Capitolo 12

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-Ignoralo, a volte Stephen non sa proprio tenere la bocca chiusa- Sebbene fosse al suo fianco, le parole di Matthew non potevano raggiungere la mente del ragazzo. Mentre Matthew si lasciava curare il braccio da un medico, Mark era poggiato contro una parete a rimuginare sulle ultime parole che Thawne gli aveva detto. Doveva trovare una certa Hanna, ma non capiva a cosa gli sarebbe servito. La stanza bianca era spoglia, fatta eccezione per la branda da visita sulla quale era seduto Matt, un armadio pieno di libri su uno degli scaffali e di medicinali e medicazioni sugli altri. C'era una scrivania in legno occupata solo da un computer ed un paio di fogli posizionata sul lato opposto della porta, dopodiché nulla. -Ehi, mi stai ascoltando?

-Eh? Scusa, cosa stavi dicendo?- Domandò d'un tratto, alzando lo sguardo sull'amico. Era a dorso nudo, dato che il dottore gli aveva fatto levare l'ingombrante abito che adesso era poggiato sul lettino al fianco di lui. Dopotutto, la ferita non era tanto profonda. Era bastato qualche punto e disinfettare il tutto per farlo tornare in sesto.

-Nulla, stai tranquillo- Borbottò Matt prima di alzarsi.

-In questi giorni è meglio se non metti troppo sotto sforzo il braccio, o rischi di riaprire la ferita- Disse il medico prima di andare alla scrivania. Non era molto vecchio, anzi, doveva avere più o meno una trentina d'anni.

-Il dottor Aginald oggi non c'era? Di solito è lui che si prende cura di noi- Chiese il ragazzo mentre Mark rimaneva sulla soglia della porta in silenzio.

-No, oggi era occupato in alcuni studi.

-Ah, capisco. Arrivederci!- Salutò l'uomo con un leggero movimento della mano, per poi prendere la giacca sul letto ed uscire insieme a Mark da lì. Il corridoio era come tutti gli altri in quel bunker, dalle pareti bianche e con persone in camice che passavano avanti e indietro da una stanza all'altra. Quando Mark vide due uomini in nero avvicinarsi con passo veloce, si fermò sul posto, cosa che fece anche l'altro ragazzo poco dopo. Non li aveva mai visti prima di allora, forse perché non gli era concesso girovagare in quel luogo. Li raggiunsero ed una volta fermati di fronte ai due solo uno degli uomini parlò. Era alto e massiccio, della stessa carnagione di Matthew e portava un paio di occhiali con lenti nere.

-I signori Mark Austin e Matthew Castro sono pregati di seguirci- Disse quasi con tono meccanico prima di voltarsi in contemporanea con l'altro un po' più basso di lui e riprendere a camminare, dirigendosi da dove erano venuti.

-Chi sono?- Domandò a bassa voce Mark, mentre camminavano dietro i due uomini in abito nero.

-Sono agenti scelti per la sicurezza del posto. Stai tranquillo, non hanno cattive intenzioni- Li fissava da dietro, mentre svoltavano in una serie di corridoi sotto gli sguardi dei silenziosi uomini in camice. -O almeno credo.

Dopo aver attraversato una miriade di porte e corridoi ed aver fatto perdere il senso dell'orientamento a Mark, quasi certo che quel posto fosse stato progettato a posta per far perdere chi non fosse il ben venuto, giunsero di fronte ad una porta controllata da altri due agenti in nero. Era blindata esattamente come quella per il portale e gli uomini che ne facevano da guardia erano armati di pistole, proprio come quelli che li avevano scortati fino a lì. L'agente più basso si avvicinò allo spioncino della porta e dopo che lo scanner aveva riconosciuto la sua identità la porta si spalancò, scorrendo verso l'alto. I due uomini si scostarono e lasciarono passare Matthew e Mark, rimanendo fuori una volta che la porta si era richiusa. Si ritrovarono in una grande stanza, ai lati della quale c'erano una decina di uomini seduti davanti a monitor ad osservare con attenzione video di sorveglianza sia interni che esterni al bunker. Mark infatti riconobbe l'enorme lago sul quale si affacciava la casa, quasi nascosta dagli alti abeti. In fondo alla stanza c'era un uomo seduto ad una scrivania. Indossava gli stessi abiti degli agenti lì presenti, ma a differenza loro doveva avere diversi anni in più, e questo lo faceva capire anche la capigliatura brizzolata e da alcune rughe sul viso. Alzò lo sguardo dal suo computer solo quando i due ragazzi si erano avvicinati abbastanza, ma nessuna emozione particolare pareva trasparire dal suo viso.

I custodi del tempo: ContinuumΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα