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Jacob e Rebecca? Rebecca e Jacob?
Oh mio dio!
Da dieci minuti fisso la scala incredula.
«Amore, vai a chiamare Becky è ora di mettersi a tavola» mia madre appare affianco a me.
«Oh no, io ad interromperli non ci vado»
«Sei la solita» sbuffa.
In quel momento dalle scale scendono abbracciati e sorridenti.
A tavola mi siedono affianco ad un signore, Rebecca e il coglione di fronte a me.
Sono avvinghiati e disgustosi.
Il concetto di ringraziamento per Eric e la famiglia Roberts è ben diverso.
Da Mackenzie, anche se era il giorno prima e niente di importante, era familiare, intimo e accogliente. Qui è tutto rigido e fastidiosamente finto.
«Io e Jacob ci conosciamo da anni. Abbiamo la casa al mare vicina e i nostri genitori sono amici» spiega Rebecca.
«Quindi voi...voi due state...»
«Assieme» termina lei.
«Un giorno ci sposeremo. Io e lei siamo fatti per stare assieme» gli da un bacio sfrontato e lo guarda negli occhi.
«Ti amo» sussurra lei «Ti amo anche io» la bacia lui.
In quell'istante mi alzo da tavola provocando un fastidioso rumore e richiamando tutte le attenzioni su di me.
Senza però aspettare corro al secondo piano ed in dieci minuti sono già sul taxi per l'aeroporto.
«Fammi indovinare la tua sorella cattiva sta piangendo per le scale?» ridacchia tranquilla Mackenzie per telefono.
Di sottofondo si sentono molte voci. Idiota è il ringraziamento certo che c'è gente.
«Sto tornando a casa ti spiego appena arrivo. Ti trovo da te?» guardo l'ora, sono le otto.
«Mi trovi all'aeroporto a dopo.»
Compro un biglietto last-minut e dopo poco mi fanno imbarcare nell'ultimo volo della giornata.

«Kelly!» vedo Mackenzie venirmi incontro. L'area arrivi e deserta.
«Cazzo» mi abbraccia forte e mi trascina fino alla sua auto.
«Parla» mi esorta.
«Non so come...» mi mordo il labbro «È arrivato Jacob ad un certo punto. E sta con Rebecca» accosta subito e mi guarda «Cosa?» chiede con gli occhi sgranati.
«Già sta assieme da questa estate e...si amano e vogliono sposarsi e...» mi prendo la faccia tra le mani «Possibile che le mie storie amorose facciano tanto schifo?»
«Che pezzo di merda! Oh quanto torna se la vedrà brutta» guarda un secondo la strada e corruga la fronte «Come si chiama di cognome Rebecca?»
«Parker» sbuffo.
«Si immaginavo. Io e Jacob ci conoscevamo già prima dell'università...vedi c'è una località a Malibu dove ho la casa e c'è l'hanno anche loro. Io e rebecca ci siamo viste forse una volta e sapevo di sta storia ma credevo fosse una cosa estiva...»
Annuisco.
«Fantastico no?»
«Ti va di bere?» chiede incerta.
«Assolutamente.» sorride e appena entra in città mi ricordo che giorno è.
«Sarà tutto chiuso figurati. E merda, tu hai la cena con i parenti!»
«Ah c'è un bar qui...è brutto ma sempre aperto. E i miei parenti non si accorgeranno della mia mancaza.» già nemmeno mi madre ha chiamato.
«Mackenzie tesoro!» una donna robusta e sorridente ci accoglie appena entriamo nel locale mezzo vuoto. Ci sono tavoli da biliardo ovunque, tavolini da poker e televisioni.
«Dolcezza primo giro offro io se mi presti la tua amica»
Mackenzie sorride come una bambina.
«Jen lei è Kelly, Kelly lei è Jen»
«Ciao» la saluto e lei mi fa l'occhiolino
«Qualcosa mi dice che ci sono problemi...se avete bisogno sono qui in giro.» dice mentre ci mette davanti un vassoio con quattro shot.
Sette shot dopo sto ridendo istericamente.
«Ora chiamo Jacob» dico cercando il cellulare.
«Oh no che non lo farai» dice Mackenzie perfettamente lucida.
«Domani te ne pentirai»
«Ci sono molte cose di cui mi pento ma mandare a fanculo Jacob non sarà una di quelle.»
Afferro il cellulare che poco dopo squilla sul mio orecchio.
«Kelly?» dice con la voce leggermente affaticata...
«Ho interrotto qualcosa? Se si, meglio. Vafffanculo Jacob. Credevo di provare qualcosa per te ma a quanto pare hai varie ragazze. Hai finto tutto il tempo come puoi o fare una cosa....così...» scoppio a piangere rovinando la mia aria incazzata, mi accorgo che Jacob mi ha attaccato in faccia e lancio il telefono per terra ma rimango insoddisfatta nel vedere l'iPhone frantumato sul pavimento.
«Ora è meglio se andiamo» Mackenzie mi scorta fino alla sua macchina ed in qualche modo poco dopo mi ritrovo dentro la sua doccia con il getto bollente.
L'acqua calda allevia i miei muscoli e mi siedo per terra a guardare il vuoto.
«Grazie» dico a Mackenzie e che è seduta sul letto. Mi sorride in modo dolce.
«È a questo che servono le amiche» mi ricorda facendomi l'occhiolino.
«Posso entrare?» la voce gentile della madre di Mackenzie risuona nella stanza.
«Entra mamma»
Elisabeth entra con un vassoio contente due tazze e si siede sul letto passandomi la mia tisana.
«Mackenzie mi ha detto...spero che non di dia fastidio...» esorta
«Nessuno problema» le garantisco.
«Sai tesoro mia madre mi diceva sempre: Non abbatterti mai per un'uomo qualsiasi. L'amore fa soffrire ma quando lo trovi, il vero amore, ti cambia la vita. È come amplificare tutto: bellezza e bruttezza ma ne vale la pena» dice ancora fissandomi.
«Grazie mille signora Roberts» dico quasi in lacrime pensando che forse tutto questo io non lo proverò mai.
«Elisabeth, chiamami Elisabeth.» mi stringe un abbraccio e dopo aver baciato sua figlia esce dalla stanza.
«Tua madre è...fantastica» dico infine.
«Già sa sempre come comportarsi...»
«Tu ci credi?» si gira a guardarmi perplessa.
«A cosa?» chiede
«All'amore vero»
«Sinceramente io non l'ho mai provato, ma si ci credo» sorride debolmente.
«Già...Notte» dico infine coprendomi con il piumino fino alla testa.
«Notte Kelly»

Le vacanze del ringraziamento le passo sui libri cercando di distrarmi il più possibile.
Guardo l'orologio sul muro di camera mia: le sette e mezzo.
Domani è l'ultimo giorno di vacanza e sta sera esco con le ragazze, più che altro andiamo al bar dove lavora Meredith.
Mi metto un paio di jeans e una canottiera gialla, degli stivaletti e una giacca in pelle.
Quando esco dal palazzo scorgo la Mercedes e ci salgo.
«Sera»
«Buonasera! Pronta per l'ultima sera di vacanza?» chiede Mackenzie
Dopo circa dieci minuti ci fermiamo nel parcheggio di un locale dove c'è una fila impressionante per entrare.
«Oh dio...non c'è la faccio» brontolo subito.
«Tranquilla, Meredith ha segnato i nostri nomi. Tu solo mostra disinvolta la carta d'identità.
«Siamo con Meredith Murphy» dice al buttafuori con lo sguardo serio che però si addolcisce.
«Si certo le amiche di Mer! Le vostre carte?» mostriamo i documenti falsi e poi entriamo nel locale già frollato.
Subito scorgo i capelli rossi dietro al bancone e mi dirigo trascinando Mackenzie.
«Ciao ragazze!» dice la texana senza fermarsi.
«Mer come va?» chiedo vedendola sfrecciare da una parte all'altra.
«Bene...oggi è pieno di studenti! Mi hanno messo sul bancone centrale con Kimberly che però ora sta facendo una pausa!» urla cercando di sovrastare la musica alta. Annuisco cerca di di ricordare chi è Kimberly.
«Eccoti finalmente. Sta arrivando sempre più gente» dice alla ragazza bionda che la raggiunge.
Sembra che abbia la nostra età ma con tutto quel trucco potrei sbagliarmi, ha un sorrido bellissimo che sfrutta per le mance e il seno in mostra per attirare attenzione.
«Siete le amiche di Mer?» ci chiede mentre arriva Amanda sorridendo.
«Si siamo noi» dico io.
«Piacere Kimberly o Kim...come preferite. Prendete qualcosa?»
«Piacere Kelly e Mackenzie» dico sapendo che conosce già Amanda.
«Eh quando hai tempo, tre birre andranno benissimo»
In dieci secondi precisi abbiamo le nostre bottiglie stappate davanti e Kim si sta già occupando di un'altra cliente.
«Signore» la voce roca dietro di noi mi fa sobbalzare ma mi tranquillizzo quando vedo che sono Adam e Luke.
Il primo cerca subito Meredith e quando la vede fa un sorrisetto, mentre Luke punta dritto verso Amanda. Dio sembrano una telenovela!
«Dov'è Jacob?» chiede Adam arricciando il naso impercettibilmente.
«Abbiano rotto» dico velocemente ma lui sembra piuttosto contento.
«Bene, perché sta rivando Josh e non gli sta molto...simpatico» ribadisce.
In quel momento un paio di occhi scuri si incontrano con i miei e il mio cuore sobbalza, come sempre.

<<mine story>>

Per sempre, scusa IIWhere stories live. Discover now