The Fall

214 13 19
                                    


Los Angeles 2020

Julie era ancora incredula riguardo al fatto che quella mattina era rimasta in sé.
Aveva immaginato un risveglio rumoroso nel garage di Bobby, con i ragazzi tutti lì stanchi per aver festeggiato fino a notte fonda e quindi ancora euforici, mentre lei sgattaiolava in bagno per leggere quanto fossero stati bravi durante la loro serata.
Eppure niente di questo era accaduto: si era svegliata nel suo letto e il suo corpo era quello di sempre. Un mugolio deluso abbandonò le sue labbra quando realizzò che quelli che vedeva erano i braccialetti dell'amicizia che condivideva con Flynn e non i vistosi anelli argentati che ornavano le mani di Luke.
Se qualche giorno prima avrebbe festeggiato per un evento simile quella mattina, nonostante ritenesse ancora bizzarri quegli scambi di corpo, Julie avrebbe voluto solamente svegliarsi nel 1995 e vedere come fossero i sorrisi di qualcuno che ha finalmente realizzato uno dei propri sogni.

Sometimes I love ya
Sometimes you make me blue
Sometimes I feel good
At times I feel used
Lovin' you darlin'
Makes me so confused

I keep on fallin'
In and out of love with you
I never loved someone
The way that I love you

In camera sua un brano di Alicia Keys risuonava prepotente ad un volume volutamente alto per impedire alla giovane di ripensarci e riempire quella giornata di domande a cui non avrebbe potuto dare una risposta.
Canticchiare la aiutava a distrarsi, spesso era il suo modo personale per scacciare via l'ansia e la preoccupazione e sperava che anche quel giorno fosse così.
Le ore passavano e Julie non faceva altro che tormentare per il nervosismo l'orlo della maglietta che aveva scelto di indossare e rigirarsi sul letto, incapace di trovare una posizione comoda.
Aveva un pessimo presentimento. Non sapeva neanche come spiegarselo eppure quel nodo alla gola era lì, presente quanto bastava per non riuscire a pensare tranquillamente.

Si erano promessi molte cose in quelle lettere, fogli di carta ripiegati che adesso circondavano la sua scatola dei sogni in cui si vedevano così bene quelle due calligrafie così differenti ma quasi armoniose nel loro essere contrastanti.

Le aveva rilette una per una, chiedendosi ogni volta per quale motivo quel giorno tutto era andato diversamente.

-Forse non è andato a dormire...-

Suggerì al suo riflesso allo specchio, unica persona che avrebbe potuto capire quei pensieri che a tutti gli altri sarebbero sembrati strani.
Aveva persino senso, riusciva ad immaginare che Luke fosse così emozionato da non riuscire affatto a prendere sonno, magari lui e i ragazzi avevano semplicemente deciso di festeggiare tutta la notte, cantando euforici in mezzo alla strada fino a perdere del tutto la voce, con i capelli che ormai si erano asciugati nelle pieghe più bizzarre.
Era un'immagine piuttosto realistica e Julie quasi si convinse di quanto quella potesse essere la soluzione più ragionevole.

Allora perché quel brutto presentimento non voleva andarsene del tutto?

*

Era da poco passata l'ora di pranzo quando Julie, da quel divano dello studio di sua madre, si ritrovò inconsapevolmente a digitare alcune parole nella barra di ricerca.

"Sunset Curve" non aveva prodotto così tanti risultati, non c'era neanche un video o qualche link che rimandasse a quelle canzoni che aveva letto dal quaderno di Luke.
Poi un articolo finalmente riuscì ad attirare la sua attenzione.

SUNSET CURVE: A HOLLYWOOD TRAGEDY

July, 29th 1995

La scorsa settimana l'industria musicale ha perso una band emergente che avrebbe conquistato il mondo e raggiunto la cima delle classifiche. Sunset Curve era una band locale di Hollywood che era riuscita a fare il tutto esaurito per il loro concerto. Sfortunatamente la band non è mai riuscita a salire sul palco.

Kimi no na wa || Julie and the phantoms's ffWhere stories live. Discover now