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Isabel

Mi sveglio di soprassalto alla voce squillante del sorvegliante. Sta urlando di svegliarci e di andare nella mensa per la colazione.
Questa notte non ho chiuso occhio. Piangevo e mi rigiravo in quel minuscolo letto durissimo e freddo.
Mi alzo controvoglia stropicciandomi gli occhi.
Appena li riapro mi appare davanti Blanca, già vestita che mi guarda con quel suo modo strano.
<<Che ore sono?>> le domando con la voce impastata.
<<Le 7:30 tesoro. Sbrigati! Tieni, ti sono arrivati i tuoi vestiti>> mi lancia una busta di plastica. La apro e trovo alcuni dei miei vestiti che avevo in valigia. Me li avrà portati Gaia. Mi manca tantissimo. Chissà quando potrò vederla.

Entro in mensa, ci sono tante ragazze giovani, ma anche donne più grandi che mi fissano con sguardo torvo e bisbigliano tra loro.
<<Non badare a loro, si staranno semplicemente chiedendo cos'hai combinato. Ma da domani non ti guarderanno più, ogni giorno entra qualcuno di nuovo>> mi dice Blanca che è al mio fianco.
Raggiungiamo il bancone dove c'è una cuoca che ci serve la colazione.
<<Buongiorno Teresa, che prelibatezze abbiamo oggi per la nuova arrivata?>> chiede Blanca porgendo il suo vassoio vuoto alla cuoca.
<<Quello di ieri, signorina. Tè con fette biscottate e una mela.>>
<<È così quasi tutti i giorni>> mi sussurra.
Porgo il mio vassoio a Teresa che mi guarda dalla testa ai piedi.
<<Per caso avete tè verde? Quello nero non mi piace>>
<<Tesoro, qui non siamo al bar. Oggi la cucina offre questo. Se le piace bene, altrimenti resti a digiuno>> prendo il vassoio e mi dirigo verso un tavolo vuoto, quando qualcuno mi urta la spalla e il bicchiere di carta con il tè si rovescia sul vassoio, inzuppando le fette biscottate.
<<Oh, mi dispiace! Ma tu sei quella nuova... Io sono Eva Morales e tu chi sei?>> una ragazza con un caschetto biondo platino si para davanti a me seguita da altre due ragazze dall'aria cattiva. Mi sembra di ritornare al liceo. Io, la sfigata di turno presa in giro dalle più popolari della scuola.
<<Io...sono...>>
<<Eva, lasciala stare. Ti prendo un altro vassoio>> dice Blanca prendendomelo dalle mani.
<<Ah, quindi è la tua nuova compagna di cella? Tesoro, stai attenta, perché lei è una ladra e oltre ad avere le mani lunghe, anche la lingua...>>
<<Vuoi andartene o ti ci devo mandare a calci nel culo, eh?>> Blanca si avvicina pericolosamente ad Eva, tant'è che lei indietreggia fissandola con aria di sfida.
<<Dovresti mettere del correttore, sai non ti dona quel livido>> dice Eva e se ne va squadrandomi con un ghigno.
<<Prendi il mio>> mi porge il suo vassoio e fa per andarsene.
<<Dove vai?>>
<<In cella, non ho fame>> se ne va, lasciandomi lì perplessa.

Dopo la misera colazione, rientro in cella e trovo Blanca seduta sul letto che piega più volte un pezzo di carta.
<<Che cos'è?>> domando avvicinandomi.
<<Un origami, sto creando un uccellino>>
<<Wow, è davvero bello.>>
Alla mia frase non ottengo nessuna reazione.
<<Ti ho portato questa, volevo ringraziarti per prima>> le porgo la mia mela che non ho mangiato.
Lei mi guarda senza dire niente.
<<È stata lei a farti quello?>>
<<Non è niente, sono abituata>>
<<Dovresti andare in infermeria, sembra che si stia gonfiando>> le sfioro la guancia con le dita, ma lei si ritira come scottata.
<<Sto bene, ormai è passato.>>
Si alza e va in bagno chiudendosi a chiave.
Ma che le prende? Volevo solo aiutarla.

You stole my heart Where stories live. Discover now