10. зимний солдат

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Naomi
Afferrai anche l'altra scarpa e la infilai, chiudendo la cerniera a lato. Mi alzai dal letto, non troppo velocemente, per trovare stabilità sui tacchi. Camminai verso lo specchio e osservai la mia figura, per assicurarmi che la fondina attaccata alla gamba destra non si vedesse, e fortunatamente, era così.
Come nel camerino del negozio, la collana brillava al mio collo dandomi un tocco di luce in più.
Qualcuno bussò alla porta, così andai ad aprire. Zemo, avvolto da dei jeans scuri e dal suo adorato cappotto, mi guardava sorridendo.
"Qualcuno stasera sverrà a vederti così!"
"Non esagerare! Tu cosa fai con quei guanti? Li hai rubati a Bucky?" scherzai, vedendo le sue mani coperte dalla pelle nera.
Lui aggrottò le sopracciglia e inclinò la testa.
"È diventato Bucky, adesso?"
Sbuffai, e mi spostai dalla porta per farlo entrare. Deciso che gli avrei esposto il mio dubbio, quello che mi tormentava dal giorno precedente, presi la parola.
"Zemo, dovrei dirglielo secondo te? Prima è entrato in camera e ha visto la cicatrice"
Non c'era bisogno di specificare, sapevo che Zemo avrebbe afferrato comunque.
"Ha visto la cicatrice... -rifletté- Come ha fatto a vederla, eri nuda?"
Roteai gli occhi e mi allungai a prendere il top verde che mi ero tolta qualche minuto prima.
"Avevo questo! Ero appena uscita dalla doccia e lui ha bussato, voleva portarmi il vestito" gli raccontai e lui annuì.
"Non so, se dovresti dirglielo. Probabilmente, quando finiremo questa missione, non lo vedrai più. Collaboriamo solo per fermare quei Super Soldati. Lo vedi, lui non è fiero di quello che ha fatto, scommetto che anche sapere di aver sparato ad una persona che si trovava solo nel posto sbagliato e che sarebbe potuta morire, potrebbe renderlo...vulnerabile"
Ascoltai le sue parole e mi ritrovai a dargli ragione, perché effettivamente, era probabile che non ci saremo più visti. Mi alzai per posare il top sulla sedia accanto all'armadio, quando Zemo mi richiamò.
"Parliamo del piano, vieni qua"

"Forza, andiamo. Una macchina ci aspetta qua fuori"
Sam si alzò dal divano nero, seguito da Bucky, e da me.
Zemo salutò Akash, ringraziandolo ancora dell'ospitalità e di non aspettarci sveglio. Anche Sam e Bucky gli sorrisero, mentre io gli posai una mano sulla spalla.
"Torna tutta intera" mi disse, appoggiando la mano sulla mia.
"Ci provo!" alzai le spalle e ridacchiai.
Qualche istante dopo eravamo fuori dalla villa, e dopo una breve camminata, ci trovammo su un ponte.
Il paesaggio di Madripoor era stupendo, con i suoi grattacieli e le sue mille luci colorate.
"Sei colorato come la città, Sam!" dissi, guardandolo e sorridendo.
"Sembro l'unico pappone, qui!" mi rispose, con le sopracciglia aggrottate. Sembrava un bambino che faceva i capricci, e la cosa mi fece ridere.
Camminavamo tutti e quattro vicini, e mi girai verso destra per ascoltare Zemo.
"Sembri esattamente l'uomo che stai impersonando. Un africano affascinante e sofisticato, di nome Conrad Mack"
"Tigre Sorridente" completai io per lui.
Mi guardò, per capire se fossi seria, e quando capì che era vero alzò gli occhi al cielo.
"È brutto perfino il soprannome!" Sorrisi divertita, mentre Zemo passava una foto dell'uomo a Sam, che commentò di essere uguale a lui, ironicamente.
Bucky rimase il silenzio, alla mia sinistra. Indossava un pantalone scuro, un giubbotto di pelle rosso scuro aderente, con solo la manica destra. Infatti, il braccio di vibranio brillava sotto le luci della città. Così, lo trovai tremendamente affascinante, ma scossi la testa per mandare via il pensiero.
Zemo voleva che lui interpretasse la vecchia versione di sé, il Soldato cattivo, per farci rispettare in quel posto di criminali e catturare l'attenzione di Selby.
"Restiamo nel personaggio, qualsiasi cosa accada. Mi raccomando, non c'è margine di errore. James, resta sempre dietro Naomi, lei ti dirà cosa fare e quando attaccare"
Guardai il diretto interessato, che annuì muovendo la testa, mentre una macchina si fermava davanti a noi.
"Di là - indicai oltre il ponte - c'è High Town, è un bel posto da visitare, mentre da questa parte c'è Low Town"
Salimmo in macchina, nera e spaziosa, e mi ritrovai seduta fra Sam e Bucky, con Zemo davanti a noi.
Dopo poco, iniziò a piovere, così l'autista accese i tergicristalli per mandare via l'acqua piovana.
"Zemo, non vedo Selby da anni. Si ricorderà di me?" chiesi, guardandolo dallo specchietto retrovisore.
"Credo di sì, l'ho sentita diverse volte dopo l'ultima volta che siamo stati qui e ogni tanto mi chiedeva di te. D'altronde, dopo quello che è successo, tu di lei non ti dimentichi, giusto?"
"Oddio, non farmici ripensare!" dissi, coprendomi il viso con le mani.
Sam, subito chiese spiegazioni, così sospirai e raccontai.
"Eravamo ad una festa in una casa ad Low Town, organizzata da Selby, e persi di vista Zemo, così decisi di cercarlo. Guardai in diverse stanze, e in una di queste trovai Selby nuda, in un letto, con altri cinque uomini. Non penso mi abbia vista, ma uno di loro mi ha chiesto se volessi unirmi, ho chiuso la porta e sono corsa via"
Sam scoppiò a ridere, e io sbattei il ginocchio contro il suo.
"Come avrete capito - disse Zemo guardando gli altri due uomini - è una donna lussuriosa, quindi non stupitevi dei suoi commenti, non si fa mancare niente ed è molto rispettata qui"
Gli altri due annuirono e poi calò il silenzio: Sam appoggiò la testa sul poggiatesta e chiuse gli occhi, Zemo tirò fuori un libro e James guardava fuori dal finestrino con fare assente.
"Tutto bene?" gli chiesi, ma non ottenni risposta.
Appoggiai la mano sulla sua coscia, per attirare la sua attenzione; infatti si girò a guardami, facendo cadere lo sguardo sulla mia mano, che spostai subito.
"Tutto bene?" ripetei.
"Si, stavo solo pensando" mi rispose, tornando a guardare fuori dal finestrino.
Non mi sembrava in vena di continuare la conversazione, quindi non risposi, e imitai Sam, senza però chiudere gli occhi.

The Border / Bucky Barnes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora