Capitolo 14

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Mark cominciava ad abituarsi. La caduta libera in quel vortice di suoni ed immagini mischiati tra loro non gli procurava più quel senso di vertigine, come accadeva prima. Al suo fianco c'era Stephen, che lo guardava mentre ognuno stringeva il braccio dell'altro per non essere divisi da quella forza invisibile che li avrebbe altrimenti gettati chissà dove e quando. Mark chiuse gli occhi, e si immaginò il volto di Rosie, ancora ben definito nella sua mente. Era come vedere una fotografia. Nel frattempo che si concentrava sulla madre, sulle parole che Hanna aveva usato per annunciare la sua morte, ecco che cominciava a sentire il suo corpo disintegrarsi in centinaia di migliaia di frammenti lucenti. All'improvviso, ecco che entrambi si erano ritrovati nel bel mezzo di un buio corridoio. Se non fosse stato per la luce emanata dalle loro rune, si sarebbero trovati nell'oscurità più totale.

-Dove ci troviamo?- Domandò spaesato. Fece luce sul muro alla sua destra e lo sfiorò con le dita. I mattoni che lo componevano erano vecchi ed umidi. L'unico rumore presente, oltre a quello dei loro lenti passi, era quello di alcune gocce che ritmicamente, una ad una, cadevano su una piccola pozzanghera alle loro spalle. Andando avanti, sbucarono in un corridoio ben più grande; Mark l'aveva intuito dal fatto che ora ogni loro passo echeggiava tra le mura di quel posto, per poi disperdersi in lontananza. La leggera claustrofobia del ragazzo si fece sentire, ma cercò di non farlo notare all'altro. Il battito era aumentato improvvisamente, proprio come il suo respiro. Si sentiva come se le pareti si stessero mano a mano avvicinando, come per schiacciarli.

-Sembra essere un condotto sotterraneo- Concluse Stephen. Non riuscivano a vedere molto e quel tunnel sembrava non avere fine. Avanzarono ed avanzarono, finché non videro un'arcata che dava ad indicare l'entrata di una stanza, o magari l'uscita da quel posto così maledettamente silenzioso.

Una debole luce arancione proveniva oltre quell'entrata che, una volta oltrepassata, mostrò ai due una larga stanza illuminata da una serie di fiaccole lungo le pareti.L'aria di quel luogo era stantia e c'era polvere ovunque. Era evidente che non veniva visitata spesso quella sala sotterranea. Proprio di fronte, lungo la parete opposta, c'era una lunga fila di celle mal ridotte. Potevano essere definite più delle gabbie, tanto che erano trascurate. L'occhio di Mark, ed anche del compagno, cadde però sull'unica di quelle che era abitata. Una donna era seduta sulla propria branda con le gambe strette al petto e la testa poggiata su di esse. Indossava un pesante cappotto di lana beige, con alcuni segni di bruciatura.

-Mamma?- Domandò debolmente il ragazzo. Quando Rosie alzò lo sguardo e riconobbe il proprio figlio, scattò verso le sbarre mentre ripeteva il suo nome e singhiozzava allo stesso tempo. Mark fece lo stesso, per poi prenderle il viso tra le mani e guardarla negli occhi. Ancora non poteva crederci. Il cuore colmo di gioia alla vista del genitore che credeva di aver perso. Non poté trattenere le lacrime, che sgorgavano incessantemente sul suo viso proprio come facevano quelle di sua madre.

-Che ci fai qui?- Chiese Rosie con quel sorriso che tanto era mancato a lui. Non poteva crederci. Lei era lì, ancora viva, ad accarezzargli il viso.

-Sono venuto a salvarti, mamma- Disse. La runa sul suo palmo illuminava il viso della madre con quella luce verde smeraldo. -Non permetterò che ti uccidano. Questa volta non morirai.

Sentite quelle parole, il sorriso di Rosie improvvisamente svanì. Indietreggiò di qualche passo, guardando poi la runa sulla mano di suo figlio che si chiedeva come mai di quel gesto. Gli occhi colmi di lacrime e la bocca serrata mentre lievemente scuoteva la testa. Si poggiò contro la parete alle sue spalle e con la testa inclinata verso l'alto guardava un punto non ben preciso davanti a sé.

-L'ha capito, Mark- Intervenne Stephen. Era stato in silenzio ad assistere, ma ora era di fianco al ragazzo e gli poggiava una mano sulla spalla per confortarlo, come se la cosa fosse di aiuto.

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⏰ Last updated: Jan 24 ⏰

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