da sempre è abituato a fingere di essere invisibile. Io non ci riesco, mi sento a disagio. 

DEAR WILLAWhere stories live. Discover now