11. Azriel cosa ne pensa?

1.8K 198 146
                                    

Olivia Rodrigo – Jealousy, Jealousy
00:30 ━❍──────── - 02:56
↻     ⊲  Ⅱ  ⊳     ↺
VOLUME: ▁▂▃▄▅▆▇ 100%

Olivia Rodrigo – Jealousy, Jealousy 00:30 ━❍──────── - 02:56↻     ⊲  Ⅱ  ⊳     ↺VOLUME: ▁▂▃▄▅▆▇ 100%

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

 
 

Con una spallata apro la porta della mensa e imbocco il corridoio gremito di studenti.

Io e Raven non ci siamo più rivolti la parola da quando l’ho aiutata a sgattaiolare via dalla mia stanza.

O se vogliamo essere più precisi, da quando l’ho vista nuda.

Completamente nuda.

Dovrei ritenermi enormemente fortunato per questa improvvisa mancanza di dialogo tra di noi. Dovrei provare sollievo. Forse persino gratitudine, perché ha deciso di non ostacolare più il mio cammino.

Ma l’avvilente, deludente e sconcertante verità è che per tutta la settimana non ho fatto altro che cercare il suo sguardo.

Non appena intercettavo il suo profilo, io iniziavo subito a decifrare le sue emozioni, a esaminarle scrupolosamente e con ostinata determinazione.

Raven, però, non si è soltanto limitata a distogliere lo sguardo o sfrecciare nella direzione opposta.

No.

Lei è diventata un fantasma.

Riesce a mimetizzarsi in maniera magistrale con il nulla.

Riesce ad essere tutto e niente allo stesso tempo.

E quando penso che voglia far piegare il mondo ai suoi piedi, mi fa capire che a lei del mondo non frega nulla.

Le mie dita fremono al bisogno di arpionarle il braccio, di fermarla e farla voltare verso di me. Voglio guardarla negli occhi soltanto per scorgere un’altra volta quella scintilla provocatoria o per immergermi stupidamente nel colore chiaro delle sue iridi. A volte sembrano freddi e taglienti come il cielo d’inverno. Ma sono anche ipnotizzanti, come i primi fiocchi di neve che iniziano a oscillare nell’aria.

Persino adesso riesco a intercettare la sua figura con la coda dell’occhio mentre cammina a passo svelto.

L’orlo della gonna le sfiora quasi le ginocchia. Penso al privilegio di Adeline e arriccio il naso. Quella gonna non solo è troppo lunga per lei, ma il materiale le causa prurito. Penso si sia grattata la coscia cinque volte in tre minuti.

La fisso come un maniaco, ne sono consapevole.

Con un gemito soffocato decido di girarmi.

Diana Dawson avanza verso di me con i libri stretti al petto e un sorriso luminoso stampato in faccia. I capelli lunghi e castani sono raccolti in una coda alta. Un grande fiocco verde abbellisce la sua acconciatura.

«Ciao», le dico con tono neutro.

Arresta la sua camminata in maniera brusca e per poco non inciampa. Posa gli occhi verdi su di me e assume un’aria spaesata.

Wicked Game Where stories live. Discover now