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Blanca

Passare la notte in una cella buia, senza finestra, senza un letto e senza Isabel è stato terribile.
Mi sento così sola e stupida. Eva meritava una bella lezione, ma non avrei mai voluto finire ancora di più nei guai. Ora Isabel non vorrà più vedermi dopo quello che ho fatto. Non si fiderà più di me. Sono una criminale e lei non merita di stare con me.

Sento il rumore delle chiavi che stanno aprendo la porta della mia cella. Chi sarà? La colazione me l'hanno già portata.
Entra Felipe, ha in mano...un origami? È un uccellino fatto un po' male... Dev'essere di Isabel!
<<Tieni. Un regalo da parte della tua amica>> me lo porge e se ne va, chiudendomi a chiave.
Che dolce... Allora non è arrabbiata con me.
Lo rigiro tra le mani e noto tra le pieghe delle lettere. Decido di aprirlo e trovo un messaggio. Dice di vederci in infermeria verso l'ora di pranzo. Cosa significa? Vuole vedermi, ma lei non può venire qui, perciò mi ha dato appuntamento da Consuelo... Ma certo! Mi inventerò che avrò un'influenza intestinale così mi terrà lì in osservazione, e a quel punto Isabel verrà per qualche altro motivo, così riusciamo a vederci. Il problema però sarà non farci scoprire da Consuelo.

Qualche ora dopo sento di nuovo il rumore delle chiavi, così metto in atto la mia recita stringendomi la pancia e piegandomi dal dolore.
Entra Manuela, l'altra cuoca, con in mano il vassoio con il pranzo.
<<Oggi minestrone, signorina!>>
<<Dio, volete uccidermi? Non vedi che sto male? Mi volete avvelenare? Mi fa malissimo la pancia! Ho bisogno di andare in infermeria>> dico con voce strozzata.
<<Per l'amor del cielo, noi non avveleniamo nessuno! Cosa ti ha fatto male?>>
<<Non lo so, ma ti prego, portami da Consuelo!>> urlo disperata. Lei lascia il vassoio sul carrello e corre e sorreggermi.

<<Che succede?>> chiede Consuelo una volta arrivate in infermeria.
<<La ragazza sta male. Dice che ha forti dolori alla pancia>> risponde al posto mio Manuela. Io continuo a contorcermi per finta.
<<Su su, mettiamola sul lettino!>> mi aiutano a distendermi. Isabel non è ancora arrivata. Ti prego, fa presto!
<<Dove ti fa male?>> mi domanda l'infermiera. Le indico un punto a caso e lei comincia a schiacciare e a toccarmi su tutta la pancia.
<<Credo di avere un'influenza intestinale>> azzardo.
<<No, penso invece che devi solo andare in bagno. Ora ti do un lassativo. Vedrai ti sentirai meglio>>
<<No! Non ce n'è bisogno, sembra stia già passando...>> dico in preda al panico. Ci manca solo che mi faccia una peretta.
In quel momento qualcuno bussa alla porta. Oh, ti prego, fa che sia lei!
<<Non ti muovere, arrivo subito>> e chi si muove!
Purtroppo io mi trovo in un'altra stanza, perciò non riesco a vedere chi è entrato. Ma non appena sento la sua voce faccio un respiro di sollievo.
<<Salve Consuelo, ho una terribile emicrania che non mi da pace. Avresti un antidolorifico da darmi? Per favore?>> dice Isabel.
<<Certo, aspettami qui, te lo vado a prendere subito.>>
La stanzetta dove tiene tutti i farmaci è proprio di fianco al lettino dove sono distesa, perciò quando la vedo passare davanti a me ed entrare dentro, mi alzo di scatto, scendo e vado a chiudere la porta a chiave.
Non appena se ne accorge comincia a sbattere i pugni e a urlare. Almeno così posso parlare da sola con Isa.

You stole my heart Where stories live. Discover now