III

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Era sera e io ero ancora ad invadere la casa dei Kaulitz, come mio solito.  Ovviamente con tutto il rispetto, che PS: Non avevo, ma comunque era una serata tranquilla, stavamo guardando un film, io ero in mezzo a Tom e Bill. Tom giocava con delle ciocche dei miei capelli.

Dal nulla sbucò un loro amico, penso si chiamasse Georg   <<andiamo in un locale qua vicino?>> annuii facendo una smorfia indefinita e mentre anche gli altri approvavano l'idea, io mi alzai e andai al piano di sopra, precisamente in camera di Bill.

Dopo poco arrivò anche Bill ed iniziammo ha preparare io ovviamente stavo per prendere della roba oversize, ma Bill mi fermò: <<metti qualcosa di più elegante, stiamo andando in un locale non stiamo  andando ad esercitarci con lo skate! Aspetta. Un attimo e se andassimo al mare?>> lo guardai male e lui mi sorrise maliziosamente per la sua idea "fenomenale"

nonostante fossi una caca cazzo allora mi portò in uno stanzino prese 5 valigie differenti e tornammo in camera sua.

Iniziammo ha preparare le valigie per partire, mentre io senza farmi vedere, presi la valigia che mi aveva dato Bill, scesi al piano di sotto, aprii piano, e mi avviai verso casa mia per riempire la valigia con delle mie cose che avevo svuotato in precedenza.

Nonostante l'idea di partire fosse una cosa impossibile è insensata, decisi di accettare, lo dissi a mamma che stava per andare a fare il suo turno, lei era felice che mi fossi già fatta degli amici, così lei mi disse che potevi stare quanto volevo, solo di chiamarla e avvisarla quando stavamo per tornare.

Salutai per l'ultima volta mamma e tornai a casa Kaulitz, entrai nuovamente con cautela, e tornai nella sua stanza.

<<per andare non vestirti oversize, vestiti più elegante così facciamo una sorpresa, e sembra più credibile>> disse, come se io volessi mettere qualcosa di skinny, si mise ha ridere per la faccia strana che avevo fatto e gli lanciai un occhiataccia, per fargli capire che non volevo che ridesse di me <<prendi questo ti assicuro che non è tanto scollato>> mentre continua rideva lo presi e decisi di metterlo.

Lui mi guardò mentre mi avviavo verso la stanza di Tom per cambiarmi in santa pace, non si perché andassi lì non pensai, non bussai neanche, entrai e non c'era nessuno, mi tolsi i vestiti oversize in fretta e mi misi su il vestito poi uscii e vidi lui <<Tom..>> dissi con voce timida, lui smise subito di parlare e mentre si girava verso di me perché stava parlando con Bill, non so di cosa ma sembravano seri, ma appena sentirono la mia voce timida i loro musi si addolcirono <<dimmi piccola>> disse mentre si girava completamente verso di me, e così fece anche Bill, ma appena Tom mi vide si bloccò lo guardai intimidita e rossa dalla vergogna << mi.. mi potresti allacciare il vestito per favore..>> mi girai e spostai i capelli mossi dalla schiena, lui si avvicinò con passo felpato, aveva un ghigno disegnato in faccia me lo sentivo.

Appena posò le sue mani sui miei fianchi, sentii un brivido percorrermi la schiena, e io punto che aveva toccato inizio ha bruciare, mi tirò vicina a se, e sentii in nostri bacini scontrarsi.

Il mio battito cardiaco era alle stelle, il mio cuore stava impazzendo.

Le sue mani dopo svariati secondi lasciarono i miei fianchi per prendere la zip del vestito, la casa era diventata silenziosa e in quel corridoio lungo e stretto, si sentii solo il suo della zip  salire, lungo la mia schiena, solo quel piccolo pezzo di ferro il resto eh silenzio.

Ha spezzare quel silenzio fu Tom <<fatto piccola..>> disse mentre appoggiava il muso sull'incavo del mio collo <<grazie Tommino>> mi staccai da quel contatto ravvicinato e andai ha prendere le mie amate AirForce, le misi e scesi le scale, sempre con un silenzio da mettere i brividi, e mentre sentivo tutti gli occhi addosso, il mio orgoglio si fece strada dentro di me <<volete un autografo?>> tutti si misero ha ridere, e mentre sghignazzavo anche io, arrivai davanti alla porta erano già tutti pronti. <<ma come sei bella culona>> disse sorridendo, il mio orgoglio vinse di nuovo e uscii ignorando il nomignolo dato, e mi avviai alla macchina con tutta la nonchalance che avevo.

Uno splendido disastro - Tom KaulitzWhere stories live. Discover now