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-... ho sofferto a causa tua, ho versato lacrime inutili, lacrime che bruciavano come acido sulla sulla mia pelle, non ho intenzione di tornare amici o perfino qualcosa di più e ora, cito le tue stesse parole "ascoltami bene; io e te non siamo e saremo mai niente" e ora vattene- non ha intenzione di muoversi, mi guarda, senza dire nulla -SPARISCI DALLA MIA VISTA E DALLA MIA VITA HAI CAPITO- gli urlo in faccia. Rientro, chiudo la porta e vado in cucina a preparare il pranzo, appena ci sediamo a tavola, qualcuno suona al campanello. Spero che non sia lui,

-devi lasciarmi in pace hai...- mi blocco quando vedo due bimbe con dei biscotti in mano, mi guardano terrorizzate, si girano e se ne vanno, povere, mi dispiace. Entro in casa, il pomeriggio passa velocemente, tra i film su Netflix e pettegolezzi vari, verso le sei la mia amica va a casa dato che deve badare al suo fratellino. Mi sdraio di nuovo sul divano rimpinzandomi di patatine mentre guardo un film strappalacrime, non ceno perché non ho più fame. Vado direttamente a letto, mi metto le cuffie mentre ripasso chimica per il giorno dopo, ma mi addormento. Sento la sveglia che mi rimbomba nelle orecchie, mi alzo di scatto, mi sono presa un infarto, mi preparo mettendomi un maglione largo bianco e dei jeans neri. Quando arrivo a scuola, stranamente in anticipo, mi appoggio a un muro vicino al mio armadietto a ripassare chimica, mi arriva un messaggio da Dali
-VIENI FUORI ORA!!!-
Mi dirigo verso l'uscita leggendo il libro, quando però sbatto contro qualcosa, o meglio contro qualcuno il libro mi cade a terra, mi affretto a raccoglierlo.

-scusa - dico con la testa bassa parecchio imbarazzata per l'accaduto
-Guarda dove vai!- dice seccato il ragazzo, alzo lo sguardo, non è possibile Jack. Mi ricompongo subito, lo sorpasso, ma mi afferra il polso e mi fa girare verso di lui, ed io pensavo che bastasse chiedere scusa.
-Bene, bene, bene, la ragazzina del parco- dice acido
-Ragazzina?!- chiedo incredula
-si esatto hai sentito bene- dice divertito
Cerco invano di divincolarmi, speravo che mi lasciasse ma ottengo la reazione opposta a quella desiderata -Lasciami andare- sentenzio scocciata nel modo più minaccioso possibile, il ghigno che aveva sul viso si allarga ulteriormente,
-se no che fai?- okay cambio strategia, faccio la stronza!
-Vuoi davvero saperlo?- gli dico avvicinandomi a lui, la sua espressione lascia trapelare lo stupore ma si ricompone e si avvicina ulteriormente, coglione, mi sussurra
-si-
Sorrido e gli tirò una ginocchiata nelle parti basse, si piega su se stesso; io approfitto del momento di disorientamento per allontanarmi. Quando sono quasi arrivata dalla mia migliore amica, suona la campanella e sono obbligata ad andare in classe. Al termine delle lezioni esco con Dali da scuola, oltrepassiamo il cancello mentre stiamo discutendo dell'abbigliamento "inappropriato" di una nostra conoscente, passiamo davanti ad un gruppo di ragazzi riuniti in cerchio.

il mio stronzo preferito💛|| Payton MoormeierWhere stories live. Discover now