20. Why don't we go somewhere only we know?

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Keane, Somewhere we only know

 






«Ti andrebbe di soggiornare per qualche giorno in montagna?», chiedo a Lydia mandano in frantumi il silenzio tra di noi.

Smette di mettersi lo smalto e solleva la testa. «In montagna? Solo io e te? Non abbiamo organizzato nulla».

Rigiro un piccolo pezzo del puzzle tra le dita. «Infatti noi non abbiamo organizzato nulla, ma qualcun altro sì».

Guardo il pezzo mancante al del puzzle e mi si blocca il respiro. Sono io, quel pezzo. Tutti intorno a me sono completi, hanno una vita perfetta, mentre io sono un semplice guscio vuoto; certi giorni diventano più pesanti e il vuoto nel mio petto più profondo del solito.

«Jack?», si acciglia, dubbiosa.

«No, Danny».

Appena sente il suo nome per poco non fa cadere lo smalto a terra.

«Noi tre? Insieme? Nello stesso posto? E perché mai?», scuote la testa contrariata e dà un'altra ripassata sulle unghie lunghe e dalla forma quadrata.

«Ci sono stata una sola volta con la mia famiglia. Non è esattamente un bel ricordo per me. Pensavo che tra amici sarebbe stato più divertente e bello. Ci sarà anche il suo migliore amico».

Inarca il sopracciglio perfetto. «E Jack? Cosa ne pensa? Cosa dirà a riguardo?»

Faccio spallucce. «Non dirà niente. Mi ama, quindi non sarà un problema per lui».

Lydia sventola una mano davanti al viso, cercando di fare asciugare lo smalto rosso.

«Vorrei essere così ottimista anche io, ma conosco il tuo ragazzo. È geloso».

«Non ha motivo di esserlo», ribatto.

Lydia si alza e viene verso di me, si siede sulla sedia e accavalla le gambe. Afferra il mio cellulare e lo spinge lentamente verso di me, dicendo: «Allora diglielo».

«Quindi accetti?», spalanco lentamente gli occhi.

«Lo faccio per te», mi rivolge un sorriso tenero.

Sblocco la schermata e clicco sui contatti che ho chiamato di recente. Rimango con il dito sospeso sopra lo schermo mentre fisso il numero di Jack. Cosa mi trattiene? Non ho bisogno del suo permesso. Sono libera di andare dove voglio, lo so già. Eppure, da quando Lydia me l'ha fatto notare, adesso mi sento in colpa, come se gli stessi facendo un torto.

Lo chiamo. Risponde soltanto dopo il quarto squillo. Dalla voce sembra assonnato.

«Tesoro, cosa è successo? Ti senti male?»

La sua preoccupazione mi fa sorridere.

«Sto bene, tranquillo. Vorrei dirti una cosa».

All'improvviso sento la salivazione azzerarsi e il cuore iniziare a sforacchiarmi il petto ad ogni battito.

«Non mi stai tranquillizzando, amore. Non vorrai mica lasciarmi, vero? Nives, per favore... Possiamo parlarne di persona».

La sua ansia mi rende nervosa. Jack ha un carattere forte e dominante e a volte è irascibile e intransigente, ma non l'ho mai visto andare nel panico.

«No, niente del genere», mi affretto a rassicurarlo. «In realtà volevo soltanto dirti che a breve andrò in montagna con Danny, il suo amico e Lydia. Considerala una mini vacanza».

Il Mio Limite Sei TuWhere stories live. Discover now