Incubo ad occhi aperti

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-Dovrebbero esserci dei satellitari qui in caso di emergenza- disse Sebastian.

-Ok, prova a vedere se li trovi con Helene, grazie- suggerì Rachel. Poi invitò Michele ad avvicinarsi al tavolo e a sedersi. Rachel prese un foglio e cercò di pensare razionalmente, nonostante tutto. Aveva bisogno della testa di Michele. Aveva bisogno di capire come sfruttare la loro ultima possibilità: avvertire il mondo e salvare più gente possibile. Avevano un'auto. Poteva raggiungere il CERN, e poi? Cosa gli avrebbero richiesto a sostegno della sua tesi? Uno studioso avrebbe letto i dati e avrebbe capito, sarebbe arrivato alla loro stessa conclusione, ma un sindaco o un rappresentante del parlamento Europeo? Del 23 aprile non si sentiva ancora pronta a parlare, non sentiva di aver compreso bene ancora i dati e la loro portata, ma per la tempesta che incombeva era certa e il tempo era davvero poco. Javier e Robert si tennero a distanza, come se non volessero disturbarli, ma non poterono che allungare l'orecchio per sentire.

-Dobbiamo scomporre il problema in due. Ogni tempesta a sé stante. - ricapitolò Rachel. Michele si concentrò guardando lo schema fatto da Rachel sul foglio. -La prima arriva qui tra 40 ore. - indicò la dilazione temporale e la aggiunse al foglio.

-Ok, la nostra priorità è diramare un allarme di modo che meno persone possibili muoiano, ma dobbiamo essere certi della tempistica. Non è detto che capiti ovunque alla stessa ora, bisogna far girare le simulazioni anche per altre città- Rachel segnò sul foglio. Michele annuì d'accordo. Erano ragionevolmente certi di quello che sarebbe avvenuto nella valle e anche in Svizzera, ma il mondo era molto grande. Le tempeste seguono un percorso. Hanno un punto di partenza e poi si espandono e/o si spostano. Non era mai banale prevederne il corso. Per assurdo la tempesta con cui avevano a che fare era talmente grande che era difficile pensare non arrivasse in qualche parte del globo. Di certo a priori non potevano escluderlo. Avevano bisogno di dati. Era quasi certo che tutta Europa sarebbe stata compromessa duramente da quella seconda tempesta, ma non aveva dati sull'Asia o sulle Americhe. Se avessero diramato un avviso, avrebbero dovuto essere certi del quando e del dove, pur sapendo che si trattava di una previsione e che era comunque soggetta ad un margine di errore. L'errore più grande che potevano commettere era non avvisare qualcuno, anche se c'era soltanto un marginale rischio di coinvolgimento.

In quel momento Sebastian ed Helen tornarono con una grossa valigia scura che appoggiarono sul tavolo. -Helene, ho giusto una domanda per te. - disse Rachel voltandosi verso di lei. Helene si mise sull'attenti. -Quanti calcoli in parallelo riusciamo a lanciare con questi server? - le chiese.

Tutti si girarono verso di lei. Lei si fece coraggio e pensò a quanto aveva fatto finora parallelizzando sui giorni. Non poteva spingere più di così. -Dieci al massimo- sospirò.

-Riusciamo a malapena a coprire le capitali europee- abbassò le spalle Michele. Non potevano lasciare il resto del mondo senza alcuna notizia certa.

-Forse possiamo provare a contattare altri centri di ricerca se Helene riesce a metterci in rete- alzò le spalle Sebastian.

-Puoi farlo? - chiese Rachel speranzosa.

- Si, posso usare il satellitare per fare mirroring, sempre se i satelliti funzionano e sempre se c'è qualcun'altro connesso. Non ho idea di che danni potrebbero aver riportato le backbone a livello internazionale-sospirò Helene. Purtroppo, nella sua formazione universitaria nessuno le aveva mai spiegato cosa succede ad una dorsale di connessione dati quando viene colpita da un fulmine.

Rachel la guardò perplessa. Michele invece le disse:- il terreno dovrebbe aver disperso l'onda elettromagnetica. Secondo me abbiamo buone possibilità. - Non era un esperto, ma sapeva che Helene parlava di cavi che passavano in tubi di cemento interrati in gran parte sottoterra o sotto gli oceani. Il cemento è molto scadente come conduttore elettrico e la terra tende a disperdere l'onda elettromagnetica.

SPHERE - Tempesta MagneticaWhere stories live. Discover now