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POV. ELENA

L'uomo si girò, lo vidi e mi sorrise. Per avermi sorriso ipotizzai che si ricordasse ancora di me, mentre elaboravo questo pensiero lo sentii parlare.

Prof.: Elena...giusto?- aveva ancora quel sorrisino stampato in faccia, mi faceva letteralmente andare in bestia.

Con non curanza gli risposi di si e aggiunsi : lei invece, è il prof di qualche materia, giusto?

Prof: wow, come immaginavo il tuo cervello è gravemente danneggiato, forse presenta delle lesioni alla zona che si occupa della memoria...e a molte altre a quanto ho considerato. Spero che tu riesca a risolvere i tuoi problemi il prima possibile. Ora scusami devo andare- disse tutto ciò velocemente e a dir il vero rimasi per qualche secondo perplessa, beh forse non proprio secondi..infatti mentre io rimasi lì con il gelato in mano, lui era già arrivato alla cassa e già aveva pagato, quando uscì mi "risvegliai" presi un grande respiro e andai a prendere anche della vodka.

Dopo aver pagato uscii tanquillamente, misi lo scontrino nella busta e quando alzai lo sguardo vidi il mio professore appoggiato con la schiena al muro che mi aspettava, infatti quando mi vide si allontanò al muro per venirmi in contro.

Prof.: Ehy

Feci finta di niente, lo ignorai, mi girai per andare verso la moto, ma la sua voce mi interruppe nuovamente.

Prof.: sai, potresti anche rispondere

io: sai, potresti anche andartene a casa - sentii i suoi passi, i quali mi fecero capire che si stava avvicinando a me, mi girai.

Prof.: ti intimorisco?

*si pensa di essere Christian Grey?* pensai

io: no, mi stai solamente sul cazzo, è molto diverso.

Prof.: solo perchè sono il tuo professore non significa che dobbiamo essere nemici...

io: a me non importa niente di te, in poche parole sticazzi

Prof.: senti, mi spiace per averti risposto in modo così sgarbato, ma mi hai provocato e...non resisto alle provocazioni - vidi che sul suo volto iniziò ad aleggiare un sorrisetto

io: si okay, adesso ciao- mi rigirai di nuovo e mi incamminai

POV.MATT (PROF)

Non sapevo che fare in quel momento, non volevo che se ne andasse via in questo modo, in un certo senso mi piaceva discutere con lei, diciamo che aveva lo stesso mio carattere di merda, ma naturalmente nessuno batteva il sottoscritto.

Nella foga del momento le presi il braccio e la bloccai facendola girare, dopo questa azione notai un bel ragazzo allontanarsi da una moto e venire verso di noi.

io: ehy, aspetta, voglio solo sapere il perchè di questo tuo atteggiamento- vidi che i suoi occhi fissavano la mia mano che le teneva il braccio, per un secondo esitai...

Elena: io faccio così con tutti- disse con un fare ovvio che mi fece salire l'omicidio e per questo risposi in codesto modo: così non fai altro che allontanare gli altri- la imitai usando lo stesso suo tono di voce.

Elena forse lo faccio perchè voglio proprio ottenere ciò ? - rispose sarcastica

Le lasciai il braccio- non so nemmeno perchè sto qui a chiarire con te- mi ripassai la mano tra i capelli, lo facevo spesso quando ero irritato o nervoso.

Non ricevetti nessuna risposta, così decisi di andare, mi girai alzando entrambe le braccia- Scusa per averti disturbata, probabilmente mi odii come odii il resto del mondo. Fammi un fischio se cambi idea - abbassai le braccia e mi incamminai verso la mia auto, mentre la sentii di nuovo dire - hai ragione io odio tutti, te compreso, e no , non verrò da te strisciando-

Stizzito le risposi : sisi come vuoi - entrai in auto e infine le urlai - ci vediamo domani in classe, è stato un piacere anche per me - chiusi la portiera e mentre misi in moto notai che al suo fianco arrivò quel ragazzo, forse si conoscevano, vidi che le cinse la vita con un braccio, parlavano beatamente, allora dato che io sono un bastardo nato accesi la musica a palla e partii sgommando cercando di attirare la loro attenzione, infatti come previsto, ci riuscii.

POV.ELENA

ERA. UN. UOMO. INSOPPORTABILE. pensai molto irritata.

David: Ele tutto bene?

notai il suo braccio alla mia vita, si, mi faceva uno strano effetto, ma non in senso negativo, solo e unicamente in senso positivo. Alzai lo sguardo e gli sorrisi : si tutto bene, ora andiamo o il gelato si scioglie.

Salimmo in moto e partimmo.

Lo avevo portato a casa mia, ovviamente avrebbe passato la notte da me dato che erano quasi le due di notte.

David: ma Ele non voglio recarti ulteriore disturbo - disse entrando in casa

io: ma stai scherzando? non disturbi affatto, dai mangiamooo ho fame - mi buttai sul divano, accesi la tv e presi il gelato con la vodka - potresti andare a prendere dei cucchiai? sono in cucina terzo diretto - ridacchiai.

David: nemmeno messo piede in casa e già ti devo servire ? ahhaa tu sei la solita scema - si sedette al mio fianco ridendo

io: ovvio, e tu sei il solito coglione - gli baciai la guancia ridendo

Dopo che mi allontanai notai il suo viso un pò perplesso, non se lo aspettava un bacio da me.

Forse ancora gli piacevo..

Forse non mi aveva ancora del tutto dimenticata..

Forse volevo che le sue morbide labbra sfiorassero le mie ...

Forse...non feci in tempo a pensare che....

Ragaaaaa okay vi amo, ho deciso, vi sposo haahaha. Seriamente non so come ringraziarvi, quindi grazie grazie grazie all'infinito.

Come al solito il prossimo capitolo lo pubblicherò mercoledì prossimo, e spero che questo vi sia piaciuto, se è stato di vostro gradimento potete sia commentare che mettere la famosa stellina ahaha.

Il ragazzo lì sopra è David (faccina da pervertita con la saliva alla bocca tipo Homer quando pensa a una ciambella haaha).

Detto ciò penso di aver finito, ve amo, alla prossima

Sex with our teacherWhere stories live. Discover now