4. Amarsi come adolescenti

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La prima cosa di cui ci innamoriamo sono
gli occhi, quelli che emanano qualsiasi sentimento anche quelli che
non devono essere scoperti.

8.30
Sento la porta di casa chiudersi.
Mio padre sta andando agli allenamenti e io gli avevo già anticipato che non sarei venuta dato che oggi lui tornerà solo per pranzo.
Deciso di passare la mattinata fino alle 11 dando una bella sistemata a camera mia e facendo cambiare l'aria della mia stanza aprendo la grande finestra.
L'aria fresca invade le mie narici e io sospiro di sollievo sentendo anche il canto degli uccellini che mi dà il buongiorno.
Madrid mi piace davvero molto, è una città stupenda ma non nego quanto mi manchi Milano e l'Italia in sé.
Metto una storia del cielo e ricambio i follow dei ragazzi della squadra che mi avevano iniziato a seguire.
Mi arriva anche una chiamata da un numero sconosciuto, risposi pensando che fosse una chiamata che stavo attendendo per lo shooting della Calvin Klein.
M: amooooo
E: amo??
M: amo ieri te ne sei andata alla fine, hai scopato Jude?
Alzai gli occhi al cielo scendendo le scale a piedi nudi e ridacchiando per la sua voce emozionata.
E: no amo, non stavo bene
M: oh ok.. ora stai meglio??
E: sisi tranquilla
M: quando usciamo?
E: appena ho un buco amo.. dai ti faccio sapere
M: va bene.. ciao amo
E: ciaoo cia cia

Chiusi la chiamata e andai in cucina per bere una spremuta d'arancia e mangiare dei biscotti mentre scorrevo su tik tok inutilmente. La mattinata devo dire che passò in fretta, mi lavai i capelli e dopo averli asciugati li racchiusi in uno chignon cambiandomi e mettendo dei pantaloncini in leggins e un top sportivo della Nike.
La mia camera finalmente è bella pulita in ordine e profumata anche se so molto bene che questo ordine durerà poco.
Sento la porta di casa aprirsi, come previsto mio padre è tornato per le 11 e corro di sotto per salutarlo
C: Esme! Già così attiva?
E: ehi pa', mi sono svegliata per ordinare la stanza
Annuì e sorrise andando verso la cucina seguito da me che andai sugli sgabelli moderni e bianchi.
Aveva già del riso pronto e per me è decisamente troppo presto per pranzare, mangerò dopo da sola e con calma mentre guarderò qualche programma televisivo interessante come uomini e donne.
E: pá..
Si girò verso di me e una scintilla di gelo passo nei suoi occhi. Lui lo sa, lui sa anche che dovrà prima o poi oltrepassare questo argomento. Io voglio sapere se Jude è davvero quel bambino che mi è stato vicino durante l'infanzia, io lo devo sapere.
E: Jude.. è quel bambino vero?
Sospirò e appoggiò la forchetta mentre annuì leggermente con la testa e un misto di emozioni si fece spazio dentro di me.
Non capisco, sono felice? Sono triste? È questo quello di cui aveva paura mio padre, la mia reazione.
C: si Esme.. sono rimasto sempre in contatto con i suoi genitori e lui pian piano cresceva.. quest'anno è arrivato qui, a Madrid e.. io non sapevo proprio come dirtelo
Annuii e rimasi un attimo pensierosa con lo sguardo fisso su un punto indecifrabile.
C: oggi viene a prendere la tuta della squadra nuova, loro hanno già finito gli allenamenti.
E: va bene, sono felice che tu me l'abbia detto
Lo abbracciai e rimasi con lui fino a quando ripartì per il centro sportivo. Lui oggi deve stare lì anche il pomeriggio e sono sicura che mi mancherà un po' ma ci farò l'abitudine di averlo fuori casa giornate quasi intere. Jude passerà per le 12 esattamente tra meno di 10 minuti e io sono messa così male ma non mi cambierò o almeno, se deve solo prendere la sua tuta che mio padre ha lasciato per lui mi vedrà a malapena. Sento il campanello suonare, è anche in anticipo. Mi alzo dal divano con la mia calma e mi dirigo verso la porta con le mie gambe lunghe e abbastanza snelle.
Apro la porta e mi trovo subito Jude che mi sovrasta, sarà circa 1.90 mentre io sono quasi 1.78 per la precisione..
I suoi occhi luccicano prima sul mio volto e poi sul mio corpo dove si sofferma un po' troppo. Gli schiocco le dita facendolo ridacchiare e lo faccio passare per farlo accomodare in casa.
J: ciao anche a te Emerald
E: ciao Jude
Sorrise e andò al soggiorno dove c'era una busta, è così bello e non riesco a farlo andare via, non voglio.
E: ti posso offrire qualcosa?
Gli chiedo avvicinandomi alla cucina aperta mentre lui alzò lo sguardo verso di me e si tolse la felpa con la cerniera blu scura.
J: solo un bicchiere d'acqua, grazie mille
Sorrisi e lui venne accanto a me appoggiandosi leggermente al tavolo e guardandomi con attenzione.
J: tuo padre ti ha detto tutto vero?..
Disse appoggiando il bicchiere dopo un sorso d'acqua mentre io mi incastrai nei suoi occhi scuri e profondi.
E: si Jude.. possiamo parlarne se vuoi
Annuì e si alzò seguendomi verso la mia stanza al piano di sopra. Lo feci accomodare e si guardò intorno stupito mentre io andai a sedermi a gambe incrociate sul letto pulito e in ordine. Si tolse le scarpe e venne di fronte a me guardandomi con occhi sinceri.
J: mi spiace Emerald, potevo dirtelo prima ma tuo padre voleva aspettare un po', aveva davvero paura di come tu potessi reagire
E: tranquillo Jude.. ora sono felice di averlo saputo..
Dissi alzando un angolo della bocca mentre lui sorrise guardandomi costantemente negli occhi come se fosse la sua medicina, come se non potesse più staccarsi.
Aprì le braccia e io mi ci buttai dentro facendo in modo che rimanevano stesi sul letto, abbracciati come degli adolescenti.
Le sue braccia mi tenevano stretta e il mio volto era schiacciato contro il suo petto delicatamente.

Pov's Jude
Ha quegli occhi, quegli occhi che sin da bambina facevano innamorare tutti, quegli occhi del colore dello Smeraldo di cui porta il nome, quegli occhi da cui non riesco mai a staccarmi. La stringo tra le mie braccia mentre mi perdo nel suo profumo di Dior che si sente da un miglio di distanza, le mie braccia la tengono stretta come se volessi proteggerla da ogni male.
Io sono innamorato di lei come un adolescente.
Come un adolescente che vede l'amore per la prima volta in una ragazza con cui ha passato l'infanzia ma io non posso, oltre che essere calciatore del real lei è figlia del mio mister che mi è sempre stato accanto.
È tutto grazie a lei se ora sono qua, ho incontrato Carlo grazie a lei e speravo che il nostro incontro fosse meno brutto di ciò che è realmente. Sin da bambino gli sono sempre sempre stato accanto, in ogni attimo, di notte e di giorno.
Mi sembra di tornare a quando eravamo piccolini e io guardavo sempre i suoi occhi diversi da quelli che vedevo durante le altre giornate. Tutti con occhi scuri o azzurri ma pochi con gli occhi come i suoi.

Pov's Esmeralda
E: Ju..
Mugulò immerso tra i miei capelli e io ridacchiai staccandomi da lui per riprendere aria fresca.
J: mhhh eddai
Disse contrario facendo girare verso di lui mentre io alzai gli occhi al cielo. I suoi occhi profondi mi fanno tornare al passato, come una macchina del tempo che invece si basa su qualche secondo.
E: ho fame, mangi con me?..
Gli dissi con gli occhioni e il labbruccio mentre lui sorrise e si mise seduto sul letto.
J: va bene dai
Battei le mani felice e mi alzai tendendoli la mano per farlo alzare che prese volentieri tirandosi su. Scesi le scale con lui appresso e andai in cucina aprendo il frigorifero pieno di cose dietetiche.
J: oggi il mio programma direbbe pasta con verdure
Annuii e tirai fuori delle zucchine, pomodori e insalata per poi allungarmi verso il ripiano della pasta.
Lui prese la pentola e mise l'acqua a bollire mentre non tolse gli occhi da me che tagliai la verdura. Manca solo la pasta e ancora dobbiamo aspettare che l'acqua bolla.
Sento due mani darmi dei pizzicotti sui fianchi e io mi giro di scatto ridendo come una matta.
J: ahh soffri ancora il solletico nello stesso punto eh
E: Jude ti ammazzo
Dissi tra le risate mentre lui continuava a farmi il solletico e io mi contorcevo
E: basta ti prego
J: va bene per questa volta
Mi prese i fianchi e mi mise sull'isola della cucina beccandosi uno sguardo confuso da parte mia. Le sue mani rimasero salde sui miei fianchi e i miei occhi rimasero incastrati nei suoi. Ogni volta, ogni singola volta quei pozzi scuri mi fanno venire i brividi.
Gli passo una mano tra i capelli afro facendolo sorridere mentre si mordicchiò il labbro. Qualcosa ci interruppe, la suoneria del mio telefono che era proprio accanto a me. Risposi subito, è proprio la chiamata che aspettavo dall'agenzia, finalmente.
Jude mi guardava incantato mentre rimasimo così, in quella posizione fino alla fine dells mia chiamata.
E: mi hanno chiamato per uno shooting
Dissi abbracciandolo facendolo sorridere mentre mi fece scendere dall'isola e buttò la pasta nell'acqua che bolliva.
J: domani mattina andiamo a correre insieme?
E: mhhhh ci sto

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Gli occhi della salvezza|| Jude BellinghamWhere stories live. Discover now