10. Strangers again

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-Ei- saluto Christian non appena rientro in casetta.
-Ei- sorride lui facendomi segno di abbracciarlo.
Mi accomodo sulla panca accanto a lui e mi stringo nel gubbino nero.
-Canti anche in spagnolo tu?- chiedo.
-Direi, sono Venezuelano- risponde.
-Non lo sapevo-
-Sono nato lì, poi sono scappato- mormora.
-Mi dispiace- rispondo appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Io sono Americana invece, cioè...mio padre- dico.
-Che figo- sorride.
-Prima infatti scrivevo solo in inglese poi è successa una cosa e...ho avuto come il bisogno di scrivere in italiano- continuo.
-Il tuo migliore amico?- domanda.
-Beh si...lui- comincio ma mi si fermano le parole in gola.
-Lascia stare, se non ne vuoi parlare non farlo. L'ho capito che è un argomento che ti fa stare male- sorride lui.
-Allora cambiamo discorso-
-Hai spaccato oggi- dico.
-Io? E tu?- risponde.
-Io mi sono sentita molto ridicola sinceramente- sospiro.
-Eri...no niente- comincia a dire qualcosa, ma poi si blocca.
-Ero?- chiedo curiosa.
-Sexy- risponde ed io abbasso lo sguardo in imbarazzo.
-Vabbè ma non volevo farti imbarazzare- scoppia a ridere.
-Christian tu sei odioso- gli punto il dito e lui ride ancora di più.
-Beatrice tu hai degli occhi bellissimi- dice.
-Cosa?- esclamo all'estremo dell'imbarazzo.
Ma che aveva stasera?
-Prendimi per pazzo però...- comincia ma veniamo interrotti.
-Patatoni!- urla Petit mettendoci una mano sulla spalla.
-Salvatore prima o poi giuro che ti picchio- borbotto.
-Che stavi dicendo Chri?-  chiedo.
-Lascia stare vado dentro- risponde.
Ma perchè?
Durante la cena mi siedo accanto a Mew mentre Christian è in disparte dall'altra parte del tavolo.
Ma che gli ho fatto?
-Vale possiamo parlare un attimo?- chiedo e la ragazza annuisce.
Raggiungiamo il giardino sul retro e lei si accende una sigaretta chiedendomi di spiegarle tutto.
-Christian è strano stasera- mormoro.
-Ho notato, di solito si siede sempre accanto a te- dice lei.
-Prima stavamo chiacchierando normalmente in giardino e a una certa ha iniziato a dire una frase del tipo "prendimi per pazzo ma..." ci ha interrotti Petit e subito dopo Chri è scappato e mi ha iniziata ad ignorare- spiego.
-È innamorato di te- dice.
-E ha paura di dirtelo per rovinare l'amicizia- aggiunge.
-Che situazione- sospiro.
-Bea però rifletti. Non ti sembra che tra di voi non ci sia un po' più che amicizia? Non ti sembra che siate entrambi innamorati e avete paura ad ammetterlo?-
Sono sempre più confusa
-Rifletti- continua prima di rientrare dentro.

Il giorno dopo...

Dormire era stato impossibile.
Guardo la tazza di latte girare nel microonde lapidandomi mentalmente.
Christian non sarebbe mai stato il mio ragazzo. Lui era di più.
Ma allo stesso tempo la paura che lui potesse dichiararsi e io dovessi respingerlo era a mille.
Prendo la tazza ed esco in giardino lasciando l'alba riportare in me la serenità.
Per me era troppo sostenere una relazione.
Avrò lezione alle nove perciò corro a farmi una doccia e a prepararmi. Penso che passerò il tempo ad annoiarmi così mi metto sulla gradinata più in alto a fissare il vuoto e il buio che mi circondano.
-Ciao- dice qualcuno passandomi davanti.
si, qualcuno che io conosco benissimo.
-Christian!- esclamo seguendolo verso la cucina.
-Mi vuoi ignorare a vita? Che ti ho fatto?- borbotto a braccia conserte.
-Lasciami Bea non sono dell'umore- risponde azionando la macchinetta del caffè.
-Ah, non sei dell'umore e ignori la tua migliore amica. Complimenti- continuo e lui sorride.
-Vaffanculo Christian- dico prima di chiudermi nella mia stanza.
-Ma che hai fatto?- mi chiede Sarah rifacendosi il letto.
-Ho litigato con Christian- mormoro correndo ad abbracciarla.
-Piccola, farete pace dagli tempo-
Forse ci sono cose destinate a non cambiare mai o forse sono semplicemente io il problema.

«la mia migliore amica è una 2001» //mida amici23Where stories live. Discover now