Non ci posso credere

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-Sul serio. Come è possibile che ti ritrovo qui? È assurdo. Mi stai forse stalkerando? Tu e quel coglione di tuo cugino-

-Ehm... Clara no. Non gira tutto intorno a te. E capisco che hai sbattuto la testa poco fa, quindi lasciati controllare e curare, poi ne parliamo-
Parlava in inglese per tutto il tempo.

Mi inizia a guardare le pupille, poi mi fa dei piccoli test.

-Non hai nulla di grave. Dal test delle urine non risulta tu abbia fatto uso di droghe pesanti. I parametri sono ok.
Hai solo la pressione un bel po' bassa. Di certo non ci sei andata piano con l'alcool. Per sicurezza ti consiglio di fare un elettroencefalogramma. Se vuoi ti do appuntamento e vieni a farlo.-
-Okay. Quello che mi chiedete di fare faccio. Ora però per favore dimmi cosa ci fai qui-
-Non ti arrendi mai eh? Sono qui per lavoro. C'era un concorso per lavorare un anno qui, al campus. Cercavano neurologo, cardiologo e ortopedico.
Così non essendo mai stato in Spagna, e non avendo nemmeno mai lavorato fuori paese, ho deciso di accettare.
E di certo non sapevo tu fossi proprio qui, a Valencia.
In ogni caso tranquilla, non mi vedrai spesso. Solo se fai cazzate e svieni ancora.
Per il resto, ti faccio accompagnare in stanza. Prenditi questa pasticca per la testa e riposati.
Cerca di bere molta acqua.
E per l'esame se vuoi puoi venire tra 3 giorni alle 9-
Annuisco ed esco fuori dalla stanza.

-Grazie Carl-
Arriva l'infermiera che mi riporta in stanza.

Una volta arrivata non trovo nessuno.
Chissà dove si sarà cacciata Nina.

Mi spoglio, metto il pigiama e subito mi butto sotto le coperte.

Chiudo gli occhi e mi abbandono al sonno.

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Il giorno seguenti tutto procede tranquillamente.
Dopo aver seguito le lezioni nelle aule del campus spagnolo, ho parlato con Nina. Per capire dove si fosse cacciata la notte e per capire lei come era stata e cosa abbiamo fumato.
Erano semplici sigarette, per fortuna.

E sul discorso dove era sparita, mi ha detto che dopo avermi portato con Stefano nel pronto soccorso del campus, si sono fatti una passeggiata, poi si sono seduti su una panchina a chiacchierare e si sono addormentati.
Insomma, eravamo tutti molto ubriachi quella sera.
E che poi lui l'ha portata in camera sua non sapendo quale fosse la nostra, facendola dormire con lui.
Senza toccarla nè niente, o almeno così pensa. Era troppo ubriaca per capire cosa stesse succedendo. Fatto sta che si è svegliata alle tre del pomeriggio, nel letto con Stefano.

Ora sono le 19:00, così decidiamo di ordinate qualcosa e passare la serata a guardare un film. Optiamo per Twilight. Diamine, era da troppo tempo che non lo riguardavo.
Ormai era diventato quel film che vedi quando non trovi altro di interessante da guardare. Peccato che Diego lo detestava... Già.

Arrivate le pizze, una Margherita e una funghi e Prosciutto, ci sediamo sul mio letto e col cartone poggiato sulle ginocchia mangiamo guardando nel frattempo il film e scherzando sul fatto che probabilmente le piaceva un po' quel Stefano che era stato così gentile e rispettoso con lei. Tanto da invitarla poi a fare pranzo/colazione insieme in un ristorantino vicino il campus e invitarla a vedersi dopo le lezioni di venerdì.

Alla fine, tra chiacchiere, film e pizza ci addormentiamo.

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La mattina successiva faccio l'esame con Carl.
Mi darà la risposta nei prossimi giorni.
Per tutto il tempo è stato silenzioso e concentrato, non mi guardava più di tanto.
Alla fine mi ha solo chiesto come stessi e come mi trovato li a Valencia.
Nessun riferimento a Diego e all'accaduto. Cominciare a pensare che se ne sia voluto andare perché non tirava buon aria riguardo a lui e alla sua professionalità coi pazienti lì in Inghilterra.

Diego non si è fatto più sentire da quelle volte. E chiamare non mi sembrava il caso, dopo la mezza discussione riguardo a questo mio viaggio.
Inizio a pensare che voglia lasciarmi.
Anche se sinceramente stare qualche giorno senza sentirlo e sapendo che non è contento del mio viaggio... mi ha fatto bene.
A meno che non sia successo davvero qualcosa.
Penso che lo chiamerò domani.

Finite le lezioni, torno in camera.
Prendo il telefono. Entro un attimo sulla sua chat, pur sapendo che non può avere il telefono con sé.

Ma come cavolo....
È ONLINE.

Non è possibile.

Improvvisamente una chiamata.

Non conoscevo il numero.

"Pronto?"
"Signorina Larrson? Salve, sono la segretaria del dottor Magnini, il dentista. Ci è arrivata la sua richiesta per il tirocinio presso la nostra clinica S. Giovanni. Saremmo felici di accoglierla. Quando vuole può passare qui così da stabilire i giorni e gli orari. Verranno anche altri due ragazzi con lei. Quando è disponibile a passare?"

Ero super emozionata.
Prima il viaggio, poi questa notizia.
Non vedevo l'ora di cominciare il tirocinio. Mi avrebbe aiutato a staccare di più la testata tutto quello che è successo, da Kevin, Carl e da... Lui.
Lui con cui non so più cosa cosa siamo, cosa ci spetterà.

È in prigione, dall'altra parte dell'Europa.
E di sicuro non è lui quello online, ma qualcuno gli avrà preso il telefono.

Potrei sembrare egoista, ma per la prima volta in quest'ultimo periodo sento di fare la cosa giusta.

Lasciarmi tutta questa storia alle spalle. Una storia in cui avevo perso gran parte della fiducia nel genere maschile,e in Diego, che tral'altro non vuole più sentirmi, probabilmente.
Non ci sto capendo più nulla.

"Posso passare tra qualche settimana, ora sono fuori Italia purtroppo. Sono in Erasmus" risposi.
<<Perfetto, non ci sono problemi. Mandami pure un messaggio qualche giorno prima per avvisarmi che passi. Buona giornata>>
<<A lei! Arrivederci>> rispondo, per poi chiudere la chiamata.

Torno da Nina.
-Mi hanno presa- esclamò
-Dove?- chiede con fare confuso.
-Per il tirocinio... alla clinica a cui mesi fa avevo mandato la richiesta-
-Wow Clara, sono super felice per te! Sarai un'ottima dottoressa. Poi con un camice, sarai S E X Y-
Quest'ultimo "sexy" lo disse lentamente, accentuando molto la S iniziale e facendomi l'occhiolino.

Ridacchio.

-Magari conoscerai un dottore dentista super sexy che ti farà venire certi sorrisi mentre ti...-
-Ehi ehi Nina! Ti ricordo che ho un ragazzo...forse... o meglio, avevo. Ora non ci capisco più nulla.
Ma non è il momento, ecco-
Abbasso la testa, triste.

-Ehi...Guardami- dice. La guardo.
Continua: -Stavo scherzando. Davvero. Ora devi concentrarti su te stessa, sulla tua università,  sul tuo futuro. Sei una ragazza super in gamba, ho notato subito che lo sei. E non hai bisogno di un super maschio nella tua vita. Non so bene cosa è successo tra voi, ma so che sei una donna da ammirare. Socievole, intelligente, bellissima. Sono poche ore che ci conosciamo, ed ho già capito molto di te. E poi... csono sempre i vibratori a poter renderti felice-

Scoppio a ridere, ma lei rimane seria.
Non era il tipo da questo genere di battute, o forse, semplicemente ancora non ci eravamo conosciute realmente.
Ma sono sicura, che voglio tanto farlo. Vorrei tanto che diventassimo amiche, come con Rosalba.

Poi ride anche lei. La abbraccio.

-Poco tempo che ci conosciamo ma ti voglio già bene. E grazie, se non fosse per te..-

-Shh. Ci sono ed è questo che conta. Sei una donna forte. Ricordalo sempre-

Ha ragione.
Non ho bisogno di nessuno, solo di me stessa.

O meglio, DEVO avere la consapevolezza che deve essere così.

Sex Room 2Where stories live. Discover now