10. amanti solitari

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C'erano le tazze di porcellana sulla mensola alta in cucina, i bicchieri in vetro con la fantasia azzurrina che aveva comprato quando era a Praga, i suoi vasi con le piante grasse, che erano state momentaneamente poggiate sul tavolo in legno della cucina, in attesa di essere collocate in una posizione migliore.
Negli scatoloni non restava ancora molto da togliere, e Ivar continuava a svuotarli il più velocemente possibile. Prese il taglierino e aprì il penultimo con un gesto rapido, estraendo i numerosi libri che vi erano dentro e decidendo di ammucchiarli per terra accanto alla scrivania in ordine cromatico. Dal bianco al nero.

Si guardò attorno una volta finita l'opera e si sentì un po' più a casa. Respirò a pieni polmoni l'odore di pulito che c'era nell'appartamento e sorrise soddisfatto del risultato, nonostante non fosse ancora tutto perfettamente in ordine e una delle sue piante fosse caduta dal tavolo, rompendosi in mille pezzi e sporcando il parquet lucido.

Prese il bollitore e si preparo un tè alla svelta, mangiando uno stroopwafel, una delle poche cose buone che si trovavano in Olanda. Se li faceva spedire sempre da Sara quei dannati biscotti, erano uno dei suoi peccati di gola, in quanto erano al caramello, e lui amava da impazzire il caramello.

«Ciao» disse in un italiano stentato che fece ridacchiare Antonio, già seduto nella sua misera scrivania.
«Buongiorno Ivar» replicò prendendo un grande raccoglitore azzurrino «Pronto per organizzare la prima delle mostre temporanee?»
«Certo. Già ho un'idea in mente»
«Quale?»
«Gli amanti»
«E i quadri?»
Ivar sorrise ed estrasse dalla sua valigetta di pelle, alquanto rovinata dall'usura del tempo, un piccolo quaderno, rovinato anch'esso- più per l'eccessivo utilizzo che ne faceva che per la sua età- e iniziò a leggere i nomi dei quadri ad alta voce.

Antonio dopo varie telefonate ai vari musei era già a lavoro, con una mano tra i capelli neri e l'altra sul mouse, mentre iniziava a catalogare le nuove opere che il museo avrebbe ricevuto per la nuova esposizione temporanea.

Iniziò a digitare velocemente i nomi dei quadri sul computer:

FRANCESCO HAYEZ
il bacio
olio su tela, 1859
Pinacoteca di Brera, Milano

LUCA GIORDANO
Venere dormiente e Cupido e Satiro
olio su tela, 1663
Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli

ERNST KLIMT
Giovani innamorati nel giardino
olio su tela, 1890
Galleria del Belvedere, Vienna

CARAVAGGIO
Narciso
olio su tela, 1599
112×92 cm
Galleria Nazionale d'Arte Antica - Palazzo Barberini, Roma

«In quell'intreccio benedetto e accidentato, pieno di sospiri incantati e di malinconie struggenti che è la nostra vita, ci domandiamo da sempre cosa sia davvero l'amore, e se ne saremo raggiunti e se ne saremo degni» Ivar iniziò a parlare, schiarendosi la voce, fissando negli occhi i giornalisti presenti nell'atrio del museo, seduti composti e intenti a scrivere un articolo sulla nuova mostra.
«Io non lo so che cosa è l'amore. Ma so cosa vuol dire amare qualcuno fino a farsi male» sospirò chiudendo per un istante gli occhi, pensando a sé stesso riflesso nello specchio, e sfiorandosi la pelle del polso con le dita della mano sinistra.
«Io so che l'amore è una delle cose che ci può aiutare a rendere un po' più bella queste vita.
Tutti abbiamo paura di morire. Tutti abbiamo paura di morire da soli. E ci leghiamo a qualcuno pur di sconfiggere la solitudine, ma siamo veramente sicuri che quella sia la persona giusta? Ed ecco che accettiamo di stare con qualcuno perché ci rassegniamo all'idea che potrebbero essere loro, pur non essendolo in realtà.
E succede che poi le persone giuste le incontriamo dopo, dopo tanti anni, ed è qui che nascono gli amanti.
La mostra "Amanti" risveglia in noi passioni e urgenze primitive, mentre porge una soluzione, con il tocco delicato delle tavole dorate del Medioevo, o dei profili divini del Neoclassico, o con i brividi impetuosi dei chiaroscuri del Barocco e del Romanticismo.

Daffodils.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora