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«Cazzo» imprecai quando sbattei la
mano sua portiera.
Si, sono maldestra. Erano passate settimane e io ancora evitavo Aaron, nonostante cercasse di parlarmi.

«Blaire»
Mi girai e vidi Nathan con tutta la sua bellezza serio da far paura.
Quella mattina stavo lavando la sua macchina, me l'aveva chiesto il giorno prima.
«Fratellone!» lo abbracciai ma quando vidi che non ricambiava mi preoccupai.

«Ei, tutto ok?» chiesi.
Scuote la testa.
«Io..devo andarmene Blaire» mi disse serio e mi sembrò sentire il mio cuore spezzarsi.
«Cosa? Perché? Che è successo?»

«Papà mi ha visto, non la presa bene e..» tirò su col naso.
«E mi ha chiesto di andarmene sennò ti avrebbe fatto male»

Chiusi gli occhi per calmarmi.
L'ha fatto di nuovo.
«Ma ei, io sono sempre qua, puoi chiamarmi quando vuoi» sorride e io annuisco.
Me ne resi conto solo ora che aveva una valigia in mano.

Lo abbracciai.
«Ti voglio tanto bene fratellone, ti prometto che un giorno ti raggiungerò, me ne andrò da questo posto»
Quando mi staccai mi mise il mignolo davanti agli occhi.
«Promesso?» mi chiese.
Annuii.
«Promesso» dico stringendo il mignolo, lo facevamo sempre quando eravamo piccoli.

*
Quando Nathan se ne andò decisi di andare dal fidanzato di Nina.
Sì, aveva trovato un fidanzato e si, avevo un buon rapporto con lui.
«Ciao B!» mi salutò aprendomi la porta.
«Ciao, è con te Nina?» chiesi.
Scuote la testa divertito.
«Non te l'ha detto? È andata con i genitori per un viaggio di lavoro, l'hanno obbligata ad andare con loro» spiegò.

Probabilmente mi aveva mandato un messaggio e io non me ne ero resa conto.

Dopo aver salutato Blake, il fidanzato di Nina, decisi di andare in un bar, ma prima che potessi entrare qualcuno mi prese il
polso.
Mi venne un deja-vu.

Guardai in faccia Aaron che sembrava incazzato e capii che ora non potevo più fuggire.
«Ora tu mi ascolti ragazzina che non sei altro» mi puntò un dito contro.
Annuii incapace di pronunciare altre parole.
«Senti Blaire, è da quella dannata sera che mi stai evitando, o mi dici il perché di tua spontanea volontà oppure te lo faccio dire con la forza, perché mi va bene che mi ignori per un giorno ma non posso vederti passarmi accanto come se non esistessi» fece una pausa e mise le sue mani su tutte e due le guancie.

Non mi aveva mai parlato, mi aveva fatto soffrire e poi se ne era andato.
Perché adesso mi tratta così?
«Ti ho detto che ti proteggerò io, sempre e comunque, l'hai capito o no?» continuò poi.
«Aaron, tu non capisci, mi sono allontanata per il mio bene, avevo paura che tu l'avresti detto al mondo intero come hai già fatto in passato!» gridai a un passo dalla sua faccia alquanto confusa.

«Mi dispiace ok? Sono stato uno stupido! Mi sentivo figo per averti scopata! Ma poi me ne sono pentito ed è per questo che sono tornato!» Lo guardai negli occhi con tristezza.
«Mi hai fatto sentire una nullità Aaron, scusa se adesso non mi fido più!» continuai a gridare.

Tolse le mani dalle mie guancie e le mise lungo ai fianchi.
«Scusa Blaire, non volevo te lo giuro! Non ho detto niente a nessuno, neanche al mio migliore amico, neanche a Kelly che è la ragazza con cui scopo ora!»
Un fitta al cuore.

Si scopava Kelly.
Si scopava la ragazza che mi aveva picchiato.
«Non mi interessava saperlo» risposi con la faccia schifata.
«Allora perché nonostante io abbia messo quelle voci in giro non mi hai lasciato in pace eh? Potevi andartene invece ogni santo giorno eri li a rompermi le palle! Era solo una scopata e tu mi rompevi i coglioni, dimmi il perché!»
Un'altra fitta al cuore, urlai.

«Perché ti amavo!» urlai con tutte le mie forze.
Lui si irrigidii.
«Ti amavo! Per me non era solo una scopata Aaron,forse per te» gli puntai il dito contro.
«Ma per me no, mi hai fatto dimenticare tutti i miei problemi e quando ti vedevo ero felice perciò mi innamorai di te! Ma quando sentii le voci che avevi messo in giro ti odiai, ti odiai con tutta me stessa e vederti mi provocava ribrezzo! Proprio come sta succedendo ora!» non lo lasciai parlare che continuai a parlare.

«Provo disgusto a guardarti ora Aaron, ti amavo, ti amavo moltissimo ma tu hai rovinato tutto! Hai rovinato me!» dissi con la voce rotta dal pianto.

Me ne scappai.
«Be', io non ti amavo per niente!» urlò.
Mi fermai sui miei passi.
Sapevo che non mi amava, si vedeva, ma sentirlo dire dalla sua bocca fa ancora un altro effetto.

«Nessuno l'ha fatto» sussurrai.

Corsi via, incapace di girarmi.
Corsi, corsi e corsi senza una meta.

Ero distratta, infatti non mi resi conto di niente finché non fui a terra.
Non riuscii a tenere gli occhi aperti per la
botta, così li chiusi.

Ed è subito nero.
L'ultima cosa che sentii era una persona che mi sollevava.

ti proteggerò Where stories live. Discover now