Wake up Pt.II

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Los Angeles 2020

Luke si sentiva fin troppo comodo quella mattina. Gli sembrava quasi di essersi addormentato su un vero letto e non sul divano di Bobby; se quello era un sogno avrebbe voluto così tanto poterlo prolungare quanto più possibile. La sua mano finì distrattamente per toccare il fianco, trovando tuttavia della stoffa ad ostacolare la sua mossa. Non ricordava di essere andato a dormire con la sua maglietta ancora addosso, era estate e l'unico motivo per cui continuava a indossare qualcosa era per evitare qualche denuncia per oltraggio al pudore, nonostante alcune vecchiette continuassero a storcere il naso vedendo le sue maniche tagliate.

Era sicuramente un sogno e Luke vantava di farne di così bizzarri da non farsi più domande ma di godersi quella insolita pace.

Poi però un suono piuttosto intenso lo fece saltare in aria: che Bobby avesse deciso di svegliarlo suonando la chitarra a pochi centimetri dal suo orecchio? Ma quello non era il suono della chitarra e Luke era decisamente infastidito.

Quando fece sbucare la sua testa dal lenzuolo una forte luce lo costrinse a stringere forte gli occhi, mentre quello strano suono continuava ad insistere. Li riaprì lentamente, cercando di abituarsi alla luce, mentre tutto ciò che vedeva gli stava gradualmente facendo cambiare opinione.

Quello doveva essere a tutti gli effetti un incubo.

Tutto in quella camera era bianco e rosa e lui era realmente sul letto. Era forse un sonnambulo ed era finito nella camera della sorella di Bobby? Impossibile visto che l'amico non aveva alcuna sorella.

Stava per portarsi la mano al viso ma anche quella lo terrorizzò a morte. Era piccola, con dita sottili e persino la sua pelle non aveva più la tonalità appena abbronzata, sembrava quasi la mano di una ragazza.

-Nononono adesso Luke ti butti giù dal letto di proposito e ti svegli da questo incubo. -

Si lasciò cadere per terra, ma tutto ciò che successe fu solo il tonfo sordo attutito solo da un tappeto ai piedi del letto.

-Ma che cazzo! –

L'espressione uscì spontanea nel vedere che anche il resto del suo corpo era scomparso lasciando il posto a quello di una ragazza.

Si alzò trascinandosi verso uno specchio dove finalmente riuscì a vedere il quadro completo della situazione.

-QUESTO È TERRIBILE! Come posso suonare all'Orpheum in queste condizioni? CHE FINE HANNO FATTO LE MIE BRACCIA? E QUESTE SONO TETTE! –

Si passò le mani tra quella montagna di ricci scuri e ribelli che aveva sostituito i suoi soliti, voleva urlare ma chi avrebbe potuto riconoscerlo con un aspetto e una voce simili?

-Devo trovare i ragazzi, così posso sistemare tutto in tempo per il concerto. -

Il suo sguardo tuttavia cadde sul calendario lasciato sulla scrivania.

-2020? MI SONO PERSO IL CONCERTO PIÙ IMPORTANTE DELLA MIA VITA? –

Rabbia e delusione erano le uniche emozioni che in quel momento riusciva a provare e sembrava avesse parlato a voce molto alta perché il viso di un uomo di mezza età sbucò dalla porta, con un'espressione preoccupata dipinta in viso.

-Mija tutto bene? So che oggi non sarà facile ma non puoi saltare la scuola. –

Luke sorrise in modo che l'uomo si tranquillizzasse e tornasse da dove era venuto mentre tutto sembrava diventare ogni secondo più confuso.

Cosa gli era successo?

***

Il liceo di Los Feliz era sicuramente cambiato in quegli anni, Luke ancora non riusciva a capire se in meglio o in peggio: aveva solo quella strana sensazione che lo faceva sentire come un pesce fuor d'acqua.

Kimi no na wa || Julie and the phantoms's ffWhere stories live. Discover now