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Blanca

La ferita al labbro brucia sotto il getto della doccia. Quella stronza di Eva mi ha dato un cazzotto in pieno volto perché l'ho chiamata "succhia cazzi". Mi ha detto che io sono una frocia con la mano lunga, perciò io le ho risposto così. Ormai è diventata una routine.
Fuori dal carcere mi piace andare a rubare nei negozi e alle persone. Dentro mi piace fare a botte con Eva e leccare di nascosto le fighe delle nuove arrivate. Ovviamente non sono tutte gay, ma quando sei rinchiusa e devi dire addio al tuo bel principe azzurro, la miglior alternativa sono io. Qui dentro sono nominata come "ladrón de patatas". Faccio magie con la lingua. Eppure non mi sono mai innamorata veramente.

Quando esco dalla doccia, mi infilo un asciugamano sul corpo e un altro sui capelli e raggiungo la mia cella. Devo andare in infermeria a disinfettare la ferita, altrimenti mi si gonfierà metà faccia.
Appena entro nella cella mi blocco alla vista di una ragazza sul mio letto. Ha il viso coperto tra le ginocchia e piange come una bambina.
Mi schiarisco la voce prima di dire: <<Quello è il mio letto>>
Alza di scatto la testa e vedo i suoi occhi di un verde bellissimo, con il mascara colato, guardarmi spaventata.
<<Io...scusami...avevo visto che era libero...>>
<<Cosa volevi trovarci, un pupazzo a forma di unicorno?>>
Mi guarda in modo strano, sembra che stia ricominciando a piangere. Dio, ma chi mi è capitata come compagna di cella? Stavo meglio da sola.
<<Forza su, ti aiuto a sistemare la tua roba>> prendo il set di lenzuola, fodera del cuscino e coperta e lo metto sul letto sopra il mio.
<<Sai fare un letto o devo insegnarti io?>> chiedo scocciata. Mentre la osservo bene, noto che ha un vestitino di pelle che non gli dona per niente. Questa non mi sembra affatto una criminale. Chissà cosa avrà combinato per trovarsi qui.
<<Sì...lo so fare... Ma non mi faranno uscire prima? Non voglio dormire qui...>> scoppio a ridere.
<<E dove vuoi dormire? In una stanza con un bel letto matrimoniale? Se vuoi qui ne abbiamo una>>
<<Davvero?>>
Oddio, questa è davvero rincitrullita. Siamo sicuri che non sia qua per errore?
<<Senti bella addormentata, posso sapere come mai sei qui? Qual è il tuo crimine? Se davvero ce n'è uno...>>
<<Io non ho fatto niente! Una tizia in discoteca mi ha messo della droga nella borsa e quando è arrivata la polizia lei è scappata e hanno arrestato me. Cioè io non bevo nemmeno, figuriamoci fare uso di droghe!>>
Ecco, ora si spiega tutto.
<<Rimarrò qui per sempre? Io devo tornare a Madrid, dalla mia famiglia! Lì fuori c'è la mia amica Gaia che mi aspetta>>
<<Tesoro, se non hai un avvocato, sarà difficile uscire da qui>>
<<Tu...>>
<<Cosa ci faccio io qui? Rubo. Sono una ladra>>
<<E da quanto tempo sei rinchiusa?>>
<<Esco ed entro quando mi pare. Ormai è diventata una seconda casa.>>
Un rumore di chiavi ci interrompe. È Felipe, il sorvegliante che sta aprendo la nostra cella.
<<Isabel García, c'è il suo avvocato che la sta aspettando.>> Bene, ora so il suo nome.
<<Ma io non ho nessuno avvocato>> bisbiglia verso di me.
La spingo fuori facendogli capire di andare comunque.
Quando va via mi butto sul mio letto e una scia di profumo mi invade le narici. Affondo la faccia sul cuscino e la mia mente comincia a fantasticare sul corpo nudo di Isabel... Ehi, ma che diavolo sto pensando? Io a quella non potrei nemmeno toccargliela. Non è il mio tipo.

You stole my heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora