𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 18

224 7 0
                                    

3 giorni dopo.

E' arrivato il giorno dell'incontro.

Alexander ancora non mi parla, sta decisamente esagerando. Ruby in questi tre giorni sembra un fantasma.

Leon non fa altro che abbracciare me e lei ogni due per tre.

Igor mi ha ordinato di fare 6 ore di allentamento ogni giorno per questi 2 giorni. Il terzo cioè ieri l'ha chiamato "giorno di riposo".

Se qualcuno mi dovesse fare la classica domanda "Ora che stai per morire, hai qualche rimpianto?" beh non saprei neanche da dove iniziare. Se ho rimpianti? Si cazzo, anche troppi.

Mi sono lasciata distruggere da Jones, non mi sono mai innamorata, non ho mai provato passione o amore per colpa sua.

Ma anche per colpa mia. Perché ho lasciato che lui mi distruggesse mentalmente.

E adesso c'è Alexander che sembra il principe azzurro venuto a salvarmi da me stessa, ma lo è davvero o è solo una messa in scena per avermi?

Sembra sincero, mi ha medicato e mi sono fidata abbastanza per lasciarlo dormire nel mio letto.

E in questi tre giorni, non ho dormito neanche quattro ore.

Sentivo come un vuoto accanto a me.

Solo con lui sono riuscita a dormire una notte intera, e senza neanche un incubo.

Perché ha questo effetto calmante su di me? E perché in questi giorni di indifferenza mi è mancato qualcosa?

Esco dalla doccia e mi metto davanti allo specchio. Mi sento un mostro con queste occhiaie viola sotto gli occhi.

<Puoi farcela Iris. Fai un respiro e rilassati un po'> dico al mio riflesso.

Mi vado a vestire e indosso un leggins nero con sopra una felpa rossa con il logo della Royal Gym. Ai piedi sempre le mie amate Dr. Martens. Prendo il telefono ed esco dalla stanza per andare a fare colazione tutti insieme.

Visto che ieri mia madre ha insistito per fare oggi colazione insieme.

<Buongiorno cara, come stai oggi?> sono tutti seduti a tavola, ci sono anche i ragazzi.

<Meravigliosamente.> per una che sta per sfidare uno che non ha mai visto.

<Ho chiesto a Lucy di prepararti la tua torta preferita.> mi dice con un sorriso a trentadue denti.

<Ultimo pasto prima della morte, che pensiero gentile.> il mio sarcasmo viene preso male da tutti che mi fissano con occhi duri.

<Scusa mamma.> anche se non lo dicono, so che sono tutti preoccupati <e grazie per la torta.> gli dico regalandole un sorriso che lei ricambia subito.

Dopo aver finito di fare colazione, Igor mi si avvicina <la sfida è tra un'ora, dobbiamo andare.> mentirei se dicessi che non ho paura, ho una paura fottuta. <Prima devo fare una cosa. Porta tutti in palestra.>

<Non arrivare tardi.> mi punta il dito contro. <Tranquillo, sarò puntuale come un orologio svizzero.>

Devo parlare con Alexander. Adesso.

Vago per la casa, e lo trovo nel solito terrazzo. <Ti stavo cercando.>

Lui si volta verso di me e neanche mi guarda <E' il momento di andare?> io in risposta annuisco e lui quando sta per superarmi, lo blocco.

<Prima dobbiamo parlare.> lui mi incita a continuare. <Non puoi comportarti cosi.>

<Comportarmi come? Ricordi non siamo niente.> ma che cazzo.

𝑹𝒆𝒔𝒊𝒍𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz