capitolo 12

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"rinfrescami la memoria"

Non vedevo niente, buio, sentivo solo delle voci sfocate ma piano piano aprii gli occhi. Mi ritrovavo in una stanza un po' buia ma con un enorme faro puntato addosso e gente in camice che correva da una parte a l'altra con degli oggetti in mano. Poco dopo mi accorsi che ero in una sala chirurgica. Non capivo cosa stesse succedendo ma quando iniziai a tranquillizzarmi mi venne uno dei più dolorosi mal di testa in tutta la mia giovane vita. Sentii qualcosa bucarmi il braccio e poco dopo mi riaddormentai, così speravo.

.......

Ricky

Era dentro da ore ormai e vedevo solo gente che entrava e usciva di corsa da quella maledetta stanza. Vidi in lontananza entrare il novellino e un uomo con le stampelle e un occhio nero. Ero così preoccupato che non gli andai a spaccare la faccia a nessuno dei due. Antonio mi si avvicinò. Ora cosa voleva questo.

Antonio: da quanto è dentro?

Io non rispondevo, da quando ho saputo dell'incidente e di quanto fosse grave non avevo parlato con nessuno. Così al mio posto rispose Matt.

Matt: 4-5 ore e la situazione non migliora.

Matt si alzò di scatto e se ne andò per piangere come aveva fatto un po' prima quando gli avevano detto che dovevano fargli un intervento chirurgico. Tutti abbiamo pianto persino Drew. Ha pianto così tanto che a un certo punto prima di piangere si mise a ridere per la situazione. Diceva che ora che aveva detto la verità stava per perdere uno dei due elementi più fondamentali della sua vita. E come biasimarlo, io stavo per perdere la persona più importante della mia vita siccome non avevo più una famiglia. A un certo punto il dottore uscì dalla sala chirurgia con il grembiule sporco di sangue ( e già quello mi spaventava) e con una faccia dispiaciuta. Non poteva essere spero di non sentire la parola " morte " perché io morirei con lei.

Dottore: per tranquillizzarvi vi dico che non è morta...

Drew: ma....

Dottore: ma è in coma e non sappiamo se si potrà risvegliare, mentre la stavamo operando aveva aperto un attimo gli occhi ma abbiamo dovuta sedarla.

Jackson: cosa?? Quindi potrebbe stare in coma e poi morire??

Dottore: si. Adesso la portiamo in una stanza e uno alla volta entrate e provate a parlarle. Potrebbe sentirvi ma non può parlare. Arrivederci.

Il dottore se ne andò così presi forza e mi alzai, andai davanti all'uomo che le aveva fatto fare l'incidente e gli parlai a denti stretti.

Io: senti se le succede qualcosa di grave o peggio , muore, tu la seguirai capito?

A quelle parole si irrigidì ma poi arrivò la polizia e lo chiamò per parlargli. Poi passai ad Antonio e a lui la presi per il colletto della maglietta e lo appesi al muro.

Io: e tu non pensare di essere innocente perché so che stava venendo da te e che avete fatto quelle stupide lezioni. Se non gli avessi insegnato a guidare, non avrebbe preso la macchina e non sarebbe venuta da te.

Lui: invece di arrabbiarti con me e attaccare tutti pensa al come mai la tua ex fidanzata è venuta da me e non da te ?

Stavo per tirargli un pugno quando Matt mi legò le mani dietro la schiena.

Matt: stai fermo che qui vicino ci sono i poliziotti e non ci mettono niente a sbatterti di nuovo in prigione.

Mi calmai ma mi dava fastidio la frase che mi aveva appena detto "al come mai la tua ex fidanzata è venuta da me e non da te "

Mi avviai nella stanza di Nicole e quando entrai era legata a più di 300 fili con degli apparecchi vicino. Era pallida come la neve. Penso a cosa direbbe ora cose come..

Lei: madonna sono come la parte bianca di un panda e la parte nera sono quelle schifosissime occhiaia. Oppure

Lei: devo prendere delle decorazioni per rallegrare la mia stanza è tutta bianca , la farei verde acqua. E se non glielo avessero permesso sarebbe andata a minacciare qualcuno che inizialmente non le avrebbe dato ascolto perché quando è arrabbiata è davvero tenera ma appena lo capiva l'avrebbe menato fini ad un ok.

A quel pensiero mi misi a ridacchiare e mi sedetti vicino a lei e le prendo quella manina che vicino alla mia sembra minuscola. Appena la presi sentì che era gelata così gliela riscaldai.

Nicole

Sentì la porta aprirsi ma non riuscivo ancora ad aprire gli occhi ma sentivo comunque. Quella voce mi ricordava qualcuno ma non so chi. Mi prese la mani e me la riscaldò. Iniziò a parlare e a dire quanto mi amava e tutte cose tenerissime ma non ricordavo chi fosse e il perché di quelle parole. Dopo un po' uscì e entro qualcun'altro. Anche lui un maschio di cui non ricordavo il nome ma con voce familiare e mi desse altre parole dolci ma niente, vuoto di memoria. Passarono altre sei persone e mi dava sui nervi non sapere chi erano. Poi entro un dottore, penso dalle cose che diceva, e tutte le persone che si erano riunite uscirono.  


una coppia per niente perfettaWhere stories live. Discover now