𝗛𝗶𝗴𝗵 𝗦𝗽𝗲𝗲𝗱 𝗦𝗲𝗿𝗶𝗲𝘀 𝗩𝗼𝗹. 𝟱
🏎️ Completa 🏎️
Kyla Knight ha sempre avuto la sua intera vita sotto controllo.
O almeno, questo è quello che credeva prima di incontrare Max Verstappen.
La loro non relazione è andata avanti per tempo...
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Kyla
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Così familiare
Principato di Monaco, Febbraio 2023
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Avevo pensato al per sempre come qualcosa di astratto. Qualcosa che non esisteva, che non potevi controllare. Non avrei mai voluto mettermi nella posizione in cui qualcuno mi mancasse.
Ero spaventata dalle conseguenze dell'attaccamento e non avrei mai pensato di trovarmi nella mia situazione: chiedermi come sarebbe stato ritrovarmi tra le sue braccia nuovamente, respirare il suo odore ancora.
Max Verstappen era davanti a me, mi osservava, mi scrutava e non rispondeva alla mia domanda. Essa si era smarrita nella musica, nel locale, come noi, che l'unica cosa in cui eravamo eccelsi era stato perderci. Nasconderci dietro a un rumore, a un cielo stellato, a una canzone.
E ora rimaneva un ricordo. Solo uno stupido ricordo che alla vista di lui, era tornato.
Ci avevo provato a non pensarlo, a chiudere le palpebre e sperare che sparisse. Perché io da sola non ne ero capace, avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a dimenticarlo. Ero arrivata invece a trovarlo in mezzo, senza che volessi, l'avevo posizionato davanti a me obbligandomi a poter guardare solo lui.
Spezzata lo studiavo, cercando di capire cosa fosse rimasto ai suoi occhi di me.
Ma sembravo nulla. Come un'operazione che non si può fare, un numero, moltiplicato per zero, che non può far altro che essere il niente.
«Che cazzo fai?!» Urlai nuovamente, stringendo i pugni che erano rimasti lungo le braccia. Lui sorrise, aveva gli occhi iniettati di sangue e non poteva che essere per l'alcol.
«Bevo due cose, porto a casa qualche ragazza... E tu Kyla...?» Continuò a sogghignare, contento di avermi rovinato la serata. Masticò il mio nome tra le labbra e sospirai. Così familiare.
Poi lo spinsi, nonostante la sua minaccia di non toccarlo di qualche settimana prima e corsi verso il bancone, ordinando qualche altro shot. Mi voltai, non trovandolo dietro di me. Scrutai la stanza stracolma di gente e lo vidi, ancora una volta ballare con una ragazza diversa.
Mi bruciò la pelle con i suoi occhi gelati, la marcò di brividi, ma poi dovetti spalancare le pupille alle sue mosse successive.
Una mano sul collo della lei, le dita sicure e le labbra... Le labbra si appoggiarono su quelle della bionda, anche loro convinte.
Il bicchiere nel mio palmo sinistro cedette. Cadde a terra spezzandosi in mille pezzi. Come la mia mente.
E mi esaminò; forse solo lui si accorse, nel fracasso del locale, che Kyla si era appena rotta. Ferma immobile sul pavimento. Impossibilitata ad alzarsi. Costretta a rimanere ferma, per evitare di rompere ciò che, per ora, era ancora integro.
