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Kyla

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Kyla

🏎️

Pezzi uguali

Principato di Monaco,
Giugno 2023

🏎️

Come avevo descritto la casa di Max Verstappen?

Sicuramente credevo di ricordarla alla perfezione, ma la mia stupidità non aveva rimuginato su ogni cosa, come ad esempio il senso di lavare i capelli, se poi non trovando il phon ero costretta a uscire dalla stanza.

Avevo calcolato ogni problema, trovando una soluzione e cercando di non essere impreparata. Addirittura avevo scovato i cotton fioc senza dovergli chiedere il nascondiglio. Dell'asciugacapelli nessuna traccia.

«Max!» Provai a urlare dal bagno, sperando che prima o poi si sarebbe tolto quelle benedette cuffie e sarebbe accorso in mio aiuto. Dopo qualche minuto persi le speranze e stringendo l'asciugamano al corpo aprii leggermente la stanza dov'era situato.

«Max!» Provai ancora senza entrare, avendo paura di sbucare una seconda volta in quella benedetta live, ma lui blaterava qualcosa indisturbato.

«Max Emilian Verstappen!» Mi toccò perdere il fiato per attirare la sua attenzione e ci riuscii, lui si voltò confuso e vedendo il mio stato chiuse la videocamera ancora una volta. Avevo le palpitazioni a mille. Ero praticamente nuda, se non per l'asciugamano, davanti ai suoi occhi e iniziai a sudare freddo.

«Kyla, ti hanno sentito i ragazzi... I vestiti?» Mormorò avvicinandosi lentamente, come se avesse paura di ritrovarsi in una posizione scomoda. Passò lo sguardo su quel poco di trucco che dovevo di sicuro avere sotto gli occhi, poi guardò i miei capelli bagnati. Sembrava aver dimenticato le parole e io dovetti deglutire per cercare la mia voce.

«Stavo... Stavo cercando il phon, dov'è? Nel cassetto sotto al lavandino non c'è.» Strinsi le dita intorno all'asciugamano e fu proprio quello ad attirare la sua attenzione. Dei richiami sottili iniziarono ad arrivare dalle cuffie, qualcun altro stava urlando il suo nome e scrutando gli schermi del simulatore, vidi dei ragazzi parlare tra di loro, ma soprattutto richiedere la presenza dell'olandese.

«È in camera mia sul mobile, l'ho usato qualche giorno fa» Si guardò intorno poi, evitando i miei occhi, «E ti prego, mettiti dei vestiti.» Rigirò il suo solito braccialetto attorno al polso, come se lo stessi mettendo sotto pressione. Io non riuscii a fare altro che annuire, mordendomi le labbra per non dire qualcosa di più. Gli occhiali sul naso e quella barba di qualche giorno stavano mandando al diavolo i miei ormoni.

Mi rigirai spaesata, sentendolo tornare a sedersi e riprendere a parlare di auto, sorrisi senza motivo, ancora di più quando entrai nella sua stanza e riconobbi ogni cosa. Era tutto allo stesso posto, niente si era mosso.

Mad Max | Max Verstappen | Vol. 5Where stories live. Discover now