Chiamate Inaspettate

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Sento vibrare qualcosa, cosa diavolo sarà?

Apro gli occhi, e mi accorgo che era il telefono di Diego. Qualcuno lo stava chiamando.

Mi alzo, nuda dalla sera prima, intenta a vedere chi fosse.
Diego invece continuava a dormire, profondamente.

Lo prendo e leggo "Sally".
Che palle, proprio ora questa deve rompere le scatole?

Decido di rispondere.

"Pronto?" la mia voce era ancora super rauca, assonnata.
"Ciao Clara. Immagino ti sarai svegliata ora haha. Ascolta, potrei parlare un attimo col proprietario del telefono? "
"Mh si. Ti faccio richiamare tra poco, il tempo che si sveglia"
"Ok aspetto. Solo non ci mettere troppo è urgente"
Alzo gli occhi al cielo. Chissà che favore vorrà ora.

Riattacco.

Mi avvicino al mio uomo, sedendo i sul letto accanto a lui.
Lo bacio più volte sulla guancia, sul naso, sulle labbra,con fare dolce, delicato.

Si muove, e pian piano apre gli occhi.
-Che ore sono? - chiede
-Non lo so. Volevo dirti che ti ha appena chiamato Sally. Dovresti richiamarla-
-Mh ok. Vieni qui prima però-
Mi stringe forte per i fianchi e mi tira su di lui, per abbracciarmi.

Rimaniamo così per qualche minuto, tra coccole e baci.
-Sei bellissima, lo sai vero? - sento.
Sorrido e lo bacio.

-Sei tu che mi rendi così, e mi fai sentire così -
Mi bacia a stampo.

Poi di nuovo sento vibrare il telefono, solo stavolta erano messaggi.

-Dai, richiamala sennò non si dà pace-gli dico.

Così mi scanso, e lui si alza.
Prende il telefono e la richiama.

-Ciao Sal-
E va in bagno.

Curiosa di sapere cosa si stessero dicendo, mi alzo e avvicino l'orecchio alla porta, per origliare.

-Mh ok ma non so quando riuscirei. Ora sono fuori paese, lo sai.
Ok... Ok si va bene, vedo cosa riesco a fare. Ci sentiamo. Ciao, ciao-

Mi allontano, facendo finta di nulla. Esce da lì.

-Che voleva? - chiedo
-Devo tornare a Pisa amore. Devo stare col bambino, perché lei deve dare degli esami settimana prossima, e dal momento che non abbiamo una baby sitter, devo andare io. -
-Okay, si è comprensibile. Allora parlo con mio padre e gli dico che partiamo-
-Se vuoi rimanere ancora un po fai pure, tranquilla-
-Tranquillo tu. Voglio partire con te-
-Va bene. Allora controlliamo subito i voli-

Va su internet e cerca.
Io intanto vado in bagno a prepararmi per uscire un po'. Ho promesso a Nicole che l'avrei accompagnata a fare spesa.

Sul punto di mettere il mascara, sento Diego entrare con un: - Potremmo partire martedì. Prima non ci sono voli disponibili. Tra 3 giorni è-
-Si certo, salvo imprevisti è perfetta come data. Prima però vorrei parlare con mio padre-
-Okay certo. Tu preparati, io torno a letto.-

*************************
Siamo al reparto colazione. Stiamo cercando i biscotti preferiti di mio padre, i Lotus.

-Quindi dovremmo partire martedi- esclamo, dopo tutto il discorso.
-Va bene cara. Poi magari ne parli bene con tuo padre. Però certo capisco la situazione. Anche per me all'inizio era così con Alex e suo padre. O almeno finché non ha compiuto 6 anni, poi è cresciuto e le cose sono cambiate-

In effetti, chi meglio di lei può capire la situazione.

-Scusami se chiedo ma... Come mai ti sei lasciata con quell'uomo? Non voglio giudicare ne niente, sono solo curiosa. - chiedo. In effetti non me ne aveva mai parlato.

-Tranquilla cara. Beh, ci siamo messi insieme quando avevamo 16 anni. Una storia un po' "tossica" come dite voi giovani. Un tira e molla continuo. Ma ero giovane, e super innamorata. Poi all'età di 20 anni sono rimasta incinta, di lui.
Il primo anno le cose andavano bene. Le famiglie avevano accettato la cosa, e seppur in case diverse, collaboravamo molto nel crescere Alex. Poi però trovò lavoro in un'azienda all'estero, in Danimarca. Quindi decise di partire. Ed io ero contenta per lui. Ma non potevo seguirlo. Così per un po' vivemmo a distanza. Ci vedevamo comunque, delle volte andavo io, delle volte veniva lui e si portava con sé Alex.
Insomma le cose erano tranquille.
Finché poi un giorno non mi lasciò per telefono, dicendomi che aveva riflettuto su di noi e aveva capito che forse era meglio chiudere la nostra storia. E in fin dei conti, che non provava più lo stesso per me.
Da una parte me lo aspettavo che sarebbe successo, perché ecco, i nostri incontri erano brevi e per lo più incentrati su Alex, che noi. Non mi aveva mai nemmeno chiesto di sposarlo.  E non nascondo di esser stata molto male.
Quindi eccomi qui, a distanza di molti anni, ad aver ritrovato l'amore in un uomo così speciale come tuo padre.
Sono davvero innamorata di lui, e anche Alex gli vuole un sacco bene. -

Le poggio una mano sulla spalla.
-Ti meriti tutto ciò. E sono felicissima che tu ed Alex siete entrati nella vita di mio padre, e mia. Davvero.-
Sorride,e mi abbraccia.

-Avrei sempre voluto una figlia come te- sento.
Sorrido, quasi commossa.

Qualche secondo dopo, accorgendo i di essere ancora in un supermercato, ci ricomponiamo e continuiamo il nostro giro.

Poco dopo, in attesa nei pressi della cassa, percepisco qualcosa di strano. Una sensazione strana, quasi come qualcuno mi stesse fissando.

Mi volto e niente. Tutto ok.
Pagato tutto, ci avviamo verso l'auto.

Nel frattempo, sentivo ancora quella sensazione.
Cosa diavolo stava succedendo?

-Oh cavolo, ho dimenticato di comprare il burro-esclama Nicole.
-Tranquilla, ci penso io -rispondo.
E torno al negozio.

Mentre ero lì, percepivo ancora qualcosa. Cosi da accelerare il passo, intenta ad andare al reparto frigo.
Arrivata li, prendo il burro e mi volto.
Nulla.

Vado alla cassa, e sul punto di pagare, sento un:
-Ecco a lei- rivolto alla cassiera, alla quale viene data la banconota  da 5 sterline.

Mi giro e vedo lui, Kevin.
Che diamine vuole ancora?

-Grazie, ma non c'era bisogno-dico, una volta usciti dalla cassa.
-Lo so. Ma non c'è problema. -
-Cosa ci facevi lì? Non ti ho visto dietro di me. Mi stai forse stalkerando?-
Ero un po spaventata, lo ammetto.
-Beh, ero andato a far spesa, ma non ho trovato ciò che cercavo quindi stavo per uscire. Poi ho visto te-
-Mh ok. Vabbe ora vado.-

È tutto così strano, troppo strano.

-Permettimi di offrirti un caffè uno di questi giorni-
-Ma neanche per sogno. Anzi, sai cosa? Tieni, non voglio nemmeno il burro da te-
Metto una mano nella tasca dei pantaloni, da cui prendo 3 pounds, esatto per il burro, e vado via.

-Ma non li voglio questi- sento.
Non vi do attenzione.

Arrivata in macchina vedo arrivare una chiamata.
Rispondo.

-Cosa?! -
È la polizia.

Oh no, no no no no no!

Hanno arrestato Diego.

Sex Room 2Where stories live. Discover now