il mio stronzo preferito💛|| Payton Moormeier

💛15💛

-ti devo raccontare un sacco di cose, facciamo domani sera, popcorn e film?-

-certo, non vedo l'ora- dice dandomi un bacio sulla fronte,

-tornerai a scuola?-

-si penso proprio di si- gli sorrido

-ci vediamo domani sera alle otto-

-okay, porto la pizza ciao piccola- mi scappa una risata e lui ricambia mentre va verso casa. Faccio un profondo respiro e mi giro verso i miei amici più Paytonche mi guardano allucinati e allibiti, rido per le loro faccia, Dali ha "ATTENZIONE INTERROGATORIO IN ARRIVO" stampato in fronte, Harry ha un punto interrogativo stampato in fronte, e la faccia di Payton,... beh è rimasta la stessa.

-perché ti ha chiamata piccola?- chiede Harry con un filo di voce guardandosi i piedi - e cosa più importante: CHI CAZZO ERA QUELLO?!- continua Paytoncompletando la frase di Harry.

-lui è il fratello che non ho mai avuto, eravamo molto amici da piccoli, e poi crescendo ci siamo legati ancora di più come fratello e sorella-

-O forse qualcosa di più?- interviene Payton

-Non è cosi, ma anche se fosse, a te cosa te ne frega-

-dai ti chiama piccola!- interviene Harry

-piantatela entrambi! Non siete i miei genitori, anche se fosse, se stessimo realmente insieme, a voi che ve ne frega? Soprattutto a te- dico indicando Payton. Lui mi guarda imbarazzato

-cosa c'è tra di noi?- chiede Harry. Mi dispiace harry davvero tanto, guardarlo in quei suoi occhi azzurri e ammettere che tra di noi c'è solo amicizia è difficile, mi si spezza il cuore solo a guardarlo ora...ma non posso illuderlo dopo ci rimarrebbe anche peggio. In questo momento vorrei essere in un universo parallelo, dove non ci sono questi problemi. Ma devo essere onesta, con me stessa e con lui, sento un enorme peso sulle spalle, è la pressione, mi sta distruggendo; tendo sempre a scappare dai problemi, a girarci intorno, a evitarli come fanno i pesciolini con gli squali.

-allora mi dici cosa siamo, cosa provi tu?-

-io...Harry...siamo amici-

-okay...- guarda me, Payton, poi di nuovo me, prende la giacca dalle mie spalle, mi sorpassa e se ne va.