18. Ginny e Dani

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Oggi è il lunedì più emozionante di sempre.
Più si avvicina l'ora in cui so che rivedrò Daniele, più mi agito e fremo di felicità.
Il mio cuore è pronto.

Lascio che Ale mi preceda e non appena metto piede sull'autobus, i miei occhi trovano subito i suoi.
È in piedi, poggiato ad uno dei sedili centrali e mi sta chiaramente aspettando.
Corro da lui, mentre ci scambiamo un sorriso.
"Buongiorno!" dico, abbracciandolo stretto
"Buongiorno mia piccola Ginny" dice, stringendomi a sua volta.
Ci sediamo e mi afferra il viso, per baciarmi con dolcezza su entrambi gli occhi.

Ridiamo insieme e chiacchieriamo per tutto il tragitto.
Nonostante ci siamo già raccontati tutto via messaggio, mille altre cose abbiamo da dirci.

Arrivati al centro sportivo, ci allontaniamo l'uno dall'altra; a capo delle nostre squadre, siamo pronti ad affrontarci nell'ultima sfida.
Ci dividiamo in tre gruppi da undici componenti ciascuno (come al solito, io, Marika e Giorgia, compenseremo per la differenza numerica con i ragazzi).

Un gruppo si sfiderà nella corsa, un altro nel nuoto, il terzo a pallavolo.
Sommeremo le vittorie delle varie discipline per avere il team vincitore.
Organizziamo ogni gruppo in modo impeccabile, sfruttando le abilità di ogni membro.

Lyana, Marta e Cara sono decisive nella squadra della corsa; più deboli nel fattore nuoto, non abbiamo scampo contro Gianmarco, il Re della disciplina.
Lo scontro finale di pallavolo, decreterà i vincitori assoluti.

La partita, avvincente e spietata, è accompagnata da sguardi e battute tra me e Dani, che hanno l'intento di distrarci. Ma restiamo concentrati e noi ragazze vinciamo.
Sommando tutto, Matteo dichiara la squadra rosa vincitrice assoluta del Sammer Camp!

I ragazzi, dopo un primo momento di incredulità, si congratulano con noi e ci festeggiano.
Rassegnati, accettano con sportività la sconfitta e soprattutto di concludere l'esperienza come l'hanno iniziata: servendoci a tavola.

*

Eravamo più che certe che i ragazzi avessero intenzione di agire nel pomeriggio.
Marta, Dalila e altre ragazze, spiando con abilità i loro fratelli erano riuscite a capire che oggi sarebbe stato 'il giorno' ed escludendo la mattina, poiché impegnati nella sfida, era logico che sarebbe avvenuto dopo pranzo.

Più scaltre e segrete di loro, siamo riuscite ad organizzarci in tempo e per bene, senza destare sospetti: di questo ne siamo certe.
E quando, inspiegabilmente, dei gruppetti di ragazzi, sono scomparsi alla vista, con un semplice cenno del capo, passato da ragazza a ragazza, ogni gruppo si è mosso.
Le cinque caposquadra al comando, (io, Marika, Cristel, Carlotta e Marta) abbiamo dato via al gioco.

Da sola, mi avvicino silenziosa alle spalle di Daniele, Giulio, Manuel, Riccardo ed Evan.
Figurati se non c'erano loro a capo di tutto!

"Siete veramente terribili con i piani segreti, ve lo hanno mai detto?" dico, fermandomi a pochi passi da loro, le braccia incrociate.
Si bloccano e lentamente si voltano.

"Merda!" esclama Manuel
"Chi ci ha tradito?" chiede Giulio
"Nessuno, stranamente. Siete solo troppo babbei per fregarci" dico, alzando le sopracciglia
"Bene! Brave, ci avete scoperto e allora?" si avvicina Daniele "Cosa vuoi fare piccola Ginny?" chiede, spavaldo, aprendo le braccia
"Mi sembra ovvio" ribatto, squadrandolo dalla testa ai piedi.

"Conosco quello sguardo!" si agita Manuel "Presto! Dobbiamo..."
Non lo lascio finire.
"Guerra sia!" proclamo, tirando fuori da sotto la maglietta una pistola d'acqua e spruzzando Daniele dritto in faccia.
Dai loro nascondigli escono le altre ragazze e attaccano senza pietà.

"Tutti fuoriii" grida Evan, mentre Manuel, Giulio e Riccardo rispondono al fuoco lanciando i loro palloncini pieni d'acqua.

Daniele scappa, cercando rifugio dietro gli alberi e nei posti dove hanno nascosto le munizioni, colpendomi più volte sulle gambe, il petto e la schiena mentre lo inseguo.
Abbandono per terra la pistola ormai scarica e ne recupero un'altra nascosta nel cespuglio, prima di lanciarmi di nuovo al suo inseguimento.

Summer CampWhere stories live. Discover now