Dipingi la mia vanità,
Il desiderio del sogno di svegliarsi,
Parla di me, raccontami.
Non posso evitarti,
Schivare l'onda di disprezzo
Che mi trascina verso te,
Fuggire dalla porta spalancata
Che non ho il coraggio di attraversare.
Non mi guarderei neanche
Quando cesserai di splendere
Del tuo affetto sanguinario
Che rendi solo per rendere privo.
Hai pianto sulla mia pelle,
Macchiata dai limiti del dolore,
Poi hai baciato la solitudine,
Lasciandomi ammirare la memoria,
Ad illudersi della falsità del tatto.
Quando l'astrazione mi abbraccia
La pioggia brucia di meno
E l'odio e l'amore sono in contesa,
E tolte le armi gli sguardi feriscono
Per la prima volta in maniera indelebile nella mente.
Perdonami, perdonami
Perché non posso mettere fine
Al tormento etereo,
Alla tua evanescenza,
Non posso metterti fine di mia mano,
La stessa mano che sciaquava via
Le ragnatele della realtà nella notte
E cercava vogliosamente la tua.
Ricordami, voglio viverti ancora.
Dimentica di avermi dimenticato
E stringimi urlando vendetta.
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Abyssus abyssum invocat
Poetry[Vincitore wattys 2018] Vi siete mai ritrovati nel profondo dell'Abisso, nell'oscurità più assoluta, a giacere su voi stessi? Avete mai sentito l'anima così pesante da non riuscire a riemergere, a vedere la luce, a respirare? Come vi siete sentiti s...