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Sam
La festa iniziò, si svolgeva al piano inferiore, fra tutti i quadri esposti.
La stanza era stracolma di persone, tutti con un bicchiere in mano, che ballavano a ritmo della musica messa dal dj.
Sharon contrattava con i clienti, mostrando foto dei quadri sul suo tablet.
Io e Bucky stavamo accanto al bancone, guardando gli altri divertirsi, mentre Zemo osservava da vicino le teche di vetro. Naomi era fra la mischia, ballando con un gruppo di ragazze.
Non aveva un drink in mano, eppure, anche se sobria, sembrava divertirsi tanto quanto coloro che erano completamente ubriachi.
Quando tornò da noi, aveva ancora quel sorriso stampato sul volto.
"Come siete seri! Dai, forza!" esclamò, afferrandomi le mani. Sorridi e decisi di accontentarla, facendomi trascinare. Quando fummo sufficientemente vicini alle altre persone, mi sollevò un braccio e mi fece girare su me stesso e io ricambiai il gesto subito dopo, ridendo.
"È così sbagliato, un momento di spensieratezza?" mi chiese, mentre seguiva il ritmo della musica con i piedi.
"No, assolutamente" le risposi, cercando di imitarla, ma purtroppo non ero un ottimo ballerino.
"È sempre così serio" disse poi, più cupa di prima, guardando dietro di noi.
Non c'era bisogno che mi voltassi per capire a chi si stesse riferendo.
"Lo so, ma ne ha passate tante, lo capisco" spiegai io.
"So cos'ha passato, Zemo mi ha raccontato tante volte di lui. - fece una breve pausa - Chi era al telefono, mentre eravamo da Selby?"
"Mia sorella, Sarah. Abbiamo dei problemi economici, e vuole vendere la barca dei nostri genitori per guadagnare qualcosa. Sai, la banca non ci concede prestiti" le spiegai, riassumendo la vicenda.
"Zemo può darvi una mano, Sam" mi propose lei, rallentando i movimenti.
"Non voglio chiedere niente a nessuno, troveremo una soluzione" le dissi, scuotendo la testa.
Zemo arrivò subito dopo, muovendo le braccia a ritmo di musica.
"Fa più schifo di me!" dissi scherzando alla ragazza, che scoppiò a ridere e confermò.
Non potevo fidarmi di lei completamente, è sempre spuntata dal nulla ed aveva uno stretto rapporto con Zemo, ma mi piaceva la sua compagnia, e soprattutto, per quelle poche volte che l'avevo vista in azione nelle ore precedenti, concordavo con il Barone che ci sarebbe stata utile.
Si allontanò, e raggiunse Bucky al bancone. La vidi sedersi al suo fianco e lui la guardò sorridendo.
Conoscevo Bucky da diversi anni, ormai, e non lo avevo mai visto guardare qualcuno così. Mi aveva anche stupito come fosse andato, di sua spontanea volontà, a parlare, la notte precedente. Lo avevo anche visto irrigidirsi quando lei lo aveva toccato in quel modo, davanti a Selby. Sapevo perfettamente perché lei lo avesse fatto, ma non vedevo l'ora di rimanere solo con Bucky per stuzzicarlo dell'accaduto.

Bucky
"Ti stai annoiando?" mi chiese Naomi, sedendosi accanto a me, così le sorrisi.
"No, no. Sto solo tenendo d'occhio la situazione" le risposi, guardandomi intorno.
"Bucky, scusami per prima. Non volevo metterti a disagio" mi disse, girando la sedia verso di me.
"Non preoccuparti, nessun disagio" la rassicurai.
Non era disagio quello che avevo provato, nemmeno fastidio. Il suo tocco non mi aveva infastidito, anzi, quando si era allontanata quasi ne desideravo ancora. Nel momento in cui le sue labbra avevano sfiorato la mia guancia avevo sentito il cuore perdere un battito, ma avevo cercato di rimanere impassibile, fuori.
"Perfetto, allora. Vieni a ballare con noi?" mi chiese, alzandosi e porgendomi la mano.
Guardai Sam e Zemo, il primo ridere e il secondo ballare in modo strano.
"No, non è il mio forte. Vi aspetto qui" le risposi, scuotendo la testa.
Non fece in tempo a ribattere, perché Sharon si avvicinò a noi.
"Ehi, l'ho trovato" disse.
Mi alzai di scatto, per andare ad avvisare Zemo e Sam.
"Andiamo, allora" mi disse l'ultimo, e io annuì.
Tutti insieme, salimmo al piano di sopra, per parlare più tranquillamente.
"Sono riuscita a scoprire dov'è il suo laboratorio. Ci metteremo circa due ore in auto, è dall'altra parte della città" spiegò Sharon.
"Sono le due del mattino, ha senso partire subito? Se è solo il suo laboratorio, probabilmente passerà la notte da qualche altra parte" chiese Naomi, riflettendo.
"È vero, aspettiamo altre quattro ore. Ci riposiamo, poi partiamo. Così, intorno alle otto saremo lì, con la speranza di trovarlo" fu d'accordo Zemo.
"Meglio, d'altronde io non posso lasciare la festa"
Anche Sharon concordò, così io e Sam annuimmo.
"Andate a riposarvi, Anthony vi mostrerà le vostre stanze" concluse, prima di tornare di nuovo in quella sottospecie di galleria d'arte.

The Border / Bucky Barnes Where stories live. Discover now