Fiori

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-Secondo me ti sta un sacco bene-
Esclama Rosalba.
-Mhh non so... me lo sento stretto-
-Ma è sexy. Ti fa un bel culo e il colore è molto figo-

Intanto continuo a specchiarmi nel camerino.
Siamo al centro commerciale, da Zara, intente a fare un po di shopping.
Un po per distrarci, un po per cercare qualcosa di nuovo e carino da indossare. Magari per le feste all'Erasmus, magari per qualche cena... non so.
La cosa certa è che distrarmi per un po' mi fa solo più che bene, e insomma, prendermi cura di me stessa.

L'indomani ho un esame, di Microbiologia. Quindi distrarmi si, ma nemmeno troppo.

Manca solo una settimana alla partenza, perché si, ho deciso di anticiparla di due settimane.

Il professore responsabile ha dato questa possibilità a chi vuole iniziare ad ambientarsi e soprattutto per quelli che vogliono tornare prima per dare gli esami, della prossima sessione.
Quindi ho colto la palla al balzo ed eccomi pronta a partire con la consapevolezza di dover star fuori per qualche mese con gente completamente sconosciuta.

Alla fine decido di acquistare quel pantalone di pelle marrone, a zampa. Ha ragione Rosalba, mi dona un sacco e valorizza il mio lato b. Quindi perché no.

Ci avviciniamo alla casa e dopo aver atteso cinque minuti in fila, arriva il mio turno.

-Oh ciao- sento.
Alzo lo sguardo e vedo Sally che dava il cambio alla cassiera di prima.
Ci mancava solo lei.
-Oh...ciao. Lavori qui ora- rispondo.
-Si. Da un paio di settimane. Mi trovo molto bene qui, e poi anche per mio figlio, considerato che il padre vive qui vicino. Quindi quando posso e quando Diego è d'accordo, lo porto da voi prima di venire qui. Così passa più tempo col padre. Spero non sia un problema per te...diciamo che in realtà non ho ancora parlato con lui-
Annuisce. E le passo il pantalone.

-Ottima scelta- dice.
-Grazie. In ogni caso, non credo ci siano problemi. Ma... attualmente lui è fuori...Lo sarà per un po'-
-Immaginavo, in realtà è da quando ho iniziato che provo a chiamarlo ma non risponde ed esce la segreteria in inglese. E irrompere a casa vostra non mi sembrava il caso. Che fine ha fatto lui?-
Abbasso lo sguardo, indecisa se dirle la verità o meno.

-È fuori, dalla sua famiglia- rispondo.
Rosalba mi da un colpetto sulla gamba come per dirmi "ma che dici"
La guardo con aria da "non dire nulla".

-Caspita. Avete litigato proprio brutto allora per tornare dalla famiglia. Sai che li detesta-
Questa conversazione già cominciava ad irritarmi.
-Abbiamo discusso vero, ma non per questo è andato via. Aveva un evento ed è dovuto andare-
Continuo con questa farsa, sperando non mi faccia altre domande.

-Oh ok. In ogni caso gli avevo chiedto di stare col bambino... ma capisco che devo vedermela da sola- esclama.
-Mi dispiace Sal. Ma se vuoi posso...-
-..no tranquilla. Già che sopporti tutta questa storia, non devi anche badare al figlio del tuo ragazzo con un'altra. Sono 39,99€- risponde.
Annuisco con aria un po' rassegnata.
Dopo aver passato la carta, prendo la busta e andiamo via.
-Ciao Sally-
-Ciao! E dì a Diego di chiamarmi per favore. Alla prossima-

Per tutto il tempo della conversazione Rosalba non faceva altro che star zitta e distrarsi guardando il telefono.

-Non vuoi dirle la verità?-
Intanto saliamo in macchina.
-No. Non serve. Non adesso. Può cambiare tutto in due anni. Magari lo rilasceranno prima, spero-
-Ok. Ora dai ti riporto a casa che devo riprendere mia figlia all'asilo-
Annuisco e partiamo.

Tornata a casa, mi tolgo le scarpe e la giacca nera. Poggio le buste sul divano e mi dirigo in bagno.
Decido di farmi una vasca.
Così la riempio, ci butto una bombetta da bagno colorata di blu al profumo lavanda, e dopo qualche minuto mi immergo.
Si dice che la lavanda sia un calmante, un rilassante. E che faccia molto bene in generale.
Inoltre lascia un profumo pazzesco, molto particolare. Non la solita vaniglia.

Durante il mio bagno, mi tornano piccoli flashback in testa.
Io e lui, qui nella vasca, io con la schiena sul suo petto, a lavarci, coccolarci, ridere, e baciarci.
Lui che mi accarezza le spalle, il seno, e nel mentre sento la sua eccitazione sulle natiche.
E dopo il bel bagno, avvolti negli asciugamani, che di dirigiamo in camera a fare l'amore, lasciando poi le lenzuola umide per via dei capelli bagnati.

Tutte sensazioni che non riesco a non immaginare a non ricordare.
So che lo perdonerò, so che si pente di avermi mentito. E so che mi ama.
Ma è giusto che paga per quello che ha fatto.

Passati circa dieci minuti e tornata in me, esco dalla vasca.
Mi asciugo il corpo e i capelli, cospargo la pelle di crema idratante, e vado in camera ad infilarmi il pigiama.

Devo dire che la lavanda ha dato i suoi effetti. Mi sento molto più rilassato e tranquilla.

Prendo la scatola di cioccolatini poggiata sul mio comodino e inizio a mangiarne un paio.
Poi mi metto a letto con le gambe sotto le coperte e prendo il mio libro.
È un libro di fantascienza. In questo momento detesto leggere cose romantiche e riguardanti in qualche modo l'amore. Si chiama "La ragazza meccanica" di Paolo Bacigalupi.

Un paio di ore dopo mi arriva una chiamata.
Prendo il telefono. Anonimo.
Decido di non rispondere.
Non sono in vena di scherzi o cagate varie. Quindi attacco e imposto il telefono in modalità aereo.

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La valigia è pronta.
Mancano ancora due giorni in realtà, ma per noia ho preparato tutto in anticipo .
L'esame è andato bene l'altro giorno.
Una piccola gioia in più per la mia carriera universitaria.

In più oggi è il mio compleanno.
Un compleanno un po' in solitudine, un po' diverso dagli altri.
Ma non mi interessa. Non avrei festeggiato comunque. Non ho mai amato farlo.
Ma decido comunque di prepararmi una torta, una frolla con sopra ganache al cioccolato, decorata con lamponi.
Adoro questa accoppiata. Così sfiziosa, dolce ma non troppo. Insomma il top per i miei gusti.

Preparo l'impasto, poi prendo la teglia rotonda in silicone, e do forma alla mia base di frolla.

La inforno.
Intanto preparo la ganache e metto da parte i lamponi.

Improvvisamente sento suonare alla porta.
Così vado ad aprire.
Non c'è nessuno. Mi guardo intorno, e nulla. Poi abbasso lo sguardo e vedo un mazzo di fiori.
Delle rose fucsia, bellissime. C'è un bigliettino.

"Potremmo aver litigato, chiuso i rapporti. Probabilmente sono l'ultima persona sulla faccia della terra che vuoi vedere. Ma non potevo dimenticarmi del tuo compleanno. Tanti auguri bellissima."

Sorrido.
È stato dolcissimo. Il mio ragazzo chiaramente, o almeno spero.
Non è firmato il bigliettino.
Ma sono sicura che è lui.
Anche se non è tipo da far queste cose...
Ma insomma, dopo quello che è successo, direi proprio che è il minimo che poteva fare.

Rientro dentro. Prendo un vaso argento, lo riempio di acqua e ci metto i fiori.
Poi pongo il tutto in bella vista, in salotto.

Sono stupendi.






Sex Room 2Where stories live. Discover now