Folle

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Lo presero in piazza,
Che ballava da solo.
I passanti passavano in massa
Senza viso e senza nome,
Ognuno sussurrava
Per farsi sentire meglio.
Era alto quanto dovrebbe,
Gli occhi chiari,
A volte simili a due astri
Che sembrano allontanarsi.
Una ciocca di capelli bagnati
Sulla fronte bagnata i suoi tratti,
I suoi lineamenti sottili,
Le guance rosse la fronte sudata.
Ballava da solo,
La musica lo accompagnava
Ed era solo sua.
Pensava fosse così bella,
Guardava attraverso un riflesso
Da uno specchio rotto
E fu il momento in cui ci vide rosso.
Troppe parole amare,
Il sangue non copriva tutti i suoni;
Il suo sguardo lo aveva preso
Così tanto che andò a comprarle
I fiori più belli della città,
Poi pensò alle parole:
La cosa più bella
Che avrebbe potuto dire
L'avrebbe detta
Restando zitto.
Ma da dove iniziare?
Non aveva neanche scuse
Per scusarsi
Di un'eventuale.
Aveva solo due gambe
Infreddolite, che tremavano,
Ed un sorriso spontaneo
Innaturale, che faceva tremare.
Ma aveva anche il suo amore
E una parte di sé
Che lo tirava, da parte a parte.
Una battuta che avanza,
Giusto per entrare in contatto
E prendersi beffa
Di chi si arrangia.
Decise di farsi avanti,
Facendosi gonfio in avanti,
Camminando all'indietro
Con gli occhi verso il percorso
Ed il cuore verso ciò che è percorso.
Lei sembrò sorpresa,
Si alzò ed inizio a ballare.
Le mani sulla vita,
Le labbra che accarezzano
La pelle sensibile,
Il suo profumo lo avvolse
Per non lasciarlo più andare.
Era tutta per lui.
Lo presero,
A ballare senza musica,
Ma ballava insieme a lei.

Abyssus abyssum invocatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora