💛24💛

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Qualche minuto dopo arriva la mia amica incavolata nera, mi prende per il polso e mi trascina per la strada dalla quale sono passata prima. Catturiamo subito l'attenzione di Paytonche si stacca dalla ragazza, perfetto!

-adesso tu vai da lui e gli dici che non ci potete andare assieme-

-potrebbe rimanerci male, lo sai che non ci riesco. Per favore- aumenta la velocità e passiamo davanti a i ragazzi ancora sulla panchina mentre lei dice

-lui è innamorato di te, devi fargli capire che siete soltanto amici, non puoi andare con lui, si farebbe troppe idee strane, vi conoscete da troppo poco- Paytonscatta in piedi e io mi mordo il labbro per trattenere una risata.

-lo so ma lo ha già capito da solo-

-evidentemente no, ti mangia con gli occhi-

-non è vero, ci conosciamo da neanche un mese perché dovrebbe piacergli una come me- dico, l'ho fatto solo perché siamo passati di fianco a lui e stava ascoltando anche se il discorso è riferito a Harry, ma Paytonnon lo sa. Ops. Dali inchioda e mi guarda in malo modo, mi fa paura quando fa così, Paytoncome previsto si avvicina e esclama convinto

-Non è vero- allora scoppio a ridere

-si può sapere cosa vuoi?- gli chiedo divertita

-non l'ho invitata al ballo e non mi piace- allora comincio a ridere come una matta, mi scende qualche lacrima che asciugo,

-ma che cosa stai blaterando Brown?- gli chiede Dali

-non l'ho invitata alla festa- dice soddisfatto, ma quanto è stupido. Dali mi guarda, collega le cose e scoppia a ridere anche lei,

-perché ridete? È la verità- prendo un respiro profondo e gli dico

-non parlavamo di te...ahahah...parlavamo di...- non ce la faccio a restare seria, scoppio di nuovo a ridere e Dali completa la mia frase

-Harry, parlavamo di Harry. Si può sapere cosa centri tu?- lui sbianca e alla ragazzina dietro di lui si spegne il ghigno che aveva in volto.

-non devi origliare le conversazioni altrui... mamma non te lo ha mai detto?- lo sfido, faccio un cenno con la mano a dai e ce ne andiamo lasciandolo di sasso.quando arrivo a casa è tardino, mangio un piatto di pasta e vado a letto. Suona di nuovo la sveglia, mi preparo e esco di casa. Oggi sono già in ritardo, il prof di storia mi uccide è già il terzo ritardo che faccio, e poi quel tipo non mi sta affatto simpatico e penso che la cosa sia reciproca. Appena entro in classe mi becco un gran rimprovero dal prof e mi siedo al mio solito posto, la giornata passa  in un battibaleno, la scuola è cambiata, l'hanno addobbata di arancione e nero, in questo periodo fanno tutti degli scherzi stupidi.

Stasera ci sarà la festa, non ho voglia di andare la e scappare da dei ragazzi con gli ormoni a palla. La festa sarà in un boschetto poco distante dalla scuola, ovviamente la zona di gioco sarà delimitata da dei ragazzi con in mano dei bastoncini luminosi e ovviamente non giocano; è già molto imbarazzante mettersi il vestito e la maschera figuriamoci scappare da dei trogloditi! Suona la campanella, guardo l'orologio ed è già la quinta? È passata infetta la giornata, mi alzo, metto la roba dentro lo zaino e vado a casa. Verso le quattro dovrebbe arrivare Dali per cambiarci insieme, entro in casa prendo un panino, lo taglio a metà e ci metto in mezzo del prosciutto cotto, lo mangio vado al piano di sopra appoggio tutto a terra accanto alla porta, finisco il panino e guardo l'orario, è l'una e mezza. Prendo un top nero della Nike e dei pantaloni lunghi per andare a correre, lo so che non è molto normale andare a correre solo con il top, il 31 di ottobre, ma se mi metto qualcosa di più mi viene un gran caldo! Metto le scarpe nere della Nike, prendo il porta-cellulare, il cellulare e le mie amate air pods. Prendo le chiavi, esco e comincio a correre sul marciapiede, passo affianco al parco senza neanche un anima viva, svolto all'angolo passando davanti allo Starbucks, continuando a correre mi ritrovo difronte alla scuola, la sorpasso, prendo una stradina secondaria sterrata la percorro per un buon quarto d'ora, giro un altro angolo ed eccolo la, il mio posto preferito, tutte le volte che devo pensare o stare un po' da sola vengo qua; non mi trova mai nessuno. C'è un salice piangente con un altalena attaccata ad uno dei rami più bassi, è stata costruita con due corde e il copertone di una ruota di un'automobile; da qua si vedono tutte le lucine della nostra cittadina, che si perdono nell'orizzonte laddove il cielo e la terra si incontrano. Mi siedo sull'altalena, alzo il volume della musica e guardo l'orizzonte, la fresca aria autunnale mi avvolge completamente, ogni tanto qualche brivido mi invade il corpo mentre il sole cala e tinge il cielo di un rosso acceso che prende sfumature sempre più rosee fino a diventare azzurre. Mi lascio cullare dal vento, mi dimentico di tutto, chiudo gli occhi e inspiro, una sensazione di leggerezza si impossessa della mia mente facendo scivolare via tutti i miei dubbi, le mie domande, le mie paure, facendomi scordare di tutto. Salto due metri per lo spavento quando sento la suoneria del cellulare rimbombarmi nelle orecchie, estraggo il telefono, striscio il dito sul display e rispondo

-pronto?-

-dove cazzo sei finita- mi urla Dali

-no, arrivo sono andata a correre-

-sono le 4.15, muovi il culo e vieni a casa tua hai capito?-

-si si, arrivo-

il mio stronzo preferito💛|| Payton MoormeierWhere stories live. Discover now