Che Strano Il Caso

1.1K 31 10
                                    

-Che strano il caso,vero?-
-Ah certo. E io sono cretina secondo te-
-Ehm Clara davvero, sono qui per un colloquio,per la Emirates Airlines-
-E la palestra? -
-Beh... Ho deciso di voler cambiare qualcosa nella mia vita. E poter fare un lavoro in cui viaggiare, facendo l'assistente di volo... Mi sembrava un'ottima alternativa. Ma giuro, non mi aspettavo di incontrarti. Questo viaggio era in programma da due mesi-
-Beh buona fortuna allora. Mi faccia scendere, per favore- dico rivolta al tassista, quasi imprecando di fare in fretta.
-Grazie. Tu come stai?- risponde Kevin.
-Mai stata meglio-
La macchina si ferma.
Pagata la brevissima corsa, mi volto per l'ultima volta verso Kevin esclamando:
-Non posso dirti che mi ha fatto piacere incontrarti, perché mentirei. Ma vabbe. Ciao allora- e vado via,
incurante di ciò che continuava a dirmi.

Decido di farmi due passi, per schiarire un po' le idee e magari cercare di cercare un senso a tutto ciò.

È tutto così strano, quasi fosse fatto a posta.

E scommetto che si farà ospitare da Carl, conoscendolo. Perché ricordiamolo, è suo cugino.

***************
È ora di cena. Siamo tutti a tavola, a casa di Nicole con tutta la "new family" compreso Alex, nonché mio possibile futuro fratellastro.

-Dopo devo raccontarti una cosa- dico rivolta a Diego.
-Cosa?-
-Dopo ti dico-
-Daii. Allora allontaniamoci un attimo. Sai che odio queste attese-
-Okay ma solo per poco-

Lo prendo per mano e dicendo:-Andiamo un attimo di là, torniamo subito- ci dirigiamo verso il balcone.

Improvvisamente mi fermo, mi volto con un: -Oggi ero in taxi con Kevin-
Colpo secco, forse troppo boh. Ma vabbè lui preferisce così, piuttosto che un giro di parole.

Sbianca, stringe i pugni, poi abbassa lo sguardo.

Continuo: -Amore, davvero, è capitato per caso. Un fottuto e odioso caso, quasi il destino volesse farmi gli scherzi. Ma giuro che oltre un come stai, non ci siamo scambiati nulla. Anzi, sono scesa immediatamente da lì. Era tutto così assurdo-
-Okay va bene-
-Davvero mi dispi... Ehm, cosa? -
Non credo di aver capito bene...
-Ho detto va bene. So che non faresti assurdità con quel... Tipo... Ma in generale, mi fido. Voglio imparare ad essere meno compulsivo, geloso... Perché ti amo e mi fido...
...anche se ogni tanto ci sono "pappagalli di ospedale" che ti gironzolano attorno e ci vogliono provare-

Lo guardo, con sguardo intenerito e sorpreso allo stesso momento.
Poi rispondo cingendo le mie braccia intorno alla sua vita.

-Amore...anche io ti amo. Da impazzire. È che... Volevo lo sapessi, anche se ripeto, è stata un incontro talmente breve che faresti prima tu a farti prendere da me ad acchiapparello-
-Cosa? -
-Scappa-
-Serio? -
-Altrimenti ti metto un dito nel sedere- esclamo
-Oddio no, neanche per sogno-
-Allora corri tra 3 2...-

Inizia a correre. Sembra infantile, stupida come cosa.
Ma adoro troppo dimostrargli che sono più veloce di lui a correre, nonostante lui dicesse che non è vero.
Bugia.

Ad ogni modo, adoro ricordarglielo e stuzzicarlo in questo modo.

Ma più di tutto, è che sono super contenta di questo suo voler sforzarsi ad essere più calmo in queste situazioni, in questo suo voler dimostrare che mi ama e che si fida di me. Anche se son sicura che dentro di sé comunque stia ardendo dalla voglia di spaccare la faccia al mio ex...
Ma in fondo... È stato solo un caso no? Chi poteva prevederlo.

E anche se fosse, sarei una pazza scatenata ad andare a ricercare Kevin, dopotutto...

Corre per tutto il largo corridoio, poi per le scale, fino a salire su in camera dei "miei".
Siamo uno di fronte all'altro, con al centro il letto, e vedere chi per primo fa la mossa falsa da cui trarne vantaggio.

-Dai Clara dobbiamo scendere a mangiare-
-Ti arrendi allora? -chiedo con fare divertito, e mostrando l'indice.

Alza gli occhi al cielo, ridendo.
-Cosa hai fatto?!- chiedo
-Di che parli?-
-Hai alzato gli occhi al cielo!- rispondo con finto stupore
-E quindi? Signorina pazzoide-
-Beh... Quindi.. - non finisco di dire la frase che faccio un megasalto sul letto e lo tiro su di me.

Siamo sdraiati faccia a faccia, su quel materasso, uno sopra l'altra.
Mi bacia a stampo.
-Preso- dico ridacchiando, e con aria trionfante.
-E va bene hai vinto- risponde rassegnato.
-Tanto era scontato. Sono troppo furba-
-Ah si?-
Improvvisamente mi ritrovo io sotto di lui.

Si avvicina al mio collo e me lo morde più volte. Poi l'orecchio.

Brividi pervadono il mio corpo, fino a raggiungere la zona sotto...
Mi guarda con sguardo bisognoso, seducente.
Sapeva che avevo voglia di lui. Che avrei voluto averlo lì subito, sul letto dei miei.

Un gesto azzardato, forse rischioso... Ma troppo desiderato,da entrambe le parti.

-Ragazziii, la cena è prontaa- sentiamo dal piano di sotto.
-Direi che... Dobbiamo andare- dice.

-Okay-
Ci alziamo, mi sistemo un attimo i capelli e ci avviamo.
Sull'uscio della porta, quando meno se lo potesse aspettare, gli punto forte un indice sul sedere.
Lui quasi salta per lo spavento, poi mi guarda con gli occhi molto spalancati.
-Sapevi cosa ti spettava- dico a bassa voce.
Sospira.
Poi sorride

Ci accomodiamo a tavola.

Servito il piatto,sento lui che si avvicina al mio orecchio e lentamente mi sussurra:
-Piu tardi facciamo i conti signorina-

Una minaccia così ambigua, perversa...
Tanto che quel fervido brivido prima sentito si riposa li sotto...

Sex Room 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora