capitolo 17

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" un ritorno inaspettato"

Appena aprì gli occhi mi trovai in una stanza buia con una luce al centro e una figura in fondo. Non la vedevo bene ma cercai di capire chi era. Appena visualizzai la figura il mio cuore manco di un battito.

Io: non puoi essere tu. Vero?

Alessandro: vedo che ti ricordi di me.

Io: VEDI TE, MIO FRATELLO CHE SE NON RICORDO MALE è MORTO A 17 ANNI perché ERA LA PERSONA Più IDIOTA DEL MONDO E VOLEVA FARSI L'UOMO ABBANDONANDOCI, ABBANDONADOMI NOOO NON MI' RICORDO DÌ TE .

E scoppiai un pianto interminabile. Mi accasciai per terra.

Flashback

Alessandro: ma vado fuori con degli amici.- disse urlando.

Mamma: stai attento anche se non so cosa devi fare a quest'ora fuori.

Alessandro: isa fai la brava e fai i compiti ok?

Isabel: ok ma quando torni giochi con me.

Ale: certo, ma se non arrivo subito tu inizia ad andare a dormire.

E isabel fece si con la testa.

Alessandro: e tu!

Disse indicandomi. Io feci la faccia tipo " io cosa centro" , puntandomi il dito

Io: chi io?

Ale: si tu, vieni qua.

Allargò le braccia e io mi diressi verso di lui.

Mio fratello ora ha 17 anni e da quando ne ha compiuti 16 esce 6 sere su 7 e io gli volevo un mondo di bene. Da quando nostro padre si è separato dalla mamma,lui c'era sempre. Era costantemente con le braccia aperte perché sapeva che avevo bisogno di un abbraccio e di una figura maschile al mio fianco. E lui la sostituiva alla perfezione.

Io e lui eravamo l'opposto in tutto.

Io ero tranquilla, romantica e con poca vita sociale.

Mentre lui era un casinista, odiava il genere romantico ed era il più popolare non solo nella sua scuola ma da per tutto.

Quando lo abbracciai, mia sorella si mise a ridere.

Io: e tu cosa ridi.

Isa: e che tu sei bassissima rispetto a lui.

Aveva ragione io ero 1/58 invece lui 1/78. Ma a me andava bene così anche perché come diceva lui "sei la mia piccola", era come un papà. Mi proteggeva da tutto e tutti. Dopo aver riso appoggio il mento sulla mia testa e mi accarezzava la schiena dolcemente.

Ale: ricorda che ti amo più della mia vita, mi spiace per quello che è successo. Sei tutto per me e sono fiero di come stai crescendo, piccola mia.

E senti una lacrima cadere sulla mia testa. Stava piangendo, ma mi spaventavano quelle parole.

Era come un addio e non volevo un addio e non ne capivo la motivazione.

Mi prese la mano e mi portò in camera sua.

Ale: prenditi cura di isa e la mamma, e se non torno cerca matt ok?

Io: non lo stai facendo davvero?

E iniziai a piangere in silenzio, si avvicinò e mi asciugò le lacrime.

una coppia per niente perfettaWhere stories live. Discover now