13. Emily

332 16 0
                                    


Ci riprovo, perché Steve pare non capire. «Quella donna butterà giù la porta».

«Bene, lo faccia allora», mi risponde tranquillo con un sorrisetto piatto.

«Non può permettere che entri qui dentro, lei non c'entra con questa rapina!»

Mi guarda, sbuffa e scuote la testa. «Non entrerà, stia tranquilla. Si stuferà di bussare e andrà via».

Certo, questo è quello che pensa lui. Shannon Turner è capace di tirare giù questa casa con un escavatore piuttosto di restare chiusa fuori senza una spiegazione.

Sono un fascio di nervi, non voglio che Shannon entri qui e si metta in pericolo...

«Signora Henderson, sarebbe un piacere per me poterle preparare un infusione di melissa e valeriana per calmare la sua ansia, ma purtroppo sono impossibilitato per via delle corde».

«Non ti preoccupare, Vincent, cercherò di sopravvivere».

«Smettetela di fare gli esagerati!», ci sgrida Steve. «Sempre a lamenta...»

Steve viene interrotto da una voce fuori campo e ci giriamo tutti verso la direzione da cui proviene. «Spero che abbiate una scusa migliore della vostra improvvisa sordità di famiglia per non essermi venuti ad aprire! Oh, cazzo...»

Alla vista di Shannon in completo, cappotto e tacco dodici, i nostri occhi diventano come fari in mezzo al buio, tutti puntati su di lei.

Ma da dove è entrata?

«Shannon, no!», urlo in preda alla disperazione. «Corri, chiama aiuto! Corri!»

Resto basita quando la vedo correre agile come se ai piedi avesse delle comodissime sneakers. Certo, ci prova, ma Steve e Owen sono più veloci di lei e con l'aiuto della pistola che le puntano contro riescono a fermarla.

Non ci vuole tanto perché venga legata anche lei come noi e fatta sedere sul tappeto.

«Emily», mi guarda mezza sconvolta, «quindi non mi aprivi perché eri stata sequestrata in casa tua?»

«È così», le confermo con un sospiro.

«Cristo, pensavo mi avessi sostituita con qualcuno di più...», si contorce in una faccia schifata, «economico».

«Perdio, no! Mai». I servizi di Shannon costeranno pure come un appartamento in Baviera, ma non la sostituirei con nessun altro. Lei è il massimo e per il mio gala voglio solo il meglio.

«Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo fosse successo qualcosa di grave, lo sai che puoi parlare di tutto con me. Quando al telefono mi hai detto che il gala era annullato ho pensato "Emily Henderson è completamente impazzita"».

«Non ho avuto scelta, Shannon. Mi hanno costretta con la forza a dire una tale meschinità».

«Povera cara», scuote la testa incredula. Lei è l'unica che come me capisce l'importanza del nostro evento annuale. «Quindi», riprende poi, «si sa cosa vogliono questi individui?»

«No, Shannon», risponde Harry.

«Oh, Harry, ci sei anche tu, non ti avevo visto».

Mio marito borbotta qualcosa sottovoce e si volta verso il muro. Tra lui e Shannon non c'è particolare sintonia da quando l'anno scorso hanno battibeccato sul tema della festa di compleanno di Harry. Per inciso, Shannon riteneva che avere un "tema" sarebbe stato di poca eleganza. Sì, deve aver detto più o meno una cosa come: "Ti prego, le feste a tema sono per i bambini con il moccio, Harry". Mio marito se l'è presa parecchio. Da allora il loro rapporto si è raffreddato.

«Non hanno voluto dircelo», riprendo in mano la conversazione. «Sappiamo solo che vogliono aprire la cassaforte di Harry».

«Cercano soldi?»

«Immagino di sì», le rispondo, ormai sfinita da questa agonia. Sono cinque ore che siamo qui e il mio stomaco inizia mio malgrado a brontolare. Potrebbero almeno portarci qualcosa da mangiare se hanno intenzione di tenerci qui ancora per molto.

Shannon riattacca con le domande. Le voglio bene, ma sta diventando tutto molto estenuante. «Harry, perché non gli dai quello che vogliono? Così ci liberano e possiamo organizzare il gala».

«Ah! Certo, questo è quello che importa a te: il gala».

«Be', sicuramente. Cos'altro dovrebbe importarmi?»

«Non lo so, la nostra dannata vita, per esempio! Dio, Emily, falla stare zitta o non rispondo di me».

Shannon alza i toni e si dimena sul posto, per quanto le corde alle mani e ai piedi glielo permettano. «Ah si? E che vorresti fare se sei legato? Eh? Sai, Harry, credo che dovresti superare il nostro diverbio dell'anno scorso e ammettere quanto la tua idea fosse pessima. A proposito, non ho ricevuto i tuoi ringraziamenti per averti organizzato una festa all'insegna dell'eleganza e della sobrietà».

«"Pomeriggio tra i ciliegi in fiore" era un ottimo tema».

Shannon mi guarda esasperata. Io le rivolgo un cenno che vorrebbe dire "Non so davvero da dove abbia tirato fuori questa idea". Era davvero ridicolo per una festa di compleanno di un uomo d'affari.

«Ottimo per far ridere, sì, per quello davvero ottimo».

«A Emily piaceva, vero tesoro?»

Tutti aspettano una mia risposta. «Ah, sì, peculiare, molto... interessante, sì».

«Visto, Shannon?»

Lei non risponde, piuttosto chiama i nostri sequestratori. «Ehi, voi! Più o meno quanto dura questa pagliacciata? Ho due riunioni da preparare, non posso stare qui a far niente».

Steve si avvicina giocherellando con la sua pistola. «Devi andare da qualche parte, bellezza?»

Shannon mi guarda confusa. «Ma è scemo?»

Io di tutta risposta abbasso lo sguardo sui piedi. Non voglio essere messa in mezzo a situazioni spiacevoli causate dalla sfrontatezza di Shannon.

«Scemo a chi? Ti avverto: abbassa i toni o non andrà a finire bene per te».

«Lei si rende conto di chi sono io? Organizzo eventi per tutta Londra, non è che posso scomparire così, di punto in bianco».

«Le consideri delle vacanze natalizie anticipate. Si rilassi, vedrà che le farà bene staccare un po'».

Invece che abbassare i toni, Shannon li alza di cinque ottave. «Non voglio staccare! Voglio il mio dannato pc, la mia agenda e un cazzo di telefono! Subito!»

«E io voglio essere George Clooney, eppure...»

Bisogna dire che Steve gli da del filo da torcere, ma non può averla vinta con Shannon. Non con lei. Se vuole quelle cose, sono sicura che in qualche modo riuscirà ad averle. Ancora non so come, ma ce la farà.

Natale sotto sequestroWhere stories live. Discover now