Frankenstein

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-Senta, stia calmo non è successo nulla- dice Carl, alzando le mani in segno di resa e alzandosi in piedi.

Ma Diego era accecato dalla rabbia, dalla gelosia...
Gli afferra il colletto della maglia  dicendo:
-Casualmente eravate chiusi dentro una stanza, buia, tu e lei.
Quindi ascolta, permettiti anche solo di guardare o parlare ancora alla mia ragazza, e giuro che andrai al pronto soccorso. E non a lavorare-

E lo lascia, con un'altra spinta, facendogli sbattere la schiena al muro.

Io rimango attonita, ero super imbarazzata e il senso di colpa anche se colpa mia non era mi stava torturato.
Gli prendo il braccio e lo porto via.

L'infermiera altrettanto esterrefatta prende il dottore e lo porta via, chiedendogli se stava bene.

Poi ci allontaniamo, e andiamo verso la macchina.

Una volta saliti, quasi sbraito:
-Ma cosa cavolo ti è preso?-
-Stai zitta. Non peggiorare le cose, che potrei dirne quattro anche a te-

Nel frattempo accende la macchina.

-Dì pure quello che vuoi. Siamo rimasti bloccati davvero, ci ha chiusi l'infermiera. E non abbiamo fatto nulla, nemmeno parlato-
-Ho detto... Non peggiorare la situazione-

-Sai che ti dico? - e apro la portiera.
-Stai pure così, non mi ascoltare, alza le mani contro chi ti pare. Io vado via- e scendo.

Mi incammino verso la strada.
-Clara, cazzo, torna qui. Ma seriamente fai-

Non rispondo, cammino dritta, impassibile.

************************
Dopo circa tre quarti d'ora di camminata e riflessioni, torno a casa.
Vedo la macchina di Diego al parcheggio, con lui dentro, appoggiato al finestrino della macchina, con sguardo nervoso.

Faccio finta di non vederlo, ed entro in casa.

Mi tolgo le scarpe, il cappotto, e vado sopra, in bagno, a prepararmi un bagno caldo.

Mi spoglio, mi strucco, ed entro in acqua.

Mi immergo completamente, per qualche secondo, immersa in tutti quei pensieri e in quelle immagini.

Vorrei che capisse che deve fidarsi di me, che deve mettere le mani a posto.

Sembra quasi che ricorrere alla violenza sia l'unica risoluzione ai problemi per i ragazzi.
Ovviamente non tutti.

Improvvisamente mi torna mente Kevin, la sua espressione furiosa, le sue mani che stringono con forza le mie braccia...

Rabbrividisco quasi, e caccio subito la testa fuori dall'acqua.
E la cosa che più mi spaventa è rendermi conto di aver paragonato per qualche secondo il mio ragazzo a lui...

Sento bussare alla porta.
Ma non rispondo. Non voglio parlarci, non voglio vederlo. Almeno per stanotte.

-Clara, vorrei almeno andare in bagno.-
-Sono in vasca-
Sento sospirare. Poi nulla.

Quindici minuti dopo, messo l'accappatoio e prese le mie cose, esco dal bagno e mi dirigo in stanza.

Mi asciugo i capelli, poi il corpo.
Mi spalmo un po' di crema idratante addosso, indosso il pigiama e vado a letto.

Guardo il mobiletto vicino, vedendovi un libro. Era Frankenstein di Mary Shelley.

Lo prendo. Leggo la prima pagina, leggendovi la dedica:
"So che non ami leggere. Ma questo penso ti piacerà. Un bacio,  tua Nicole"

Sorrido. Che carina, lo ha regalato a mio padre, che ama le storie fantastiche e i film di fantascienza.
Inizio a leggerlo.

**************************
Sono le 3 di notte e mi sveglio di soprassalto. Ho avuto un incubo.
Una scena in cui vedo Diego in piena metamorfosi, trasformarsi in un mostro, senza controllo, che mi afferra con forza e mi porta via. Accanto a me, il corpo di Carl, a terra, in frantumi. 

Era così reale, spaventoso. Credo di aver letto troppo, seppur non fosse escluso il riferimento a ciò che ho visto oggi in lui. Una persona diversa, trasformata.

In ogni caso, sono sola nel letto.
Lui non c'è. Penso starà dormendo sul divano.
E so che è meglio così, ma penso anche a quando ogni volta che facevo degli incubi, c'era sempre lui con me, a tranquillizzarmi.

Ma non è il caso. Non stanotte.
Mi metto comoda, con il suo cuscino in mezzo alla gambe, girata di lato.
Provo a riprendere sonno.

Qualche minuto dopo, consapevole del fatto che sarei stata sveglia ancora per un po', decido di prendere il telefono.
Vado su Facebook, e dopo averci navigato un po', entro sul profilo del dottore.

Forse è meglio cancellarlo dagli amici.
Sul punto di farlo, vedo la scritta amici in comune con il numero 1 accanto.

Faccio un'espressione stranita.
Spero solo che ora Diego pur di tenerlo d'occhio non si sia messo a seguirlo sul social.

Clicco sopra e... Non ci credo.

Tra i suoi amici, c'era anche Kevin.

Sex Room 2Where stories live. Discover now