Inversione

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-Prova ora- disse Helene a Sebastian. La ragazza non poté che trattenere il fiato. Dietro di loro Javier stava sbriciando le impostazioni del server. Michele invece stava evidenziando gli orari di arrivo della tempesta per i luoghi che già avevano. Alzò gli occhi per un attimo verso di loro: ciò che a lui interessava sapere era se i satelliti rispondevano. Questo per lui era un dato molto interessante. Un satellite di norma veniva installato sopra i 300 km di altezza, perché l'attrito con gli strati superiori dell'atmosfera lo avrebbe fatti presto rallentare e precipitare. Se la natura delle onde elettromagnetiche e della tempesta associata si fosse originata a causa di qualche fenomeno legato al sistema solare, quella stessa onda elettromagnetica avrebbe mandato fuori uso anche i satelliti. Se invece il satellite funzionava, allora il sistema solare era immutato e quella variazione del campo elettromagnetico riguardava la terra soltanto.

-Siamo online! - esultò Sebastian quando la chat gli fece segno di aver consegnato il messaggio fino in America. Javier sorrise e porse il cinque ad Helene.

-Non ci avevo mai pensato prima, ma Internet potrebbe sopravvivere alla razza umana, almeno per alcune decine di anni- sospirò Sebastian. Michele si alzò stupito. Il satellite era probabilmente 400/450 Km dalla superfice terrestre e stava regolarmente trasmettendo dati. Studiò la finestra della chat affacciandosi dietro Sebastian.

-Andiamo a vedere come stanno andando le analisi? - propose Helene a Javier non sapendo cosa rispondere a Sebastian. Quel pensiero era troppo agghiacciante per lei. Javier annuì e la seguì nella sala dei server.

-Rachel è ancora offline. Quanto la tirano lunga al CERN? - sbuffò Sebastian.

-Rachel chiamerà prima di connettersi, non è capace di fare quello che ha fatto Helene- disse Michele lentamente. La sua testa era letteralmente a 400 Km da lì, stava richiamando alle mente l'immagine della terra vista dalla stazione spaziale internazionale. Se non veniva dallo spazio, allora veniva dalla terra. Prese un foglio e fece uno schizzo del campo magnetico terrestre.

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Segnò approssimativamente il punto di origine del dipolo magnetico al centro della terra, quindi disegnò un asse inclinato rispetto all'asse terrestre di 11°30'. Quel disegno era parte di lui, l'avrebbe potuto fare anche ad occhi chiusi o bendato. Era il primo campo magnetico ad averlo veramente affascinato. "I punti in cui l'asse del dipolo incontra la superficie terrestre sono detti poli geomagnetici. " La voce della sua professoressa di scienze del liceo risuonò nella sua testa. Ora sapeva molto di più su quella "dinamo ad autoeccitazione" che prendeva origine nel nucleo fuso della terra. Poteva essere che qualcosa stesse cambiando? L'aveva già fatto, lui lo sapeva bene. Nell'evoluzione della terra si erano verificate moltissime variazioni dell'intensità e anche inversioni di polarità del campo magnetico terrestre. Aspetta, inversioni?

Prese le scale senza dire niente a Sebastian. Abituato com'era alla stranezza del suo collega, questi lo lasciò andare senza indagare. Nel frattempo, il suo amico Spike era appena comparso online e non intendeva perdere un secondo. "Still Alive?" scrisse Sebastian. Il suo amico gli rispose con certe faccine da improperio. Almeno non aveva perso del tutto il senso dell'umorismo. Spike era ricercatore al MIT ed era un mezzo genio in tutto. In realtà non l'aveva mai visto a parte un video su you tube che l'amico gli aveva inviato risalente a molti anni prima (e molti chili prima). Conoscendolo, un programma come Sphere gli avrebbe quasi fatto dimenticare di stare per morire. Quasi. Da dove cominciare per spiegargli tutto?

SPHERE - Tempesta MagneticaWhere stories live. Discover now