-Devo andare.-disse ancora una volta Jack sulla soia della porta mentre Mon lo strinse a se aggrappandosi a lui come una koala.
-No, no e no. - disse la ragazza mentre scuoteva la testa vicino al suo petto. Il ragazzo sorrise e si rese conto che forse niente gli avrebbe separati.
-Piccola devo proprio andare, tuo padre poi mi fa il culo. -
Mon annuì e abbraccio di nuovo Jack. Il ragazzo ricambiò appoggiando la testa sulla spalla della ragazza.
-Ti amo. - sussurrò il ragazzo. Mon non rispose ma lo baciò, cercando di trasmettere tutti i sentimenti che provava in quel momento, ma non capita più per chi.
-Ciao. -urlò il ragazzo alle due coinquiline di Mon e a suo fratello, che aveva passato tutto il week end con loro.
Mon ritornò in salone,dopo aver salutato ancora una volta il suo ragazzo, e si sedette accanto a Faith.
Di fronte a lei c'era Rush che rideva con Jolene, aveva passato tutti i due giorni così e Mon non ne poteva più.
Sì alzò, prese il giubbotto, le chiavi e si avvicinò alla porta.
-Esco.-disse la ragazza uscendo di casa.
Rush poco dopo si alzò.
-Ragazze, mi dispiace, ma ho un impegno.-
Baciò entrambe sulle guance e uscì da quell'appartamento andando nell'unico posto dove avrebbe trovato Mon.
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-Flash. - urlò la bambina di sette anni.
Il ragazzo si girò di scatto venendo una bambina dai lunghi capelli marroni venirli incontro.
-Scheggia. - urlò prendendola in braccio.
Era stato un mese con suo fratello dai nonni materni e gli era mancata quella piccola bambina.
-Sei cresciuta.-disse il ragazzo guardando la bambina dettagliatamente.
-Pff- disse la bambina.-Ho semplicemente messo l'olio ai capelli, sai- disse sottovoce- quello della mamma. -
Rush sorrise e le toccò i capelli.
-Oh si, stai molto bene.-
La bimba sorrise e afferrò la mano del ragazzo.
-Corri Rush voglio farti vedere una cosa.- disse la bambina.
Il ragazzo rideva ma non riusciva a capire cosa ci fosse di bello da vedere.
La bambina lo condusse nel parco e poi vicino a un sasso, lì c'erano due coperte e i cucini sotto un gazebo.
-Papà ha detto che l'ha messo così non ci bagniamo se piove.-disse la bimba.
Il ragazzo la prese in braccio.
-È bellissimo, potremo vedere le stelle.-
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Mon si sedette sull'erba e si sfiorò la collana.
-Sai, è stato il primo regalo a cui ho pensato per il tuo 18 anni. -
La ragazza si girò di scatto, non era spaventata ma quelle parole l'avevano provocato una fitta allo stomaco.
'Allora non mi ha mai dimenticato.' Pensò la ragazza.
-Quando sono entrato nella gioielleria non ho chiesto di vedere le solite cazzate che cercano i ragazzi, ma ho chiesto una stella.-
Mon trattene il fiato mentre lui si sedeva accanto a lei.
-Pensavo: 'magari così lei si ricorda che esisto.'- disse il ragazzo prendendo tra le mani il ciondolo sfiorandole la pelle.
La ragazza tremo a quel lieve contatto e si chiese come fosse possibile che con Jack non avvenisse tutto questo.
-Non ti ho mai dimenticato.-disse sottovoce la ragazza.
Il bruno incontrò i suoi occhi marroni di cui conosceva ogni particolare.
-Ma l'hai fatto.- disse lui -Altrimenti..-
-Altrimenti?- chiese sottovoce la ragazza.
-Non avresti mai pensato che questo regalo fosse di Jack.-
Detto ciò il ragazzo si alzò e s'incamminò verso l'uscita del parco.
Una lacrima scese lungo il volto della ragazza. Jack gli aveva mentito.
Tutti i regali che aveva ricevuto tramite posta erano di Rush,non riusciva a capire quanto fosse stata stupida.
Sì alzò e corse contro Rush che ormai era già per strada.
-IO NON..-
Mon non continuo la frase e Rush si girò di scatto ma vide qualcuno tapparle la bocca con uno straccio e che si dimenava supplicandolo con gli occhi di salvarla.
Il ragazzo urlò raggiungendo la bruna ma qualcosa lo colpì alla testa e cadde a terra.
La ragazza vide Rush a terra e chiuse gli occhi, ma quando cercò di aprirli era troppo stanca per questo il buio gli avvolse entrambi.
NOTA AUTRICE
Ecco un nuovo capitolo.
Cosa ne pensate? Lasciatemi un commento e un voto.
Alla prossima, Mon.
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My next mistake-The Mafia Trilogy
Romance-Prima storia della serie ' The Mafia Trilogy'- Mon Scott era fuori luogo in quel mondo. Il padre era un mafioso, un tiranno, ma lei era una cosa a parte: lei era lei. Con il suo sorriso, la sua semplicità, la sua libertà, la sua voglia di essere li...