Summer Camp

17. Amoreggiare

Sono in ritardo, sono in ritardo!!

Ale è già salito sull'autobus mentre io afferro lo zaino al volo e mi chiudo la porta di casa alle spalle.
Corro e inciampo nei miei stessi piedi.
"Se non inciampi nei gradini almeno una volta a settimana non sei contenta!" ride Bruno, l'autista, accogliendomi a bordo.

Un bacio a testa a Lya e Giulio e cerco Manuel.
È seduto al posto finestrino e al suo fianco c'è Daniele.
"È il mio posto" dico, battendo sulla spalla di Daniele che sta discutendo animatamente
"Non mi pare ci sia il tuo nome sopra" ribatte subito
"Dai, spostati! Devo parlare con Manu" insisto, strattonandolo
"Sto parlando io con Manuel adesso" dice.
Manuel intanto se la ride.

"Ok, mi costringi a farlo" sospiro
"Cosa? Mi fai sgridare da Bruno e mi mette in punizione?" ride
"No. Ti ignorerò e mi siederò lo stesso" e prima che possa veramente capire cosa ho detto, mollo lo zaino a terra e mi siedo di peso su di lui
"Ouch! Leggiadra come una farfalla" commenta sarcastico, con il fiato mozzo.

"Ho un idea per la festa" mi rivolgo a Manuel
"Sentiamo!"
"Pensavo che sarebbe veramente carino se preparassimo un angolo apposito per le foto" dico.
"Stile feste americane? Mi piace!" sorride Manuel
"Bella idea!" commenta Daniele, spostanomi i capelli tutti da un lato, entrando nella conversazione
"Ne dobbiamo parlare con gli altri. Ho già in mente dove potremmo farlo" dico, sistemandomi meglio sulle gambe di Daniele.

Lui si lamenta, mi stringe le braccia attorno alla vita e mi solleva giusto quel poco che basta affinché lui possa aprire le gambe e io mi sieda sul sedile.
Così abbracciati, continuiamo a discutere tutti e tre fino a raggiungere il Campo Base.

Il nostro gruppo si riunisce su un unico autobus (costretti a scendere, sull'altro autobus mi siedo affianco a Lya) e raggiungiamo 'La città dei giochi'.

È un parco divertimenti enorme con ogni tipologia di giochi.
Ogni tavolo disposto nel prato è dotato di un'attività : scacchi, dama, tris, forza quattro, battaglia navale, majong e ogni altro possibile.
In un'altra zona ci sono campi di calcio, tennis, padel, pallavolo, basket; piste di pattinaggio, di skate, go kart, mini moto in un'altra.
C'è la zona dedicata ai più piccoli, con gonfiabili, vasche di palline, percorsi, trampoli, animazione e quella dedicata ai giochi giganti dove con il mio gruppo decidiamo subito di andare.

"Voglio provare il gioco gonfiabile del gladiatore! Chi si sfida con me?" chiede Manuel, elettrizzato
"Io passo! Sicuro mi batti" dice Giulio
"Io, io!" si fa avanti Riccardo.
Su un gonfiabile quadrato, i due si battono e provano a far cadere l'altro dal piedistallo a suon di botte con un lungo bastone gonfiabile.
Manuel vince in poche mosse.

Con Lya, Marika e Ambra ci sfidiamo al memory con delle carte enormi che facciamo anche fatica a rivoltare, mentre i ragazzi sono impegnati a sfidarsi al calcio balilla umano.

Prima di pranzo, Daniele mi sfida al Twister e decisamente è stata una pessima idea accettare.
Intrecciati con i corpi, la situazione è presto diventata pericolosa e finalmente ho capito cosa intendeva Manuel quando ha detto che lui e Roberto preferivano evitare di sfidarsi.
Lo lascio vincere e per un pò mi tengo alla larga da lui e le sue dannate sfide!

Nel pomeriggio, con Lyana, Giulio, Manuel, Roberto e Daniele, ci sfidiamo ad una lunga e appassionata sfida a carte, seduti sul prato.
Sono la prima a uscire dal gioco e, come sono solita fare a questo punto, commento e suggerisco a caso.
Con Manu e Lya, nemmeno ci provo. Sono troppo abituati e ormai immuni.
"Non funziona con me Ginny" dice Roberto, imperturbabile.
Allora mi siedo tra Giulio e Daniele, a importunare entrambi.

Daniele perde ed esce dal gioco e se la prende con me "È tutta colpa tua!" mi accusa e giochiamo alla lotta, rotolando nel prato.

"Sono felice che siamo tornati a fare gli scemi come quando abbiamo iniziato" mi dice all'improvviso, tra le risate, stesi nel verde.
Sorrido, il cuore a mille. Giusto il tempo di dirgli che sono contenta anche io e Federica ci richiama per l'appello.